BARI. “Con la moratoria sul nucleare nel decreto Omnibus il Governo nazionale ha dato solo un fermo immagine alla sua politica a favore dell’uranio. Palazzo Chigi crede così di scongiurare lo spettro referendario di giugno, ma la parola finale sulla celebrazione dei referendum spetta alla Cassazione, il cui pronunciamento attendiamo con fiducia”. È il commento del presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna.
“L’auspicio – continua - è che il 12 e 13 giugno gli italiani si possano recare alle urne per decidere democraticamente sulla scelta nucleare, se accettare il rischio di un futuro contaminato o scegliere un ambiente senza centrali e scorie radioattive e senza la paura che aumentino leucemie e patologie del midollo osseo, ribadendo il ‘NO’ al nucleare già pronunciato dagli elettori nel referendum abrogativo in Sardegna e da tutte le forze politiche del Consiglio regionale pugliese nell’atto di approvare la legge 30 del 2009, che preclude l’installazione in Puglia di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”
“L’auspicio – continua - è che il 12 e 13 giugno gli italiani si possano recare alle urne per decidere democraticamente sulla scelta nucleare, se accettare il rischio di un futuro contaminato o scegliere un ambiente senza centrali e scorie radioattive e senza la paura che aumentino leucemie e patologie del midollo osseo, ribadendo il ‘NO’ al nucleare già pronunciato dagli elettori nel referendum abrogativo in Sardegna e da tutte le forze politiche del Consiglio regionale pugliese nell’atto di approvare la legge 30 del 2009, che preclude l’installazione in Puglia di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”
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