Sarah: in 4000 messaggi tutta la gelosia di Sabrina per la cugina

di Roberta Calò. "Per uccidere occorre avere un motivo, e anche piuttosto cogente", sostiene il Gip del Tribunale di Taranto Martino Rosati il quale aveva fornito una ipotetica ricostruzione del delitto per cui l'assassinio andrebbe cercato tra Cosima Serrano, Sarbina e Michele Misseri.
La spada di Damocle pesa più che altro su Sabrina che nutriva per la cugina Sarah una forte gelosia per il suo aspetto fisico; oggetto del conteso tra le due peraltro sarebbe stato Ivano Russo. Tra Sabrina e Ivano i rapporti, soprattutto negli ultimi tempi, erano però più astiosi soprattutto da quando Sarah aveva reso pubblica la vicenda in cui Ivano aveva rifiutato Sabrina la quale si era proposta per un rapporto sessuale.
La gelosia della cugina per la vittima è emersa anche dai numerosi messaggi, oltre 4mila, scambiati con Ivano; in uno dei tanti la giovane spiega: "E' così magra che mi fa male. Ti giuro mi sto esaurendo ad averla 24 ore su 24".
Il giudice per il indagini preliminari si mostra sempre più convinto che il movente sia la gelosia: "Per uccidere qualcuno tanto più se si tratta di un'adolescente di 15 anni e di una persona di famiglia, nonché di un'azione lesiva non esauritasi 'uno momento' bensì protrattasi per non meno di un paio di minuti, occorre avere un motivo ed anche piuttosto cogente. E Sabrina Misseri lo aveva, lo ha taciuto ed ha tentato, con ogni mezzo, di tenerlo nascosto agli inquirenti: la sua gelosia per Ivano Russo, del quale era innamorata ma non completamente ricambiata, e che temeva le venisse soffiato dalla più avvenente cugina, ormai non più bambina".
Secondo gli ultimi approfondimenti, la vittima sarebbe stata uccisa in casa Misseri per poi essere trasportata in garage passando attraverso una porta che collega i due ambienti.
In tutto questo resterebbe da chiarire il ruolo di Cosima Serrano, la cui presenza è stata avvallata dai controlli sulla cella telefonica che il telefono della donna avrebbe agganciato quel 26 agosto tra le 14.8 e le 14.42.
Recenti controlli avrebbero invece fornito motivi per cui c'era astio tra la madre dell'ipotetico omicida e la madre della vittima. Concetta Serrano, infatti, madre di Sarah e sorella di Cosima, quando era piccola era stata adottata. La madre adottiva in seconde nozze si era unita ad uomo benestante; i due coniugi avevano intestato tutta l'eredità alla figlia Concetta escludendo Cosima dal testamento. Concetta, peraltro, che aveva ricevuto anche l'eredità dei genitori naturali, aveva diviso quest'ultima con i fratelli e le sorelle naturali.
A giudicare dai recenti sviluppi, dunque, sarebbero molti gli elementi per cui potevano essere nutriti dei rancori da parte della famiglia Misseri nei confronti della famiglia Scazzi. In tale contesto il ruolo di Michele Misseri inizialmente appellato come "l'orco" dall'opinione pubblica, ora sembrerebbe passare in secondo piano, relegato al semplice ruolo di occultatore del cadavere.
La stessa dottoressa Slepoi nel corso della trasmissione Domenica Cinque ha spiegato: "Si tratta di una famiglia patologica. Tutto nasce in un nucleo familiare matriarcato. Tre donne forti che vivono un loro progetto".
Previsto nelle prossime ore l'interrogatorio di Sabrina e Cosima.

INTERVISTA A VALENTINA MISSERI - Non sono mancati i commenti dell'altra figlia di Cosima e Michele, Valentina Misseri, la quale ha sempre dichiarato che l'unico motivo per cui non è stata arrestata anche lei è perchè quel giorno si trovava a Roma, dove risiede stabilmente con il marito.
La ragazza, nel corso di un'intervista rilasciata alle telecamere di Mediaset, ha manifestato il suo dolore aggravato dall'arresto della madre: "Io sono rimasta molto male per come la gente ha esultato all'arresto. Non ho mai visto una cosa simile nemmeno quando sono stati arrestati i capi mafia. Addirittura ci sono stati degli sputi". La ragazza non ha mai smesso di difendere la madre e la sorella continuando a sostenere che il padre stesso le avrebbe confessato di essere l'autore dell'omicidio: "Per me sarebbe stato più facile accusare mia sorella e difendere mio padre, la figura maschile per eccellenza. Mia sorella è innocente. E anche mia madre. Ho tutta la mia famiglia in carcere. E mi fa male sapere che dentro ci sono un colpevole e due innocenti".
"Non è successo niente in casa - prosegue la ragazza- Sono sicura che loro non centrano niente, dopo quello che è successo ho studiato mia madre e mia sorella. Dovevano fare tutto questo teatrino per prendermi in giro? Quando mia sorella ha sentito mio padre l'arresto mia sorella ha chiesto papà perchè l'hai fatto? E lui ha risposto non lo so. Sto pensando a loro. Spero nella giustizia".
Valentina, peraltro, si sarebbe ferocemente scagliata contro la disumana fuga di notizie per cui Cosima era venuta a conoscenza del mandato d'arresto emesso per la sua persona mediante la tv. La figlia stessa aveva appreso la notizia in questo modo e un'ora prima che giungessero le forze dell'ordine a casa Misseri, la figlia avrebbe chiamato la madre. Secondo il racconto di Valentina
la madre l'avrebbe consolata: "Valentina non piangere. Io sto tranquilla perchè non ho fatto niente".
Maria Corvi, corrispondente per il giornale La Stampa, nel corso della trasmissione ha avvallato la posizione della giovane: "Leggendo l'ordinanza si può capire che nel nostro paese si può andare in galera senza una prova. Non è il nostro mestiere fare da megafoni alla Procura. Sarah merita il colpevole, non un colpevole".
Nella stessa sede non è mancato il punto di vista opposto rappresentato dal legale di Concetta Serrano, l'avvocato Nicodemo Gentile: "Concetta si dice dispiaciuta di sentire giornalisti che per mesi sono stati a casa sua e ora si muovono come avvocati difensori di Sabrina e Cosima. Bisogna avere rispetto per il magistrato Rosati che ha fatto un lavoro certosino scrivendo ben novanta pagine di motivazioni. Noi rispettiamo tutte le persone. Nè Cosima nè Sabrina sono in condizioni di minoranza perchè sono difesi dai migliori specialisti italiani. Vogliamo solo un po' di rispetto per i magistrati. Bisogna essere onesti. Non bisogna dare letture parziali e soggettive delle carte processuali".

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto