Di Francesco ha voluto ringraziare entrambe le società, Pescara e Lecce, per l’opportunità concessagli, sottolineando come, con la dirigenza del Lecce, sia subito scattato qualcosa, una strana scintilla. Tante le domande poste al mister, che spazia dal modulo da utilizzare, “Penso che in questa squadra non si possa prescindere dai 4 difensori e i 3 centrocampisti, per l’attacco possiamo avere un margine di scelta più ampio”, alle cessioni certe e/o possibili, “su Chevanton non sappiamo ancora, e Fabiano ha ricevuto un offerta da un club europeo”. Non si dice seguace di Zeman, anche se lo ammira e lo rispetta come uomo: “lui è un integralista, lo conoscete, io posso variare utilizzando anche altri moduli oltre al 4-3-3”. Serviranno tre, quattro giocatori nuovi e due calciatori per ogni ruolo, per permettere a Di Francesco di lavorare in tranquillità; partendo dal portiere, visto che proprio oggi De Laurentis ha annunciato di aver acquistato Rosati, ormai ex giocatore giallorosso. Le risposte sono normali e pacate, e non ci si può aspettare più di tanto dal primo giorno di un allenatore. Di Francesco sarà affiancato da Tomei, Pierini, Gianmartino e Bizzoco. Desta preoccupazione l’attuale situazione dirigenziale. A rappresentarla oggi c’era Osti, ma questo non rientra nelle sue veci e l’incertezza è stata l’unica cosa certa di questa conferenza. Nessuna data precisa per il ritiro, “La prima parte verso la metà di Luglio, la seconda non è stata ancora programmata”, nessun informazione su Renato Cipollini, ipotetico nuovo nome della dirigenza leccese, insomma una gran confusione. Sappiamo solo che il mercato sarà condotto all’insegna del risparmio, visto il periodo di autogestione nel quale ci apprestiamo ad entrare. Dispiace dirlo, ma non è un bell’inizio.
