di Roberta Calò. "Un nitido e decisivo concorso morale nel delitto". Si tratta della versione fornita da Martino Rosati,il Gip del tribunale di Taranto. (leggi anche: Legale in carcere da Cosima: è tranquilla ma teme per Sabrina - La criminologa Bruzzone: non mi sorprende l'arresto)
La considerazione riguarda gli ultimi avvicendamenti relativi al caso Sarah Scazzi. Il riferimento è a Cosima Misseri, di recente arrestata con l'accusa di concorso in omicidio e occultamento di cadavere, ripercorrendo le orme già tracciate dal marito Michele Misseri e dalla figlia Sabrina.
Il giudice ritiene che Sabrina Misseri "confortata, se non altro, dall'inerzia della madre, presente al fatto e non intervenuta in alcun modo per impedirlo, ha tratto da ciò quel sostegno morale decisivo per insistere in un'azione così drammatica per tutto quel tempo, fino a condurla a termine".
La donna, spiega il Gip: "ha offerto alla figlia un contributo, quantomeno agevolatore, nella realizzazione dell'omicidio, e va perciò ritenuta concorrente in tale reato".
Tali considerazioni avvallerebbero pertanto non solo l'arresto della donna ma anche l'emissione di restrizione di custodia cautelare per la figlia.
Il legale di Sabrina, Francesco Coppi, ha commentato ""da qualche stralcio sembra che la ricostruzione sia fragile quanto prima. Lo ritenevo per la vecchia ordinanza di custodia cautelare, che la Cassazione ha demolito, e lo ritengo ancora". Nicola Marseglia, il legale che coadiuva Coppi, ha invece chiarito che alla loro assistita"non viene contestato il reato di omicidio premeditato"ma quello precedente di concorso in omicidio "è stato mutato in omicidio volontario". L'avvocato spiega peraltro che la giovane sarebbe "disperata" da quando ha appreso la notizia dell'arresto della madre.
Componendo i tasselli degli ultimi sviluppi, la dinamica dell'omicidio non sarebbe mutata; ad aggiungersi sarebbe l'ipotesi che le due donne di casa Misseri erano presenti quando è avvenuto l'omicidio e avrebbero aiutato Michele a caricare il cadavere in auto per poi affidare all'uomo il compito di occultare il cadavere. Lo stesso Rosati cercato di ricostruire sommariamente l'accaduto: "Sarah Scazzi è stata strangolata all'interno dell'abitazione della famiglia Misseri, circa tra le 14 e le 14 e 20. A quell'ora, in quell'edificio (comprensivo, in tal definizione, sia dell'abitazione in senso proprio che del garage), c'erano Michele Misseri, sua moglie Cosimo Serrano, e la loro figlia Sabrina: tra costoro, quindi, bisogna cercare l'assassino, o gli assassini, della ragazzina".
Almeno per ora non è stato individuato il reale colpevole dell'assassinio, ma proseguono le indagini che ormai da mesi gravitano attorno alle tre figure della famiglia Misseri.
Intanto, è stato reso noto che bisognerà attendere l'8 giugno per i risultati degli accertamenti irripetibili tra i tamponi di dna prelevati agli indagati e le tracce biologiche isolate sul cellulare della vittima.
La considerazione riguarda gli ultimi avvicendamenti relativi al caso Sarah Scazzi. Il riferimento è a Cosima Misseri, di recente arrestata con l'accusa di concorso in omicidio e occultamento di cadavere, ripercorrendo le orme già tracciate dal marito Michele Misseri e dalla figlia Sabrina.
Il giudice ritiene che Sabrina Misseri "confortata, se non altro, dall'inerzia della madre, presente al fatto e non intervenuta in alcun modo per impedirlo, ha tratto da ciò quel sostegno morale decisivo per insistere in un'azione così drammatica per tutto quel tempo, fino a condurla a termine".
La donna, spiega il Gip: "ha offerto alla figlia un contributo, quantomeno agevolatore, nella realizzazione dell'omicidio, e va perciò ritenuta concorrente in tale reato".
Tali considerazioni avvallerebbero pertanto non solo l'arresto della donna ma anche l'emissione di restrizione di custodia cautelare per la figlia.
Il legale di Sabrina, Francesco Coppi, ha commentato ""da qualche stralcio sembra che la ricostruzione sia fragile quanto prima. Lo ritenevo per la vecchia ordinanza di custodia cautelare, che la Cassazione ha demolito, e lo ritengo ancora". Nicola Marseglia, il legale che coadiuva Coppi, ha invece chiarito che alla loro assistita"non viene contestato il reato di omicidio premeditato"ma quello precedente di concorso in omicidio "è stato mutato in omicidio volontario". L'avvocato spiega peraltro che la giovane sarebbe "disperata" da quando ha appreso la notizia dell'arresto della madre.
Componendo i tasselli degli ultimi sviluppi, la dinamica dell'omicidio non sarebbe mutata; ad aggiungersi sarebbe l'ipotesi che le due donne di casa Misseri erano presenti quando è avvenuto l'omicidio e avrebbero aiutato Michele a caricare il cadavere in auto per poi affidare all'uomo il compito di occultare il cadavere. Lo stesso Rosati cercato di ricostruire sommariamente l'accaduto: "Sarah Scazzi è stata strangolata all'interno dell'abitazione della famiglia Misseri, circa tra le 14 e le 14 e 20. A quell'ora, in quell'edificio (comprensivo, in tal definizione, sia dell'abitazione in senso proprio che del garage), c'erano Michele Misseri, sua moglie Cosimo Serrano, e la loro figlia Sabrina: tra costoro, quindi, bisogna cercare l'assassino, o gli assassini, della ragazzina".
Almeno per ora non è stato individuato il reale colpevole dell'assassinio, ma proseguono le indagini che ormai da mesi gravitano attorno alle tre figure della famiglia Misseri.
Intanto, è stato reso noto che bisognerà attendere l'8 giugno per i risultati degli accertamenti irripetibili tra i tamponi di dna prelevati agli indagati e le tracce biologiche isolate sul cellulare della vittima.