BARI. È iniziata oggi, a Bari, la tre giorni di incontri d’affari tra le aziende pugliesi del settore dell’abbigliamento, delle scarpe e degli accessori con i buyer e gli operatori provenienti dalla Russia e dai Paesi Baltici.
Nel corso del workshop “Scenari di sviluppo per il sistema moda pugliese in Russia e nei Paesi Baltici”, svoltosi a Villa Romanazzi Carducci, sono state illustrate le strategie d’intervento per consentire al Tac pugliese di costruire nuove opportunità d’affari con i mercati internazionali emergenti.
L’evento, che dal 24 al 26 maggio porterà gli operatori esteri a visitare direttamente le aziende pugliesi, è stato organizzato dalla Regione Puglia – Area Politiche per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione (con il supporto operativo dello Sprint Puglia) in collaborazione con l’Istituto nazionale per il Commercio Estero.
In apertura dei lavori, il direttore dell’ufficio Ice di Bari, Giuseppe Lamacchia, ha illustrato gli incrementi registrati dall’export del sistema moda (+11% a livello nazionale) e che proprio in Russia e Lettonia ha ottenuto ottimi risultati (per le aziende pugliesi +12,8% rispetto al 2009 per un valore di 16,5 milioni di euro).
“Questo workshop rappresenta un’importante strumento proposto in un momento interessante per le aziende pugliesi –ha detto Lamacchia-“ l’obiettivo è ora quello di consolidare l’immagine del Sistema Puglia e delle sue imprese promuovendo una presenza ancor più efficace sui nuovi mercati europei”.
Le imprese pugliesi hanno dimostrato uno straordinario interesse e, per i mesi a venire, la Regione Puglia si è impegnata con grande energia nello sviluppo di iniziative analoghe.
“Per favorire l’internazionalizzazione bisognerà adoperare non solo lo strumento della partecipazione alle fiere estere –ha poi spiegato il Dirigente dell’Ufficio Attrazione Investimenti Regione Puglia, Giuseppe Lella- “ ma porre in essere anche momenti come questo che consentono un incontro diretto tra gli operatori stranieri e le nostre imprese. Quello pugliese è un tessuto produttivo che annovera imprese di elevata qualità e che purtroppo hanno subìto un iniziale momento di difficoltà nell’affrontare il processo di globalizzazione incentrato solo sui costi. Globalizzazione significa ora competere sulla qualità e su questo le nostre imprese hanno molto da dire”.
Il “sistema moda” ha subìto una forte ristrutturazione che ha decurtato il numero di imprese attive: quelle che hanno investito in innovazione e qualità sono rimaste sul mercato, sono ora più robuste e riescono ad affrontare con maggiore serenità i mercati internazionali.
“Il Tac pugliese, dato per spacciato, ha saputo ristrutturarsi rapidamente grazie alla sinergia tra pubblico e privato –ha detto la coordinatrice dello Sprint Puglia, Theresa Mulloy- “ i dati relativi all’export danno oggi ragione alla nuova politica del settore, quella di proporre direttamente sui mercati esteri marchi propri, abbandonando progressivamente le lavorazioni conto terzi. Abbinare alla riconosciuta qualità del prodotto moda pugliese un’identità chiara e riconoscibile è la strategia vincente che ci consente, sulla base dell’incremento superiore al 26% del nostro export registrato nel 2010, di realizzare ulteriori interventi a sostegno del settore”.
“In tale ottica –ha poi concluso la Mulloy- si colloca il workshop di questi giorni, la cui connotazione business to business è altamente proficua per le nostre aziende, creando concrete e reali opportunità d’affari”.
A questa iniziativa con i buyer russi seguirà un’azione concreta di follow up che accompagnerà le imprese pugliesi a Mosca per poi intraprendere ulteriori iniziative di incoming dal Giappone e dai paesi arabi. L’intenzione è quella di affacciarsi a questi mercati sapendosi organizzare con una distribuzione nuova e moderna, in grado di offrire nuove possibilità sia alle aziende che hanno una propria politica di marchio ma anche disposte a lavorare per i private labels.
Le prossime iniziative avranno come obiettivo quello di dare un’immagine completamente nuova della Puglia, nonostante la nostra regione non sia tra le più conosciute nel comparto della moda italiana. Per far questo si dovrà lavorare sull’immagine del prodotto finale, favorendo in maniera costante le visite di operatori provenienti dai mercati esteri.
Le 37 aziende pugliesi del settore moda che hanno accolto l’iniziativa promossa da Regione Puglia, Ice e Sprint avranno la possibilità di far conoscere le proprie produzioni ad un mercato che sta dimostrando una crescita importante. In Russia e nei Paesi Baltici il ‘made in Italy’ è espressione di stile, qualità, eleganza e gusto: i prodotti pugliesi dovranno sempre essere espressione delle nostre tradizioni, ma dovranno essere capaci di proporre novità e seguire con attenzione i gusti di un mercato che si fa sempre più esigente e consapevole.
“La globalizzazione ha aperto i mercati verso nuove prospettive –ha affermato il presidente del Distretto produttivo della Filiera Moda Puglia, Mario Totaro- e in questa competizione il sistema moda pugliese potrà essere vincente grazie alla qualità delle sue produzioni”.
Le attuali tendenze dell’abbigliamento e del mercato dei generi di lusso inducono le nostre aziende a proiettarsi verso questi nuovi mercati capaci di poter attingere finalmente ai prodotti del made in Italy.
Nel corso del workshop “Scenari di sviluppo per il sistema moda pugliese in Russia e nei Paesi Baltici”, svoltosi a Villa Romanazzi Carducci, sono state illustrate le strategie d’intervento per consentire al Tac pugliese di costruire nuove opportunità d’affari con i mercati internazionali emergenti.
L’evento, che dal 24 al 26 maggio porterà gli operatori esteri a visitare direttamente le aziende pugliesi, è stato organizzato dalla Regione Puglia – Area Politiche per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione (con il supporto operativo dello Sprint Puglia) in collaborazione con l’Istituto nazionale per il Commercio Estero.
In apertura dei lavori, il direttore dell’ufficio Ice di Bari, Giuseppe Lamacchia, ha illustrato gli incrementi registrati dall’export del sistema moda (+11% a livello nazionale) e che proprio in Russia e Lettonia ha ottenuto ottimi risultati (per le aziende pugliesi +12,8% rispetto al 2009 per un valore di 16,5 milioni di euro).
“Questo workshop rappresenta un’importante strumento proposto in un momento interessante per le aziende pugliesi –ha detto Lamacchia-“ l’obiettivo è ora quello di consolidare l’immagine del Sistema Puglia e delle sue imprese promuovendo una presenza ancor più efficace sui nuovi mercati europei”.
Le imprese pugliesi hanno dimostrato uno straordinario interesse e, per i mesi a venire, la Regione Puglia si è impegnata con grande energia nello sviluppo di iniziative analoghe.
“Per favorire l’internazionalizzazione bisognerà adoperare non solo lo strumento della partecipazione alle fiere estere –ha poi spiegato il Dirigente dell’Ufficio Attrazione Investimenti Regione Puglia, Giuseppe Lella- “ ma porre in essere anche momenti come questo che consentono un incontro diretto tra gli operatori stranieri e le nostre imprese. Quello pugliese è un tessuto produttivo che annovera imprese di elevata qualità e che purtroppo hanno subìto un iniziale momento di difficoltà nell’affrontare il processo di globalizzazione incentrato solo sui costi. Globalizzazione significa ora competere sulla qualità e su questo le nostre imprese hanno molto da dire”.
Il “sistema moda” ha subìto una forte ristrutturazione che ha decurtato il numero di imprese attive: quelle che hanno investito in innovazione e qualità sono rimaste sul mercato, sono ora più robuste e riescono ad affrontare con maggiore serenità i mercati internazionali.
“Il Tac pugliese, dato per spacciato, ha saputo ristrutturarsi rapidamente grazie alla sinergia tra pubblico e privato –ha detto la coordinatrice dello Sprint Puglia, Theresa Mulloy- “ i dati relativi all’export danno oggi ragione alla nuova politica del settore, quella di proporre direttamente sui mercati esteri marchi propri, abbandonando progressivamente le lavorazioni conto terzi. Abbinare alla riconosciuta qualità del prodotto moda pugliese un’identità chiara e riconoscibile è la strategia vincente che ci consente, sulla base dell’incremento superiore al 26% del nostro export registrato nel 2010, di realizzare ulteriori interventi a sostegno del settore”.
“In tale ottica –ha poi concluso la Mulloy- si colloca il workshop di questi giorni, la cui connotazione business to business è altamente proficua per le nostre aziende, creando concrete e reali opportunità d’affari”.
A questa iniziativa con i buyer russi seguirà un’azione concreta di follow up che accompagnerà le imprese pugliesi a Mosca per poi intraprendere ulteriori iniziative di incoming dal Giappone e dai paesi arabi. L’intenzione è quella di affacciarsi a questi mercati sapendosi organizzare con una distribuzione nuova e moderna, in grado di offrire nuove possibilità sia alle aziende che hanno una propria politica di marchio ma anche disposte a lavorare per i private labels.
Le prossime iniziative avranno come obiettivo quello di dare un’immagine completamente nuova della Puglia, nonostante la nostra regione non sia tra le più conosciute nel comparto della moda italiana. Per far questo si dovrà lavorare sull’immagine del prodotto finale, favorendo in maniera costante le visite di operatori provenienti dai mercati esteri.
Le 37 aziende pugliesi del settore moda che hanno accolto l’iniziativa promossa da Regione Puglia, Ice e Sprint avranno la possibilità di far conoscere le proprie produzioni ad un mercato che sta dimostrando una crescita importante. In Russia e nei Paesi Baltici il ‘made in Italy’ è espressione di stile, qualità, eleganza e gusto: i prodotti pugliesi dovranno sempre essere espressione delle nostre tradizioni, ma dovranno essere capaci di proporre novità e seguire con attenzione i gusti di un mercato che si fa sempre più esigente e consapevole.
“La globalizzazione ha aperto i mercati verso nuove prospettive –ha affermato il presidente del Distretto produttivo della Filiera Moda Puglia, Mario Totaro- e in questa competizione il sistema moda pugliese potrà essere vincente grazie alla qualità delle sue produzioni”.
Le attuali tendenze dell’abbigliamento e del mercato dei generi di lusso inducono le nostre aziende a proiettarsi verso questi nuovi mercati capaci di poter attingere finalmente ai prodotti del made in Italy.