di Dany Martini. "Frutta e verdura pugliesi sono sicure. Si possono consumare con la tranquillità di sempre": questa frase dell'Assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno invita alla prudenza a proposito dell’allarmismo che si sta diffondendo a causa del “batterio killer”, il quale rischia peraltro di provocare uno stop dannosissimo al trend di export dell’ortofrutta pugliese dell'ultimo anno.
Ma di che batterio si tratta? Per essere precisi, lo Shiga toxin-producing Escherichia coli è un batterio patogeno che in alcuni casi può portare anche alla morte. Le cause dell’infezione alimentare sono ancora tutte da definire ma si pensa siano legate al consumo di pomodori, cetrioli crudi e di insalata a foglia larga. L’Unione Europea, ultimamente, ha raccomandato massima allerta e di rispettare le basilari norme igieniche. In Italia, al momento, non si è registrato alcun caso. La trasmissione dell’infezione avviene consumando cibi contaminati tipo carne macinata poco cotta, latte non pastorizzato, vegetali, insaccati stagionati, formaggi da latte crudo, succo di mela o bevendo acqua che contenga il batterio, oppure attraverso il contatto con le feci degli animali infetti. Per difendersi è necessario lavarsi accuratamente le mani prima e dopo aver manipolato i cibi, soprattutto se si tratta di carne cruda ed è importante lavare bene frutta e verdura, soprattutto se non vengono cotte o sbucciate, cuocere la carne, consumare latte pastorizzato e formaggi fatti con latte termizzato o latte crudo ma stagionati almeno due mesi.
“Gli Enti della Sanità locale" continua l'assessore Dario Stefàno "non hanno accertato nessun caso in merito, a garanzia di una buona e corretta gestione delle buone pratiche agricole adottate in Puglia. Questo nostra tranquillità non ci ha fatto mai demordere sull'opportunità di tenere alta la guardia, per scovare eventuali situazioni a rischio, essendo nostro obiettivo prioritario quello di continuare a garantire al massimo i consumatori e le nostre produzioni”.
“Ma" aggiunge l’assessore "l’impiego di sistemi di certificazione per i prodotti di qualità su cui la Puglia sta investendo e per i quali sono previsti controlli rigidi, consente di garantire sulla sicurezza e sulla qualità dell’ortofrutta pugliese”.
Ma di che batterio si tratta? Per essere precisi, lo Shiga toxin-producing Escherichia coli è un batterio patogeno che in alcuni casi può portare anche alla morte. Le cause dell’infezione alimentare sono ancora tutte da definire ma si pensa siano legate al consumo di pomodori, cetrioli crudi e di insalata a foglia larga. L’Unione Europea, ultimamente, ha raccomandato massima allerta e di rispettare le basilari norme igieniche. In Italia, al momento, non si è registrato alcun caso. La trasmissione dell’infezione avviene consumando cibi contaminati tipo carne macinata poco cotta, latte non pastorizzato, vegetali, insaccati stagionati, formaggi da latte crudo, succo di mela o bevendo acqua che contenga il batterio, oppure attraverso il contatto con le feci degli animali infetti. Per difendersi è necessario lavarsi accuratamente le mani prima e dopo aver manipolato i cibi, soprattutto se si tratta di carne cruda ed è importante lavare bene frutta e verdura, soprattutto se non vengono cotte o sbucciate, cuocere la carne, consumare latte pastorizzato e formaggi fatti con latte termizzato o latte crudo ma stagionati almeno due mesi.
“Gli Enti della Sanità locale" continua l'assessore Dario Stefàno "non hanno accertato nessun caso in merito, a garanzia di una buona e corretta gestione delle buone pratiche agricole adottate in Puglia. Questo nostra tranquillità non ci ha fatto mai demordere sull'opportunità di tenere alta la guardia, per scovare eventuali situazioni a rischio, essendo nostro obiettivo prioritario quello di continuare a garantire al massimo i consumatori e le nostre produzioni”.
“Ma" aggiunge l’assessore "l’impiego di sistemi di certificazione per i prodotti di qualità su cui la Puglia sta investendo e per i quali sono previsti controlli rigidi, consente di garantire sulla sicurezza e sulla qualità dell’ortofrutta pugliese”.
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