BARI. “Mentre sui pugliesi si scarica la vergogna del colpo di mano di Vendola che costerà loro 100 milioni l’anno in più di IRPEF, che si aggiunge alla sventagliata di tickets, di aumenti di tariffe e di tagli di servizi che continuano a degradare sempre più, il Governo regionale e la sua maggioranza si dilettano in contese su nomine anche minimali (perché quelle che contano se le tiene tutte Vendola per i suoi cari) ed in leggi propagandistiche all’insegna di un ideologismo fine a sé stesso, un provvedimento che finalmente si pone a servizio dei Pugliesi come la revisione legislativa del ‘Piano casa’, escogitato da Berlusconi e di fatto boicottato dalle strettoie soffocanti della prima versione firmata-Barbanente, dorme il sogno dei giusti in non si sa più quale cassetto della Regione". Lo sostiene in una nota il Vice-Presidente del Gruppo consiliare PDL alla Regione, Massimo Cassano.
"Inutile a tal riguardo - sottolinea il consigiliere barese - ricordare agli ultimi comunisti del mondo libero quanto una pur timida liberazione della proprietà e dell’iniziativa privata, per di più a costo-zero ed anzi con significativi ritorni anche finanziari per le Pubbliche Amministrazioni, possa contribuire a far respirare un’economia ansimante, se non agonizzante, come quella pugliese".
"A loro - conclude Cassano - i temi dello sviluppo e del lavoro interessano all’incontrario: meno ce n’è, più si può lucrare sulle sofferenze e sui bisogni della gente. Magari fingendo di non essere loro stessi a comandare, come in questa sventurata Puglia”.
"Inutile a tal riguardo - sottolinea il consigiliere barese - ricordare agli ultimi comunisti del mondo libero quanto una pur timida liberazione della proprietà e dell’iniziativa privata, per di più a costo-zero ed anzi con significativi ritorni anche finanziari per le Pubbliche Amministrazioni, possa contribuire a far respirare un’economia ansimante, se non agonizzante, come quella pugliese".
"A loro - conclude Cassano - i temi dello sviluppo e del lavoro interessano all’incontrario: meno ce n’è, più si può lucrare sulle sofferenze e sui bisogni della gente. Magari fingendo di non essere loro stessi a comandare, come in questa sventurata Puglia”.
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