A Minervino di Lecce consiglio monotematico sulla Pet/Tac Calabrese

di Dany Martini. “Siamo in una situazione paradossale”: il dottore Ruggero Calabrese commenta così l’impasse in cui si trova la Pet Tac di Cavallino. I pazienti oncologici sono costretti ad andare a Bari o San Giovanni rotondo , spendendo molto di più, perché Brindisi é satura e la lista d’attesa arriva fino ad Ottobre. Si tratta di un esame che non è rinviabile e che costringe molti pazienti ad andare fuori regione: secondo i titolari la Regione ha i soldi per rimborsare queste prestazioni e spenderebbe molto meno convenzionando il centro. “La regione riteneva che non fossimo in regola con i documenti e ci ha imposto l’accreditamento istituzionale, in pratica saremo accreditati solo se ci sarà la copertura”, conclude Calabrese. Intanto l’anno scorso sono state erogate 1500 prestazioni.

Il Comune di Minervino ha deciso di affiancare lo studio Calabrese nella battaglia per “Una Pet per la vita”, discutendone in un consiglio comunale monotematico.

L’unico centro della provincia di Lecce, in possesso della pet-tac, il centro Calabrese, non è riconosciuto dalla Regione Puglia. Uno strumento di prevenzione tempestivo dei tumori, soprattutto per la diagnosi del cancro al polmone e al colon-retto, dei linfomi e dei melanomi, fondamentale per la tutela della salute dei cittadini.

“Ritengo personalmente che la Regione non può e non deve restare a guardare quando si tratta di dare concrete e semplici risposte a delle istanze che, tra l’altro, non pesano e non peseranno sul bilancio regionale”, afferma il sindaco di Minervino, Ettore Caroppo.

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