BRINDISI. Avrebbe inscenato il suicidio di una ragazza di 25 anni, dopo aver ucciso tre anni prima la madre della donna, e a distanza di oltre 7 anni dal ritrovamento del corpo di Eleonora Salomi, sotto un ponte in contrada "La Russia", a Bitritto, in provincia di Bari, i carabinieri del Comando provinciale di Bari, hanno chiuso l'indagine ed eseguito un nuovo provvedimento cautelare per il presunto omicida. Si tratta di Francesco Alfonzetti, di 44 anni di Francavilla Fontana (Br), gia' condannato all'ergastolo dalla Corte d'Appello di Lecce per l'omicidio di Elisabeth Lansmann, madre della 25enne, trovata nuda e con il volto sfigurato, tre anni prima, nel novembre del 2001, a Garmisch, in Germania e identificata solo i primi giorni del 2004. Pochi giorni dopo, nelle campagne di Bitritto fu scoperto in un'auto il corpo della figlia, apparentemente suicidatasi con un colpo di pistola alla testa, e nell'auto furono trovati alcuni biglietti manoscritti con cui la vittima sembrava scusarsi per l'omicidio della madre. La segnalazione ai carabinieri parti' proprio da Francesco Alfonzetti, che fu trovato quasi nudo, sebbene fosse pieno inverno, accanto al cadavere della 25enne, che racconto' agli investigatori di aver assistito all'insano gesto, senza essere riuscito ad evitarlo. Nuovi elementi investigativi, derivanti da accurate ricerche di nuovi elementi di prova, hanno consentito, invece, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bari, di accertare le responsabilita' a carico di Alfonzetti anche per la morte della 25enne. La ragazza, infatti, non si sarebbe suicidata, ma sarebbe stata uccisa dall'assassino della madre che, nonostante fosse sposato, aveva in precedenza avuto una storia sentimentale parallela con entrambe le vittime. L'inchiesta, dapprima archiviata per suicidio, e' stata meticolosamente riaperta dalla Procura della Repubblica di Bari, sulla base anche delle motivazioni della sentenza di condanna di Alfonzetti da parte della Corte di Assise di Brindisi il 12 marzo del 2007 e confermata dalla Corte d'Appello di Lecce, il 25 giugno del 2009.