ROMA. Giornata impegnativa per la maggioranza nel tentativo di trovare un accordo definitivo sulla manovra finanziaria. In tarda mattinata dovrebbe esserci l'incontro tra Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti e Umberto Bossi per un chiarimento preliminare prima del vertice di maggioranza che nel primo pomeriggio vedra' impegnati i vertici di Pdl, Lega e Iniziativa responsabile, le tre gambe che sostengono l'esecutivo. All'incontro potrebbe partecipare anche Angelino Alfano, segretario in pectore del Pdl.
Ci sono ancora malumori sui contenuti della manovra. La Lega, che ieri ha riunito la segreteria politica nella storica sede di via Bellerio a Milano, ha confermato i suoi paletti: nessun innalzamento dell'eta' pensionabile, priorita' alla riforma fiscale, riduzione dei tagli che potrebbero colpire anche gli enti locali. Giudizio positivo invece sulla decisione di Tremonti di ridimensionare i costi della politica operando innumerevoli tagli.
C'e' nervosismo anche nel Pdl. Il primo a criticare il ministro dell'Economia e' stato il sottosegretario Guido Crosetto, Pdl, sottosegretario alla Difesa: ''Non sono piu' i tempi nei quali il governo potra' permettersi di approvare in Consiglio dei ministri una cartellina vuota che verra' riempita in seguito da un uomo solo e dai suoi pretoriani''.
Saverio Romano, neo ministro delle Politiche agricole, proveniente dalle fila di ''responsabili'', ha sfidato Tremonti a tagliare consigli d'amministrazione e stipendi ai direttori generali del Ministero del Tesoro. Il sottosegretario Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi, assicura che si tratta di dissensi isolati e che di certo non rappresentano l'opinione di Berlusconi.
Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, ricorda come ''nel contesto attuale e' indispensabile conoscere, prima di prendere decisioni, la qualita' e non sono la quantita' della manovra economica''.
Sul ''metodo'' con cui si sta preparando la manovra ci sarebbero state ieri alcune telefonate tra Berlusconi e Tremonti. Quest'ultimo, si sarebbe lamentato il premier, continua a non far vedere numeri e carte ai suoi colleghi. Ma sull'entita' della manovra (oltre 40 miliardi di euro per riportare il bilancio in pareggio oltre il 2014) c'e' invece pieno accordo, si sottolinea da Palazzo Chigi.
I vertici di oggi servono percio' a ritrovare la concordia nella maggioranza e a sgombrare il campo da possibili equivoci in vista del Consiglio dei ministri di giovedi' che ha all'ordine del giorno manovra finanziaria e decreto legge per affrontare l'emergenza rifiuti a Napoli. Venerdi' si terra' poi l'atteso Consiglio nazionale del Pdl per ufficializzare la candidatura di Angelino Alfano a segretario del partito.
Nel Consiglio dei ministri, la Lega potrebbe dare il proprio assenso pure al decreto sull'emergenza rifiuti a Napoli. E' Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione legislativa, a chiarire la posizione del Carroccio: ''O nel decreto c'e' scritto che i rifiuti potranno essere portati solo nelle regioni confinanti alla Campania, in modo che restino li', oppure quel decreto non passera'''.
Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, rimanda al mittente la richiesta di dialogo con l'opposizione fatta da Berlusconi: ''Noi non abbiamo un governo in grado di governare, e temo che lo percepiscano anche i mercati, e questo e' un problema serio per l'Italia. Non accettiamo dei diktat e neanche di vedere ancora una volta colpiti welfare e lavoro''.
Ci sono ancora malumori sui contenuti della manovra. La Lega, che ieri ha riunito la segreteria politica nella storica sede di via Bellerio a Milano, ha confermato i suoi paletti: nessun innalzamento dell'eta' pensionabile, priorita' alla riforma fiscale, riduzione dei tagli che potrebbero colpire anche gli enti locali. Giudizio positivo invece sulla decisione di Tremonti di ridimensionare i costi della politica operando innumerevoli tagli.
C'e' nervosismo anche nel Pdl. Il primo a criticare il ministro dell'Economia e' stato il sottosegretario Guido Crosetto, Pdl, sottosegretario alla Difesa: ''Non sono piu' i tempi nei quali il governo potra' permettersi di approvare in Consiglio dei ministri una cartellina vuota che verra' riempita in seguito da un uomo solo e dai suoi pretoriani''.
Saverio Romano, neo ministro delle Politiche agricole, proveniente dalle fila di ''responsabili'', ha sfidato Tremonti a tagliare consigli d'amministrazione e stipendi ai direttori generali del Ministero del Tesoro. Il sottosegretario Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi, assicura che si tratta di dissensi isolati e che di certo non rappresentano l'opinione di Berlusconi.
Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, ricorda come ''nel contesto attuale e' indispensabile conoscere, prima di prendere decisioni, la qualita' e non sono la quantita' della manovra economica''.
Sul ''metodo'' con cui si sta preparando la manovra ci sarebbero state ieri alcune telefonate tra Berlusconi e Tremonti. Quest'ultimo, si sarebbe lamentato il premier, continua a non far vedere numeri e carte ai suoi colleghi. Ma sull'entita' della manovra (oltre 40 miliardi di euro per riportare il bilancio in pareggio oltre il 2014) c'e' invece pieno accordo, si sottolinea da Palazzo Chigi.
I vertici di oggi servono percio' a ritrovare la concordia nella maggioranza e a sgombrare il campo da possibili equivoci in vista del Consiglio dei ministri di giovedi' che ha all'ordine del giorno manovra finanziaria e decreto legge per affrontare l'emergenza rifiuti a Napoli. Venerdi' si terra' poi l'atteso Consiglio nazionale del Pdl per ufficializzare la candidatura di Angelino Alfano a segretario del partito.
Nel Consiglio dei ministri, la Lega potrebbe dare il proprio assenso pure al decreto sull'emergenza rifiuti a Napoli. E' Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione legislativa, a chiarire la posizione del Carroccio: ''O nel decreto c'e' scritto che i rifiuti potranno essere portati solo nelle regioni confinanti alla Campania, in modo che restino li', oppure quel decreto non passera'''.
Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, rimanda al mittente la richiesta di dialogo con l'opposizione fatta da Berlusconi: ''Noi non abbiamo un governo in grado di governare, e temo che lo percepiscano anche i mercati, e questo e' un problema serio per l'Italia. Non accettiamo dei diktat e neanche di vedere ancora una volta colpiti welfare e lavoro''.
Tags
Politica