FOGGIA. I Celti in Puglia! Sono stati gli aggressivi barbari del Nord, bn prima dei Saraceni, a terrorizzare gli abitanti delle terre daune, 400 anni avanti l’era cristiana. "Mamma, li Galli!". Infatti, anche se oggi si preferisce chiamarli Celti, non sono altro che i primi nemici padani dei Romani, che i cittadini dell’Urbe raffiguravano con i caratteristici elmi "cornuti". Dopotutto, sono i treccioluti e baffuti barbari biondi dei fumetti di Asterix e, tra storia e leggenda, quelli dell’oro preteso da Brenno, dell’incursione sventata dalle oche del Campidoglio, della spada di Furio Camillo.
I Greci li hanno chiamati Keltòi o Galatài, da qui le radici latine Cel e Gal di Celtus e Gallus.
Perché si spinsero così a meridione? Un migliaio di chilometri fino alle piane pugliesi, una bella passeggiata a piedi. Eppure, quei bellicosi guerrieri sono arrivati nelle terre d'Apulia, visto che elmi conici di tipo celtico-italico figurano tra i ritrovamenti archeologici nelle province di Foggia e di Bari. E conferme delle frequentazioni galliche in Puglia arrivano da ricerche storiche recenti, dopo la rivalutazione di questo popolo alla fine del XX° secolo, che ha reso giustizia delle inesattezze accumulate sulle popolazioni celtiche.
Sanguinari e basta? Dediti a distruzioni, saccheggi e violenze? No, affatto. Erano evoluti, colti, conoscitori di tecniche agricole avanzate, edificatori di città organizzate e detentori di un grande patrimonio artistico. Certo, si trattava di combattenti inesorabili, per vocazione e mestiere. E proprio come tali si sono ritrovati in Puglia, mercenari di fiducia di Dionigi di Siracusa, assoldati tra i Galli Senoni della colonia sicula di Ancona e stanziati sulle coste pugliesi per proteggere gli insediamenti siracusani e controllare la sponda occidentale del Canale d'Otranto dalle mire degli Illiri d'oltreadriatico.
Non solo. Gli appulo-celti vantano anche una patente di nobiltà storica. Siculo Flacco li vuole al seguito di Diomede, il mitico eroe greco colonizzatore della Daunia, leggendario fondatore delle antiche città della Capitanata.
Come urbanisti e agricoltori, non lasciarono grandi tracce in Puglia, a parte gli elmi perduti, dimenticati o sepolti nei campi. Ma certo non doveva essere rassicurante per gli abitanti dell'epoca assistere al passaggio di uomini barbuti e ispidi di peli, armati di lunghe spade, lance e terribili asce.
Un’occasione di approfondire senza fatica la conoscenza di questo popolo, come di altre genti del passato, è offerta da una serie di libri delle Edizioni San Paolo, grandi album di ampio formato, illustrati a colori, destinati a ragazzi in età scolare, ma ai quali gli adulti danno occhiata più che volentieri. “I Celti: Vita quotidiana”, di Neil Grant (46 pag. 10 euro), consente di apprendere in breve l’essenziale su una delle popolazioni più affascinanti e misteriose della storia. Erano un pool di popoli indoeuropei che nel periodo di massimo splendore (IV-III secolo a.C.) occupavano un'ampia area europea, dalla Britannia al bacino del Danubio, fino ad alcuni insediamenti isolati più a sud, appunto.
Oltre alle tante belle illustrazioni che punteggiano testi agevoli, la caratteristica della collana “Scoprire la storia” è la presenza di alcuni fogli trasparenti colorati, che piegati da un lato o dall’altro mostrano, in questo caso, l’interno o l’esterno delle tombe dei re, delle fattorie e dei tipici carri celti. E poi, tutto sugli usi e costumi, i miti, le leggende, i Druidi, vale a dire i caratteristici sacerdoti, guaritori e divinatori, dotati di poteri magici. Merlino era un druido.
In un altro volume della stessa collana San Paolo, sempre di Neil Grant (“Antica Roma: Vita quotidiana”, 46 pag. 10 euro), tocca agli avversari di sempre dei Galli. Chi erano i gladiatori? Chi ha fondato Roma, la Città eterna? Il suo Impero, l’esercito, le religioni, le arti e l’artigianato: i ragazzi possono scoprire tutto ciò che conta sulla storia di questa antica e affascinante civiltà. Con i fogli trasparenti si entra nelle terme, nel Colosseo e nelle ricche abitazioni.
Infine, è doveroso un salto indietro, alla matrice della civiltà romana. Di Cath Senker, “Antica Grecia: Vita quotidiana” (sempre 46 pag. 10 euro), aiuta a conoscere il ricchissimo patrimonio lasciato dai Greci all’umanità in tutti i campi del sapere: dalla scienza alle arti, dalla politica alla filosofia, dalla poesia al teatro e all’architettura. Il volume permette di scoprire la storia di una cultura antica e affascinante: la vita di ogni giorno, i riti, le armi, lo sport, la sede dei giochi olimpici, il giuramento di Ippocrate, tuttora alla base della nostra medicina. Nei trasparenti: le navi da guerra, i teatri, la grande architettura pubblica e religiosa.
I Greci li hanno chiamati Keltòi o Galatài, da qui le radici latine Cel e Gal di Celtus e Gallus.
Perché si spinsero così a meridione? Un migliaio di chilometri fino alle piane pugliesi, una bella passeggiata a piedi. Eppure, quei bellicosi guerrieri sono arrivati nelle terre d'Apulia, visto che elmi conici di tipo celtico-italico figurano tra i ritrovamenti archeologici nelle province di Foggia e di Bari. E conferme delle frequentazioni galliche in Puglia arrivano da ricerche storiche recenti, dopo la rivalutazione di questo popolo alla fine del XX° secolo, che ha reso giustizia delle inesattezze accumulate sulle popolazioni celtiche.
Sanguinari e basta? Dediti a distruzioni, saccheggi e violenze? No, affatto. Erano evoluti, colti, conoscitori di tecniche agricole avanzate, edificatori di città organizzate e detentori di un grande patrimonio artistico. Certo, si trattava di combattenti inesorabili, per vocazione e mestiere. E proprio come tali si sono ritrovati in Puglia, mercenari di fiducia di Dionigi di Siracusa, assoldati tra i Galli Senoni della colonia sicula di Ancona e stanziati sulle coste pugliesi per proteggere gli insediamenti siracusani e controllare la sponda occidentale del Canale d'Otranto dalle mire degli Illiri d'oltreadriatico.
Non solo. Gli appulo-celti vantano anche una patente di nobiltà storica. Siculo Flacco li vuole al seguito di Diomede, il mitico eroe greco colonizzatore della Daunia, leggendario fondatore delle antiche città della Capitanata.
Come urbanisti e agricoltori, non lasciarono grandi tracce in Puglia, a parte gli elmi perduti, dimenticati o sepolti nei campi. Ma certo non doveva essere rassicurante per gli abitanti dell'epoca assistere al passaggio di uomini barbuti e ispidi di peli, armati di lunghe spade, lance e terribili asce.
Un’occasione di approfondire senza fatica la conoscenza di questo popolo, come di altre genti del passato, è offerta da una serie di libri delle Edizioni San Paolo, grandi album di ampio formato, illustrati a colori, destinati a ragazzi in età scolare, ma ai quali gli adulti danno occhiata più che volentieri. “I Celti: Vita quotidiana”, di Neil Grant (46 pag. 10 euro), consente di apprendere in breve l’essenziale su una delle popolazioni più affascinanti e misteriose della storia. Erano un pool di popoli indoeuropei che nel periodo di massimo splendore (IV-III secolo a.C.) occupavano un'ampia area europea, dalla Britannia al bacino del Danubio, fino ad alcuni insediamenti isolati più a sud, appunto.
Oltre alle tante belle illustrazioni che punteggiano testi agevoli, la caratteristica della collana “Scoprire la storia” è la presenza di alcuni fogli trasparenti colorati, che piegati da un lato o dall’altro mostrano, in questo caso, l’interno o l’esterno delle tombe dei re, delle fattorie e dei tipici carri celti. E poi, tutto sugli usi e costumi, i miti, le leggende, i Druidi, vale a dire i caratteristici sacerdoti, guaritori e divinatori, dotati di poteri magici. Merlino era un druido.
In un altro volume della stessa collana San Paolo, sempre di Neil Grant (“Antica Roma: Vita quotidiana”, 46 pag. 10 euro), tocca agli avversari di sempre dei Galli. Chi erano i gladiatori? Chi ha fondato Roma, la Città eterna? Il suo Impero, l’esercito, le religioni, le arti e l’artigianato: i ragazzi possono scoprire tutto ciò che conta sulla storia di questa antica e affascinante civiltà. Con i fogli trasparenti si entra nelle terme, nel Colosseo e nelle ricche abitazioni.
Infine, è doveroso un salto indietro, alla matrice della civiltà romana. Di Cath Senker, “Antica Grecia: Vita quotidiana” (sempre 46 pag. 10 euro), aiuta a conoscere il ricchissimo patrimonio lasciato dai Greci all’umanità in tutti i campi del sapere: dalla scienza alle arti, dalla politica alla filosofia, dalla poesia al teatro e all’architettura. Il volume permette di scoprire la storia di una cultura antica e affascinante: la vita di ogni giorno, i riti, le armi, lo sport, la sede dei giochi olimpici, il giuramento di Ippocrate, tuttora alla base della nostra medicina. Nei trasparenti: le navi da guerra, i teatri, la grande architettura pubblica e religiosa.