di Nicola Ricchitelli. «Signora siamo dell’Enel può farci vedere l’ultima bolletta?», ed ancora, «signora ha fatto l’adeguamento alle fasce orarie?». Frasi chiare e semplici ma che nascondono insidie a non finire, per la precisione contratti poco chiari, condizioni che all’apparenza possono sembrare vantaggiose, ma che nella realtà non lo sono, se poi al giochetto ci aggiungi una giacca, una cravatta d’ordinanza, o semplicemente un’elegante camicia il tutto per dare quella parvenza di professionalità nonché di credibilità all’interlocutore che volta per volta aprirà la porta, mostrando in caso di diffidenza un tesserino recante la scritta Enel, ecco che il gioco è fatto. Inizia all’incirca verso le nove del mattino la giornata di un agente commerciale qui a Barletta. Stiamo parlando di tutti quei ragazzi e ragazze che, muniti di valigie di circostanza e cartellette professionali, battono le strade della città della Disfida e dintorni, casa per casa, con la speranza di far apporre la firma dei malcapitati clienti sui loro contratti. D’altronde, volendo fare una breve ricerca su internet tra le offerte di lavoro, pare che ai giovani barlettani non sia rimasto che fare questo, visto che dopo il proliferare di pub, bar e ristoranti, Barletta pare essere diventata terreno fertile per agenzie private operanti per conto delle grandi aziende del mercato libero – tra cui Enel Energia, Sorgenia - dell’energia, del gas e della telefonia. Alzi la mano chi ha dovuto sbattere almeno una volta la porta in faccia ad uno di questi sedicenti “tecnici dell’Enel” che nel bel mezzo della mattinata hanno interrotto la propria attività di studio, o quelle casalinghe impegnate nelle faccende domestiche o nella preparazione del pranzo?
La figura di Enel può a volte confondere le idee del consumatore perché si parla ad esempio di Enel Energia ed Enel Distribuzione? Ma non sono la stessa cosa? La tendenza è infatti quella di chiamare tutte quelle società operanti nel mercato libero con il nome di Enel. In realtà, si tratta di società distinte preposte alle attività commerciali in Enel. Tale distinzione è stata introdotta dal decreto legge 18 giugno 2007, n. 73 – Governo Prodi - riguardante l’attuazione delle disposizioni comunitarie in materia di liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica. La liberalizzazione del mercato elettrico ha introdotto il cosiddetto “unbundling”, cioè separazione societaria, per quelle imprese, come Enel, che alimentano più di 100.000 clienti richiedendo la creazione di una società per azioni adibita alla sola vendita al dettaglio di energia elettrica e gas. Insomma, la metodica è semplice e chiara: ci si dividono le zone della città, poi si passa al vaglio le varie abitazioni, si suona il campanello, ed una volta aperta la porta si cerca di convincere il titolare o la titolare del contratto del rapporto di fornitura di energia e gas, di “adeguare” le condizioni di fornitura. Esordiscono dicendo di essere semplicemente “consulenti Enel”, chiedono vecchie bollette, e al malcapitato, che magari firma il loro contratto, rifiutano di lasciarne una copia. A quanto pare persino se non firmi, a loro basta un’occhiata a una vecchia bolletta per tirare giù il tuo codice cliente e fare una firma falsa, per cui ti trovi a essere cliente di un’azienda che ti manda bollette esorbitanti, mentre l’Enel “vera” continua a mandarti le sue di bollette. A chi pensa, poi, che dietro queste diverse agenzie vi siano chissà quali esperti psicologi o comunicatori, basta sapere che i primi a subire a quanto pare una vera e propria manipolazione psicologica nonché verbale sono gli stessi pseudo – agenti commerciali che, ingannati dalla promessa di ricchi guadagni senza troppo sudare, sono disposti a camminare per città intere mossi dall’illusione che tanto cammino ne varrà prima o poi la pena, contratti tra l’altro che loro stessi non farebbero mai firmare alle proprie famiglie e ai propri parenti con la consapevolezza che quello che offrono non è altro che l’illusione di un contratto vantaggioso che nella realtà non lo è. E ai malcapitati che si ritrovano ad apporre le firme su questi contratti? Ecco a voi alcune testimonianze rinvenute dai forum sparsi qua e là nella rete: «Assolutamente non passate al mercato libero. Io l'ho fatto, lasciandomi ingannare dal nome, e sono 8 mesi che me ne pento. La fatturazione avviene in base a un consumo presunto, e la lettura effettiva viene fatta solo dopo un anno, per cui a parte non sapere quanto state realmente consumando vi ritroverete con un conguaglio dopo 12 mesi. E poi dopo tutto quel tempo come fate a verificare che la lettura per fasce orarie sia stata fatta correttamente? Inoltre le bollette sono bloccate nel vero senso del termine: io non ho mai ricevuto bollette finché 3 giorni fa me ne sono arrivate 5 tutte insieme, tutte per un importo superiore a quello che pagavo con Enel servizio elettrico. Le telefonate al call center sono inutili, gli operatori non sanno dire nulla se non di mandare un fax che ovviamente non verrà mai letto»; arrivando all’assurdo: «Per caso ho fatto un “colloquio” con un ragazzo procacciatore di affari che lavora per conto di una società operante nel mercato libero. Oltre a volermi convincere che alla fine queste società hanno nomi diversi ma sempre di Enel trattasi, mi ha proposto, tra l’altro, di lavorare con loro secondo queste modalità: una settimana di prova dove devo concludere almeno quindici contratti semplicemente proponendo al cliente (tramite porta a porta) un “aggiornamento tariffario” ovviamente con costo minore rispetto alla “vecchia bolletta Enel in bianco e nero”.
Dopo questa settimana avrei dovuto seguire un corso “pagato da loro” e in seguito ricevere un “badge” (che arriva direttamente dalla sede di Roma) che attesta che sono un incaricato», ed ancora: «Si sono presentati a casa spacciandosi per Enel servizio elettrico, nonostante fossi diffidente ho firmato il contratto con questa società operante nel mercato libero. Queste sono società che subappaltano ad agenzie senza scrupoli la vendita dei contratti, questi entrano in casa tua e fingono di essere dipendenti Enel: non lo sono, sono solo dei disperati venditori a provvigione» fino a concludere con: «Da me si è presentato un ragazzo spacciandosi per dipendente Enel, dicendo di informare i clienti sulle nuove tariffe e su una nuova iniziativa di raccolta punti sui consumi effettuati cumulabili di più utenti. Parlava con scioltezza continuando a decantare la professionalità di Enel che mandava loro, per tenersi i clienti in Enel, e facendomi firmare un contratto supplementare per una società operante nel mercato libero (dicendo che era la stessa Enel) per questa raccolta punti. Dopo una settimana circa mi chiamano a casa per comunicarmi che stavo cambiando gestore. Posso dire di sentirmi truffato e sono sicuro che per colpa loro e di chi non fa nulla per stoppare questa illegalità da oggi in poi chi si presenterà alla porta con qualsiasi offerta di qualsiasi genere verrà allontanato».
La figura di Enel può a volte confondere le idee del consumatore perché si parla ad esempio di Enel Energia ed Enel Distribuzione? Ma non sono la stessa cosa? La tendenza è infatti quella di chiamare tutte quelle società operanti nel mercato libero con il nome di Enel. In realtà, si tratta di società distinte preposte alle attività commerciali in Enel. Tale distinzione è stata introdotta dal decreto legge 18 giugno 2007, n. 73 – Governo Prodi - riguardante l’attuazione delle disposizioni comunitarie in materia di liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica. La liberalizzazione del mercato elettrico ha introdotto il cosiddetto “unbundling”, cioè separazione societaria, per quelle imprese, come Enel, che alimentano più di 100.000 clienti richiedendo la creazione di una società per azioni adibita alla sola vendita al dettaglio di energia elettrica e gas. Insomma, la metodica è semplice e chiara: ci si dividono le zone della città, poi si passa al vaglio le varie abitazioni, si suona il campanello, ed una volta aperta la porta si cerca di convincere il titolare o la titolare del contratto del rapporto di fornitura di energia e gas, di “adeguare” le condizioni di fornitura. Esordiscono dicendo di essere semplicemente “consulenti Enel”, chiedono vecchie bollette, e al malcapitato, che magari firma il loro contratto, rifiutano di lasciarne una copia. A quanto pare persino se non firmi, a loro basta un’occhiata a una vecchia bolletta per tirare giù il tuo codice cliente e fare una firma falsa, per cui ti trovi a essere cliente di un’azienda che ti manda bollette esorbitanti, mentre l’Enel “vera” continua a mandarti le sue di bollette. A chi pensa, poi, che dietro queste diverse agenzie vi siano chissà quali esperti psicologi o comunicatori, basta sapere che i primi a subire a quanto pare una vera e propria manipolazione psicologica nonché verbale sono gli stessi pseudo – agenti commerciali che, ingannati dalla promessa di ricchi guadagni senza troppo sudare, sono disposti a camminare per città intere mossi dall’illusione che tanto cammino ne varrà prima o poi la pena, contratti tra l’altro che loro stessi non farebbero mai firmare alle proprie famiglie e ai propri parenti con la consapevolezza che quello che offrono non è altro che l’illusione di un contratto vantaggioso che nella realtà non lo è. E ai malcapitati che si ritrovano ad apporre le firme su questi contratti? Ecco a voi alcune testimonianze rinvenute dai forum sparsi qua e là nella rete: «Assolutamente non passate al mercato libero. Io l'ho fatto, lasciandomi ingannare dal nome, e sono 8 mesi che me ne pento. La fatturazione avviene in base a un consumo presunto, e la lettura effettiva viene fatta solo dopo un anno, per cui a parte non sapere quanto state realmente consumando vi ritroverete con un conguaglio dopo 12 mesi. E poi dopo tutto quel tempo come fate a verificare che la lettura per fasce orarie sia stata fatta correttamente? Inoltre le bollette sono bloccate nel vero senso del termine: io non ho mai ricevuto bollette finché 3 giorni fa me ne sono arrivate 5 tutte insieme, tutte per un importo superiore a quello che pagavo con Enel servizio elettrico. Le telefonate al call center sono inutili, gli operatori non sanno dire nulla se non di mandare un fax che ovviamente non verrà mai letto»; arrivando all’assurdo: «Per caso ho fatto un “colloquio” con un ragazzo procacciatore di affari che lavora per conto di una società operante nel mercato libero. Oltre a volermi convincere che alla fine queste società hanno nomi diversi ma sempre di Enel trattasi, mi ha proposto, tra l’altro, di lavorare con loro secondo queste modalità: una settimana di prova dove devo concludere almeno quindici contratti semplicemente proponendo al cliente (tramite porta a porta) un “aggiornamento tariffario” ovviamente con costo minore rispetto alla “vecchia bolletta Enel in bianco e nero”.
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