di Francesco Buja. L’entusiasmo di Eusebio Di Francesco per l’ingaggio alla guida del Lecce non basta a fugare i dubbi che si sono addensati sulla società giallorossa. Oggi, infatti, in conferenza, Claudio Fenucci, per quindici anni amministratore delegato del club salentino, ha salutato la stampa locale essendo stato assunto dalla Roma per lo stesso incarico. Stessa sala, allo stadio “Via del Mare”: ieri Di Francesco spiegava di voler allenare il Lecce perché attratto da un progetto, oggi, Fenucci, non ha spostato di una virgola i timori che il calcio che conta non abiti più qui dopo l’uscita di scena dei Semeraro.
“Non ho la palla di vetro – ha risposto il manager ai giornalisti -, quindi non posso dire ciò che riserverà il futuro al Lecce. Penso che una proprietà come quella che ha avuto il Lecce in questi anni sarà difficile da trovare, perché abbiamo fatto tanti buon risultati positivi, la famiglia Semeraro ha consentito al Lecce di vivere molto al di sopra delle sue possibilità ”.
Prima ammissione, dunque: difficile trovare degni successori dei Semeraro. I quali, ha fatto notare Fenucci, hanno puntualmente coperto i deficit finanziari garantendo il ritorno in serie A. “Gran parte delle perdite sono arrivate in conseguenza delle retrocessioni, più del 70 per cento delle risorse immesse dalla famiglia Semeraro è stato usato per fronteggiare le retrocessioni”.
Seconda ammissione: sebbene la società debba autofinanziarsi, rischi attuali non ce ne sono, ma dopo il prossimo campionato chissà .
Però, garantisce Fenucci, “l’amore che la famiglia Semeraro prova per questo club farà sì che uno dei principali requisiti che possano chiedere a un potenziale acquirente sia la capacità di continuare un progetto sportivo”.
Continuare un progetto? E’ cambiato l’allenatore, è cambiato l’amministratore delegato: forse il Lecce deve pensare ad altro progetto. Contando su un budget di circa 28 - 29 milioni di euro, quelli garantiti dai ricavi, anche se “non è stata ancora quantificata la quota di spettanza del Lecce per i diritti televisivi per la stagione corrente”.
La necessità di un altro progetto è la terza ammissione. Il patron ha annunciato a maggio di essere stanco di gestire una società di calcio. Rispolveriamo i sillogismi.
Fenucci ha ricordato: “Il progetto finisce nel momento in cui la proprietà decide di vendere il club”. Altra premessa: la proprietà ha smesso di mettere. Conclusione: il progetto dei Semeraro per il Lecce è finito.
E infatti la festa dopo la partita contro la Lazio, ultima giornata, recava i crismi della cerimonia d’addio.
Sotto questo cielo, timidamente soleggiato dall’entusiasmo di mister Di Francesco, i giallorossi trascorrono le vacanze, in attesa delle visite mediche, in programma dall’11 al 13 luglio.
Il 14 appuntamento a Tarvisio per il ritiro precampionato; primo allenamento al mattino seguente.
“Non ho la palla di vetro – ha risposto il manager ai giornalisti -, quindi non posso dire ciò che riserverà il futuro al Lecce. Penso che una proprietà come quella che ha avuto il Lecce in questi anni sarà difficile da trovare, perché abbiamo fatto tanti buon risultati positivi, la famiglia Semeraro ha consentito al Lecce di vivere molto al di sopra delle sue possibilità ”.
Prima ammissione, dunque: difficile trovare degni successori dei Semeraro. I quali, ha fatto notare Fenucci, hanno puntualmente coperto i deficit finanziari garantendo il ritorno in serie A. “Gran parte delle perdite sono arrivate in conseguenza delle retrocessioni, più del 70 per cento delle risorse immesse dalla famiglia Semeraro è stato usato per fronteggiare le retrocessioni”.
Seconda ammissione: sebbene la società debba autofinanziarsi, rischi attuali non ce ne sono, ma dopo il prossimo campionato chissà .
Però, garantisce Fenucci, “l’amore che la famiglia Semeraro prova per questo club farà sì che uno dei principali requisiti che possano chiedere a un potenziale acquirente sia la capacità di continuare un progetto sportivo”.
Continuare un progetto? E’ cambiato l’allenatore, è cambiato l’amministratore delegato: forse il Lecce deve pensare ad altro progetto. Contando su un budget di circa 28 - 29 milioni di euro, quelli garantiti dai ricavi, anche se “non è stata ancora quantificata la quota di spettanza del Lecce per i diritti televisivi per la stagione corrente”.
La necessità di un altro progetto è la terza ammissione. Il patron ha annunciato a maggio di essere stanco di gestire una società di calcio. Rispolveriamo i sillogismi.
Fenucci ha ricordato: “Il progetto finisce nel momento in cui la proprietà decide di vendere il club”. Altra premessa: la proprietà ha smesso di mettere. Conclusione: il progetto dei Semeraro per il Lecce è finito.
E infatti la festa dopo la partita contro la Lazio, ultima giornata, recava i crismi della cerimonia d’addio.
Sotto questo cielo, timidamente soleggiato dall’entusiasmo di mister Di Francesco, i giallorossi trascorrono le vacanze, in attesa delle visite mediche, in programma dall’11 al 13 luglio.
Il 14 appuntamento a Tarvisio per il ritiro precampionato; primo allenamento al mattino seguente.