Barletta: «Mare in condizioni precarie, altro che waterfront», intervento di Francesco Filannino(Verdi)
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Francesco Filannino dei Verdi.
BARLETTA. «E' inutile parlare della rivalutazione della litoranea di Barletta per incentivare il turismo se la risorsa primaria, cioè il mare, è in condizioni precarie tanto da renderlo non balenabile».
A pensarla così è Francesco Filannino dei Verdi il quale prosegue: «Pongo l’attenzione su alcuni punti che esigono risposte altrettanto celeri, così da dare un segnale a tutta la collettività barlettana. Siamo al 20 giugno, la stagione balneare è già iniziata ed i nostri litorali sono stati presi d’assalto dai bagnanti nel tentativo di sfuggire all’afa e di concedersi il meritato riposo dopo una settimana intensa di lavoro”. Si è parlato in campagna elettorale di frontemare, di necessità di ridisegnarlo per esaltarne la bellezza e la fruibilità ma si è omesso di trattare adeguatamente le problematiche legate innanzitutto alla salubrità delle nostre litoranee.
Sono trascorsi ormai tre anni dall’ultimazione dell’impianto di affinamento delle acque reflue ma ad oggi – ricorda Filannino - questo è rimasto una delle tante cattedrali nel deserto, ergo, oltre l’Ofanto ed il canale Ciappetta - Camaggio ( per cui sono previsti interventi tampone) anche l’inattività di questa importante struttura contribuisce a mettere a repentaglio la salute di tutti i bagnanti, barlettani e non. Mentre una città come Trinitapoli avvia l’impianto di affinamento, Barletta, città capoluogo, resta inerte ed aggrovigliata – rimarca il rappresentate dei Verdi - da problematiche politiche che ne immobilizzano la crescita e la tutela ambientale”. “Il partito, quello dei Verdi, che si è adoperato in maniera diretta ed incessante a favore delle tematiche referendarie, con pochi mezzi e forze, non può fare altro – afferma Filannino - che chiedere a gran voce ai consiglieri regionali ed al primo cittadino di adoperarsi nelle sedi opportune, più di quanto non abbiano già fatto, al fine di risolvere queste ataviche problematiche ambientali e sanitarie che rendono vana ogni politica di sviluppo e di crescita in chiave turistica ed ecosostenibile”. E ancora: “Noi Verdi riteniamo quanto mai prioritaria che il sindaco ponga ai primi posti della sua agenda la risoluzione di tali criticità che precludono lo sviluppo dello stesso Fronte Mare. La politica non può continuare ad avere una visione limitata dell’eco sostenibilità e del rispetto ambientale come aggravio della spesa pubblica, molteplici sono i casi nel nostro Paese dove l’atteggiamento virtuoso delle amministrazioni ha dimostrato che la tutela del territorio – conclude - è volano di sviluppo culturale, occupazionale ed economico”.
BARLETTA. «E' inutile parlare della rivalutazione della litoranea di Barletta per incentivare il turismo se la risorsa primaria, cioè il mare, è in condizioni precarie tanto da renderlo non balenabile».
A pensarla così è Francesco Filannino dei Verdi il quale prosegue: «Pongo l’attenzione su alcuni punti che esigono risposte altrettanto celeri, così da dare un segnale a tutta la collettività barlettana. Siamo al 20 giugno, la stagione balneare è già iniziata ed i nostri litorali sono stati presi d’assalto dai bagnanti nel tentativo di sfuggire all’afa e di concedersi il meritato riposo dopo una settimana intensa di lavoro”. Si è parlato in campagna elettorale di frontemare, di necessità di ridisegnarlo per esaltarne la bellezza e la fruibilità ma si è omesso di trattare adeguatamente le problematiche legate innanzitutto alla salubrità delle nostre litoranee.
Sono trascorsi ormai tre anni dall’ultimazione dell’impianto di affinamento delle acque reflue ma ad oggi – ricorda Filannino - questo è rimasto una delle tante cattedrali nel deserto, ergo, oltre l’Ofanto ed il canale Ciappetta - Camaggio ( per cui sono previsti interventi tampone) anche l’inattività di questa importante struttura contribuisce a mettere a repentaglio la salute di tutti i bagnanti, barlettani e non. Mentre una città come Trinitapoli avvia l’impianto di affinamento, Barletta, città capoluogo, resta inerte ed aggrovigliata – rimarca il rappresentate dei Verdi - da problematiche politiche che ne immobilizzano la crescita e la tutela ambientale”. “Il partito, quello dei Verdi, che si è adoperato in maniera diretta ed incessante a favore delle tematiche referendarie, con pochi mezzi e forze, non può fare altro – afferma Filannino - che chiedere a gran voce ai consiglieri regionali ed al primo cittadino di adoperarsi nelle sedi opportune, più di quanto non abbiano già fatto, al fine di risolvere queste ataviche problematiche ambientali e sanitarie che rendono vana ogni politica di sviluppo e di crescita in chiave turistica ed ecosostenibile”. E ancora: “Noi Verdi riteniamo quanto mai prioritaria che il sindaco ponga ai primi posti della sua agenda la risoluzione di tali criticità che precludono lo sviluppo dello stesso Fronte Mare. La politica non può continuare ad avere una visione limitata dell’eco sostenibilità e del rispetto ambientale come aggravio della spesa pubblica, molteplici sono i casi nel nostro Paese dove l’atteggiamento virtuoso delle amministrazioni ha dimostrato che la tutela del territorio – conclude - è volano di sviluppo culturale, occupazionale ed economico”.