LECCE. Tre impianti fotovoltaici su terreni confinanti sono stati sequestrati dai carabinieri di Casarano, in provincia di Lecce che hanno denunciato sei persone per violazioni di leggi sull'edilizia e in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili, falso ideologico commesso da pubblici ufficiali, abuso d'ufficio. Si tratta di un 79enne, di un 40enne e di un 61enne, rappresentanti legali di altrettante societa' che operano nel settore fotovoltaico, e di un 37enne, progettista e direttore dei lavori, di un 43enne e di un 46enne, questi ultimi impiegati del Comune di Casarano.
LE INDAGINI - I carabinieri, indagando sulle autorizzazioni relative agli impianti fotovoltaici e su eventuali collegamenti con la criminalita' organizzata e su eventuali violazioni o frodi a danno dello Stato, hanno scoperto che, nel 2010, al Comune di Casarano erano state depositate numerose Denunce di inizio attivita' (Dia) per la realizzazione di impianti fotovoltaici e che, in particolare, tre societa' avevano presentato singolarmente la Dia per tre impianti in contrada 'Magliesi' tutti su un unico lotto di terreno, distinto al catasto.
I terreni erano su particelle confinanti tra loro, per questo si e' deciso di esaminare l'iter amministrativo. Erano state depositate sei Dia, due per ogni societa', di cui le prime tre il 22 gennaio 2010. Successivamente il 10 gennaio 2011 ulteriori tre Dia come variante alle precedenti, con le quali comunicavano che gli impianti fotovoltaici da realizzare non avrebbero piu' prodotto 132,02 KWp ma 19,78 KWp, lasciando invariato tutto il resto.
IMPIANTI SENZA RISORSE - Dopo l'anomalia della variazione di potenziale, dal controllo della documentazione si e' accertato che tutte le societa' non avevano attestato di avere le risorse finanziarie per realizzare gli impianti. I rappresentanti legali delle tre societa' avevano presentato singolarmente una Dia per un totale di tre impianti fotovoltaici, che avrebbero prodotto una potenza di 132,02 KWp. Tutti gli impianti, come indicati nelle prime tre Dia, dovevano essere realizzati su terreni distinti.
Successivamente, i rappresentanti legali, visto l'evolversi della legislazione sul fotovoltaico, in particolare la modifica della Legge regionale, giunta dopo la sentenza della Corte Costituzionale, temendo l'annullamento delle Dia, hanno chiesto a giugno del 2010 un'attestazione da parte dell'Ufficio Tecnico del Comune di Casarano della conferma della validita' delle Dia. Quindi l'hanno ottenuta.
Tramite accertamenti presso Enel Distribuzione a Bari, e' stata scoperta la mancata comunicazione della variazione della potenza di produzione. Comunicazione, secondo gli inquirenti, volutamente evitata poiche' la riduzione della produzione di energia comporterebbe la riduzione degli introiti, sia sotto l'aspetto degli incentivi sia sotto l'aspetto della quantita' di energia prodotta. Allo stato non sono stati ancora posizionati sulle relative strutture i pannelli fotovoltaici. Per questo l'area e' stata sequestrata.
LE INDAGINI - I carabinieri, indagando sulle autorizzazioni relative agli impianti fotovoltaici e su eventuali collegamenti con la criminalita' organizzata e su eventuali violazioni o frodi a danno dello Stato, hanno scoperto che, nel 2010, al Comune di Casarano erano state depositate numerose Denunce di inizio attivita' (Dia) per la realizzazione di impianti fotovoltaici e che, in particolare, tre societa' avevano presentato singolarmente la Dia per tre impianti in contrada 'Magliesi' tutti su un unico lotto di terreno, distinto al catasto.
I terreni erano su particelle confinanti tra loro, per questo si e' deciso di esaminare l'iter amministrativo. Erano state depositate sei Dia, due per ogni societa', di cui le prime tre il 22 gennaio 2010. Successivamente il 10 gennaio 2011 ulteriori tre Dia come variante alle precedenti, con le quali comunicavano che gli impianti fotovoltaici da realizzare non avrebbero piu' prodotto 132,02 KWp ma 19,78 KWp, lasciando invariato tutto il resto.
IMPIANTI SENZA RISORSE - Dopo l'anomalia della variazione di potenziale, dal controllo della documentazione si e' accertato che tutte le societa' non avevano attestato di avere le risorse finanziarie per realizzare gli impianti. I rappresentanti legali delle tre societa' avevano presentato singolarmente una Dia per un totale di tre impianti fotovoltaici, che avrebbero prodotto una potenza di 132,02 KWp. Tutti gli impianti, come indicati nelle prime tre Dia, dovevano essere realizzati su terreni distinti.
Successivamente, i rappresentanti legali, visto l'evolversi della legislazione sul fotovoltaico, in particolare la modifica della Legge regionale, giunta dopo la sentenza della Corte Costituzionale, temendo l'annullamento delle Dia, hanno chiesto a giugno del 2010 un'attestazione da parte dell'Ufficio Tecnico del Comune di Casarano della conferma della validita' delle Dia. Quindi l'hanno ottenuta.
Tramite accertamenti presso Enel Distribuzione a Bari, e' stata scoperta la mancata comunicazione della variazione della potenza di produzione. Comunicazione, secondo gli inquirenti, volutamente evitata poiche' la riduzione della produzione di energia comporterebbe la riduzione degli introiti, sia sotto l'aspetto degli incentivi sia sotto l'aspetto della quantita' di energia prodotta. Allo stato non sono stati ancora posizionati sulle relative strutture i pannelli fotovoltaici. Per questo l'area e' stata sequestrata.