LECCE. Scacco alla criminalità nel Leccese. Nove presunti componenti di un sodalizio criminale che seminava il terrore a Corigliano d'Otranto, in provincia di Lecce, sono stati arrestati all'alba dai carabinieri.
Si tratta di persone facenti capo ad un esponente di spicco della Sacra Corona Unita di Galatina (Le), Leonardo Costa, di 49 anni, accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, concorso in estorsione e danneggiamento aggravati, porto illegale di ordigni esplosivi nonche' detenzione e porto illegale. Le ordinanze di custodia cautelare sono state disposte dal gip distrettuale antimafia su richiesta della Dda di Lecce, al termine dell'indagine denominata "Coriolano", proprio perche' finalizzata a ristabilire condizioni di legalita' a Corigliano d'Otranto. Il sodalizio criminale individuato si finanziava tramite le estorsioni a professionisti e commercianti del luogo e reinvestiva poi il denaro incassato illecitamente nel traffico di cocaina e marijuana. Tra gli episodi su cui sono riusciti a far luce i carabinieri l'esplosione di una bomba nello studio di un commercialista, il 27 settembre 2010, e la distruzione, sempre tramite ordigno, di una cabina telefonica Telecom ubicata nella piazza centrale del paese, durante le scorse festivita' natalizie. Secondo quanto appurato il gruppo malavitoso agiva avvalendosi della capacita' intimidatoria nei confronti dei cittadini, che veniva periodicamente rafforzata con atti di danneggiamento a varie attivita' commerciali.
Si tratta di persone facenti capo ad un esponente di spicco della Sacra Corona Unita di Galatina (Le), Leonardo Costa, di 49 anni, accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, concorso in estorsione e danneggiamento aggravati, porto illegale di ordigni esplosivi nonche' detenzione e porto illegale. Le ordinanze di custodia cautelare sono state disposte dal gip distrettuale antimafia su richiesta della Dda di Lecce, al termine dell'indagine denominata "Coriolano", proprio perche' finalizzata a ristabilire condizioni di legalita' a Corigliano d'Otranto. Il sodalizio criminale individuato si finanziava tramite le estorsioni a professionisti e commercianti del luogo e reinvestiva poi il denaro incassato illecitamente nel traffico di cocaina e marijuana. Tra gli episodi su cui sono riusciti a far luce i carabinieri l'esplosione di una bomba nello studio di un commercialista, il 27 settembre 2010, e la distruzione, sempre tramite ordigno, di una cabina telefonica Telecom ubicata nella piazza centrale del paese, durante le scorse festivita' natalizie. Secondo quanto appurato il gruppo malavitoso agiva avvalendosi della capacita' intimidatoria nei confronti dei cittadini, che veniva periodicamente rafforzata con atti di danneggiamento a varie attivita' commerciali.