Sarah: tutte le bugie dei coniugi Misseri

di Roberta Calò. "I coniugi Misseri, affermando che detta porta non poteva essere aperta e che, pertanto, rimaneva sempre chiusa, hanno mentito", chiarisce il Gip Martino Rosati capo della procura di Taranto. (leggi anche: Si cercano tranne di Sarah nell'auto di Cosima - Valentina: è stata arrestata un'innocente e la gente esulta)
Iniziano a giungere forti indiscrezioni sul caso Sarah Scazzi; dopo l'arresto di Sabrina e Michele Misseri, l'atto di reclusione emesso ai danni di Cosima Serrano sembra portare ad una svolta delle indagini.
Il giudice fa un chiaro riferimento all'intercettazione di un dialogo tra i coniugi Misseri risalente al 7 Marzo; i due hanno parlato nella piena consapevolezza e speranza di essere intercettati. Oggetto del dialogo sarebbe la porta di passaggio tra l'interno di casa Misseri e l'accesso al garage. Secondo quanto sostenuto dalle scorse testimonianze dai componenti della famiglia, la porta era bloccata e quindi bisognava necessariamente uscire in giardino per poi accedere al garage, luogo in cui è stata brutalmente uccisa la piccola Sarah. Ora il Gip capovolge le versioni e spiega che la porta, in realtà, era funzionante e sarebbe stata usata per far uscire i cadavere dal luogo de delitto.
L'allusione è ad uno scambio di battute tra Michele e Cosima: "No, da allora non va nes...- dice il marito - non mi sono ferito mai io...a meno che se non ti sei fatta tu quando sei passata... quando hai aperto la porta ti sei fatta male". E la moglie risponde: "...che la porta basta che la spingi che con lo zinnu (contenitore per olio) sta mantenuta per chiudere".
Secondo il giudice si tratterebbe di riferimenti "troppo generici. Tuttavia tale scambio di battute dà conferma di un dato: ovvero che quella porta poteva agevolmente essere aperta, ed altresì che, di recente, comunque Cosima l'aveva attraversata. La predisposizione di una serie di ostacoli davanti a quella porta, rilevata dai carabinieri all'atto dell'ispezione, era strumentale a creare l'apparenza di un varco inaccessibile".
La matriarca della famiglia Misseri, che nelle interviste passate aveva dichiarato di vivere con la valigia pronta vicino al letto perchè era convinta che avrebbero arrestato anche lei, ora non si mostra molto sconvolta dai recenti sviluppi: "Non mi cambierà molto in carcere, è da mesi che sono agli arresti domiciliari, non posso neanche tenere le tapparelle aperte che subito qualcuno mi fotografa, mi riprende". E perseguendo la strada già battuta nei mesi scorsi dalla figlia Sabrina, punta a farsi vittima dell'opinione pubblica: "Sono addolorata che la gente mi giudichi senza conoscermi. Ma ormai la gente ha deciso che sono una strega e vogliono bruciarmi, e per dare soddisfazione a tutti quelli che la pensano così adesso mi arrestano".
"Hanno deciso che sono colpevole -ha concluso la donna inneggiando in nome della giustizia- e anche se uscirò per la gente continuerò ad esserlo. La gente non ragiona, vuole scaricare la cattiveria su qualcuno. Mi chiedono perchè io difendo Sabrina e non Michele. E la risposta è facile: perchè io quel giorno c'ero a casa e ho sentito le ragazze che si mettevano d'accordo per andare al mare, ho sentito lo squillo del messaggino e so che le cose che dice mia figlia sono vere. Non la difenderei mai se fosse colpevole. Io stessa l'avrei portata dai carabinieri".
Il suo rappresentante legale, l'avvocato Franco De Jaco, con somma diplomazia ha reso note le condizioni psicologiche in cui versa la sua assistita: "Ha superato lo choc iniziale dell'arresto, adesso è più tranquilla e attende di poter parlare con i giudici".
"La signora Cosima -conclude De Jaco- manifesta preoccupazione solo perchè ancora non si vuole credere all'innocenza della figlia. Per il resto saranno le carte a parlare, gli atti che andremo a mettere in campo per confutare l'ordinanza di custodia cautelare. La mia assistita continua a esprimere sempre un concetto per rappresentare la sua tranquillità: male non fare, paura non avere".
Concetta Serrano, madre della vittima, ferma in un dolore composto e controllato, manifesta il suo punto vista con una freddezza glaciale quasi non fosse sorpresa dall'arresto della sorella Cosima: "Per me loro hanno voluto uccidere, c'era l'intenzione di uccidere. Vorrei capire che cosa questa bambina ha detto o ha visto. Mi ha lasciata indignata vederla parlare in modo così sfrontato, senza un briciolo do rimorso nei confronti di Sarah". "Sarah -conclude- merita giustizia".

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