ROMA. 'Tutte le intercettazioni che leggiamo oggi sui giornali (relative all'inchiesta P4, ndr),oltre a non essere penalmente rilevanti, non sono gratis. Il debito accertato nei confronti delle ditte e degli operatori telefonici é di un miliardo di euro". L'ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, intervenendo alla tavola rotonda di Confindustri sui costi della giustizia. Alfano ricorda che nell'ottobre del 2008, pochi mesi dopo il suo arrivo al dicastero di via Arenula, le ditte che fornivano il materiale per le intercettazioni avevano minacciato di bloccare il servizio perché non pagate da troppo tempo dal Ministero della Giustizia.
Dopo una serie di interventi disposti dal ministro Alfano, "i costi delle intercettazioni sono diminuiti nel loro importo complessivo di un terzo e questo - ha sottolineato il guardasigilli - grazie alla strategia del fiato sul collo" sulle ditte stesse che per uguali servizi applicavano diversi prezzi in differenti uffici giudiziari. "Abbiamo anche accertato - ha sottolineato Alfano - che il debito accertato nei confronti delle ditte e degli operatori telefonici ad oggi ammonta ad un miliardo di euro. Si tratta di servizi giusti, perché le intercettazioni si devono fare, ma non sono certo gratis".
Dopo una serie di interventi disposti dal ministro Alfano, "i costi delle intercettazioni sono diminuiti nel loro importo complessivo di un terzo e questo - ha sottolineato il guardasigilli - grazie alla strategia del fiato sul collo" sulle ditte stesse che per uguali servizi applicavano diversi prezzi in differenti uffici giudiziari. "Abbiamo anche accertato - ha sottolineato Alfano - che il debito accertato nei confronti delle ditte e degli operatori telefonici ad oggi ammonta ad un miliardo di euro. Si tratta di servizi giusti, perché le intercettazioni si devono fare, ma non sono certo gratis".
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