FOGGIA. L'inserimento di Monte Sant'Angelo tra i siti dell’Unesco è “un risultato storico, di cui l'intera Capitanata è orgogliosa”. Lo afferma in una nota il presidente della Provincia di Foggia, Antonio Pepe, commentando la decisione assunta nella tarda serata di ieri dal Comitato dell’Unesco, riunito a Parigi per deliberare l’istituzione di sette nuovi siti italianì"patrimonio mondiale dell’umanità ', tra i quali figura anche Monte Sant'Angelo.
“È un riconoscimento alla valenza culturale, storica, religiosa, paesaggistica ed ambientale di Monte Sant'Angelo e più in generale della provincia di Foggia – afferma Pepe – Un tributo alla vocazione del territorio ma anche un premio all’intenso lavoro condotto dall’amministrazione comunale, dagli altri Comuni del Gargano, dalla Provincia, dalla Regione Puglia, dalle associazioni e dalle istituzioni che per tre anni sono state impegnate per il raggiungimento di questo obiettivo”. Per l’assessore provinciale al turismo, Billa Consiglio, “la candidatura di Monte Sant'Angelo si caratterizza per essere il punto finale della 'Via Sacra Longobardorum, un percorso dislocato su diverse località e città e che comprende centri e luoghi che conservano preziose testimonianze dei Longobardi in Italia, a livello storico-artistico, archeologico, documentario-epigrafico, linguistico e storico-agiografico”.
“È un riconoscimento alla valenza culturale, storica, religiosa, paesaggistica ed ambientale di Monte Sant'Angelo e più in generale della provincia di Foggia – afferma Pepe – Un tributo alla vocazione del territorio ma anche un premio all’intenso lavoro condotto dall’amministrazione comunale, dagli altri Comuni del Gargano, dalla Provincia, dalla Regione Puglia, dalle associazioni e dalle istituzioni che per tre anni sono state impegnate per il raggiungimento di questo obiettivo”. Per l’assessore provinciale al turismo, Billa Consiglio, “la candidatura di Monte Sant'Angelo si caratterizza per essere il punto finale della 'Via Sacra Longobardorum, un percorso dislocato su diverse località e città e che comprende centri e luoghi che conservano preziose testimonianze dei Longobardi in Italia, a livello storico-artistico, archeologico, documentario-epigrafico, linguistico e storico-agiografico”.