di Roberta Calò. "E' come se si fosse girata la palla, finalmente hanno visto che era tutto contro Sabrina e che le cose a favore di Sabrina erano state messe da parte".
Erano state queste le ultime parole di Cosima Serrano alle telecamere di Domenica Cinque; "Io - spiega - quel giorno quando sono arrivata a casa, se non fossi stata a casa avrei avuto anche io dei dubbi, non so, ma siccome io l'ho vista a letto, io ho sentito il messaggio, io l'ho sentita sbattere la porta quando è uscita . Possono dire quello che vogliono. I fatti sono questi".
La donna, moglie di Michele Misseri e madre di Sabrina Misseri entrambi indagati per l'omicidio di Sarah Scazzi, sarebbe stata iscritta nel registro degli indagati per sequestro, omicidio e occultamento di cadavere. Il provvedimento sarebbe stato emesso solo per portare avanti degli accertamenti scientifici di comparazione tra il suo dna e quello ritrovato su alcuni oggetti connessi all'omicidio.
La notizia è giunta stranamente dopo che la Corte Suprema nei giorni scorsi aveva dichiarato Michele Misseri inattendibile e contraddittorio nelle numerose versioni sulle dinamiche dell'assassinio "tra di loro incompatibili e sovente contrapposte, ciascuna porta con se una totale o parziale, ma sempre significativa, quota di ritrattazione e, con essa, un grave segnale di inattendibilità".
Gli inquirenti sembrerebbe dunque che abbiamo intrapreso una via investigativa specifica che però sembra ribaltare le carte in tavola fino ad ora note all'opinione pubblica. In realtà si tratterebbe di una consueta procedura investigativa; già a metà aprile, infatti, erano stati prelevati tamponi di dna di Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele Misseri. Questi ultimi infatti avevano subito il medesimo iter per poi essere scarcerati dopo circa un mese dietro mandato del tribunale del Riesame.
Si tratta dunque di una confronto tra i dna di tutti i componenti della vicenda fino ad ora tutti possibili indagati ma nessun reale assassino: Michele Misseri, Sabrina Misseri, Cosima Serrano, Carmine Misseri, Cosimo Cosma, Ivano Russo.
L'indagine, diversamente da quello che il bombardamento mediatico vorrebbe farci credere, non sembra essere giunto a nessuna svolta decisiva, sta solo facendo il suo corso.
Lo stesso avvocato di Cosima Misseri, Franco De Jaco, ha spiegato che se la Procura avesse considerato la donna "responsabile dei reati contestati anche a Sabrina e agli altri parenti sarebbe già stata fermata"; in merito alle perizie del 25 maggio fa sapere "non saranno nemmeno presenti perché assolutamente tranquilli".
Lo stesso legale di Ivano Russo, Enzo Tarantino, ha fatto sapere che si tratta solo di "un avviso di accertamenti tecnici irripetibili"; "questo gli dà la possibilità di nominare consulenti di parte, anche se non è obbligatorio. Ciò non significa che il mio assistito è indagato".
Erano state queste le ultime parole di Cosima Serrano alle telecamere di Domenica Cinque; "Io - spiega - quel giorno quando sono arrivata a casa, se non fossi stata a casa avrei avuto anche io dei dubbi, non so, ma siccome io l'ho vista a letto, io ho sentito il messaggio, io l'ho sentita sbattere la porta quando è uscita . Possono dire quello che vogliono. I fatti sono questi".
La donna, moglie di Michele Misseri e madre di Sabrina Misseri entrambi indagati per l'omicidio di Sarah Scazzi, sarebbe stata iscritta nel registro degli indagati per sequestro, omicidio e occultamento di cadavere. Il provvedimento sarebbe stato emesso solo per portare avanti degli accertamenti scientifici di comparazione tra il suo dna e quello ritrovato su alcuni oggetti connessi all'omicidio.
La notizia è giunta stranamente dopo che la Corte Suprema nei giorni scorsi aveva dichiarato Michele Misseri inattendibile e contraddittorio nelle numerose versioni sulle dinamiche dell'assassinio "tra di loro incompatibili e sovente contrapposte, ciascuna porta con se una totale o parziale, ma sempre significativa, quota di ritrattazione e, con essa, un grave segnale di inattendibilità".
Gli inquirenti sembrerebbe dunque che abbiamo intrapreso una via investigativa specifica che però sembra ribaltare le carte in tavola fino ad ora note all'opinione pubblica. In realtà si tratterebbe di una consueta procedura investigativa; già a metà aprile, infatti, erano stati prelevati tamponi di dna di Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele Misseri. Questi ultimi infatti avevano subito il medesimo iter per poi essere scarcerati dopo circa un mese dietro mandato del tribunale del Riesame.
Si tratta dunque di una confronto tra i dna di tutti i componenti della vicenda fino ad ora tutti possibili indagati ma nessun reale assassino: Michele Misseri, Sabrina Misseri, Cosima Serrano, Carmine Misseri, Cosimo Cosma, Ivano Russo.
L'indagine, diversamente da quello che il bombardamento mediatico vorrebbe farci credere, non sembra essere giunto a nessuna svolta decisiva, sta solo facendo il suo corso.
Lo stesso avvocato di Cosima Misseri, Franco De Jaco, ha spiegato che se la Procura avesse considerato la donna "responsabile dei reati contestati anche a Sabrina e agli altri parenti sarebbe già stata fermata"; in merito alle perizie del 25 maggio fa sapere "non saranno nemmeno presenti perché assolutamente tranquilli".
Lo stesso legale di Ivano Russo, Enzo Tarantino, ha fatto sapere che si tratta solo di "un avviso di accertamenti tecnici irripetibili"; "questo gli dà la possibilità di nominare consulenti di parte, anche se non è obbligatorio. Ciò non significa che il mio assistito è indagato".
Tags
CRONACA