“On Air” con Stefano Piccirillo (Radio Kiss Kiss), Giornale di Puglia viaggia nell’etere

di Nicola Ricchitelli. Parte con Stefano Piccirillo di Radio Kiss Kiss il nostro viaggio tra l’etere alla scoperta del magico mondo della radio. Un'intervista quella realizzata con il quarantaquattrenne dj napoletano che ha toccato i suoi impegni aldilà dell’etere. Una carriera quella di Piccirillo che vede il suo punto di partenza in Radio Spazio Uno, passando dall’allora emergente Radio Kiss Kiss – all’epoca la numero uno in Campania, oggi tra le numero uno in Italia – e che prosegue nel 1994 con l’approdo ad RTL 102.5. Poi RDS – Radio Dimensione Suono – nel 2001, nel mezzo una breve parentesi a Radio 101, prima del ritorno in patria a Radio Kiss Kiss. Tra l’altro, Stefano Piccirillo vanta la vittoria di diverse vittorie dei Telegatti di Tv Sorrisi e Canzoni, oltre ad aver partecipato come guest al video degli 883 “La dura legge del goal”. Di Piccirillo, Gerry Scotti ne diede una definizione assai singolare definendolo il "Ronaldo della radio". Per Stefano Piccirillo, piu di venticinque anni di carriera divise tra l’attività di doppiatore, giornalista, nonché scrittore – “La mia guarigione”, ed autore di programmi radiofonici oltre che insegnante nell’ambito della comunicazione.

D:Dunque, Stefano, di solito la prima domanda che si fa ad un dj è un po’ romantica: cosa si prova a stare dietro ad un microfono sapendo che aldilà dell'etere vi sono tanti ascoltatori pronti ad ascoltare la tua voce?

R:« Fino a qualche anno fa anche molta paura, ora tanta emozione e naturalezza. Sapere che ci sono tanti ascoltatori mi riempie di gioia e semplicità parlare con loro nel vero senso della parola»

D: Stefano, nel tuo programma musicale in onda tutti i giorni dalle 13 alle 14 - La più bella musica della vostra vita - associ ad ogni canzone un momento storico particolare: quali le canzoni della tua vita e cosa ricordano?

R:«Le canzoni della mia vita sono anche quelle che hanno composto la book list del mio romanzo:

“Like you' ll never see me again” di Alicia keys, “Quante volte” nella versione di Claudio Baglioni con Alex Baroni, “What the world needs love” di Burt Bucharach, “Io so che ti amerò” di Ornella Vanoni e Jovanotti, “Every's got to learn sometimes” di korgis “The long and winding road” dei Beatles, “Metti una sera a cena” di Ennio Morricone, “Solo per te” dei Negramaro, “Scivoli di nuovo Tiziano Ferro, “Cercami” di Renato Zero, “Soul waver” di Malika Ayane, “Ogni volta” di Antonello Venditti, “Una storia d'amore” Jovanotti, “How deep is your love” dei Bee Gees
“Io vivrò” di Lucio Battisti. Cosa ricordano? Sono pezzi della mia vita: gli amori, le radio, le persone, le gioie ed i dolori, i viaggi, gli incontri di una notte e quello che pensavo per la vita, le figuracce, le cose belle di lavoro,gli amici».

D: Stefano, tra le tante cose, sei anche doppiatore. Quale personaggio ti piacerebbe doppiare?

R:« John Cusack. Le sue interpretazioni mi ricordano molto me nella vita come in Altà Fedelta tratto dal libro di Nick Hornby».

D: Stefano, oltre ad essere dj, sei autore di libri, giornalista, ma cosa vuole fare Stefano Piccirillo da grande?

R: «Le cose che gli piacciono. Non amo le etichette credo che una persona che è in comunicazione

debba fare ciò che ama.Ultimamente sto insegnando all' Accademia di Stefano Jurgens. Insegno broadcasting e conduzione radio, vedere i ragazzi che coltivano il loro sogno mi da un'emozione incredibile poi un giorno mi piacerebbe lavorare nel team di una direzione artistica di una radio e coltivare giovani talenti».

D: Come vedi il livello della musica italiana oggi?

R:«ci sono molti artisti che non sono conosciuti purtroppo dal pubblico, ci sono un sacco di ragazzi che sanno suonare e cantare. Bisognerebbe trovare il modo di proporli in mezzi che promuovano solo gli emergenti».

D: Stefano, è di qualche tempo fa il romanzo "La mia Guarigione" - Storia di un uomo e della dipendenza e indipendenza dall'amore - hai mai vissuto queste due condizioni? Tre buoni motivi per leggerlo?

R:« è vero, scritto d' istinto, arriva subito, senza fronzoli e ti sbatte in faccia la realtà della dipendenza affettiva e cerca di trovare una via d’uscita per chi ha il diritto di vivere. Si è la mia storia, ho vissuto entrambe le situazioni prima vivendo male e poi vivendo con un pizzico di serenità in più».

D: Come è cambiata Radio Kiss Kiss nel corso di questi anni?

R:«il mio primo programma in Radio Kiss Kiss, l' ho fatto nel 1987. Sono tornato dopo tanti anni nel 2002 dopo tante esperienze in giro in altre meravigliose radio nazionali ogni giorno cerchiamo di lavorare con impegno sul prodotto sul contenuto e ci mettiamo anima e cuore. La radio ha fatto dei passi enormi sia in termini di ascolto che di qualità negli ultimi dieci anni sono molto contento di aver partecipato attivamente al progetto costruendo e seguendo le direttive artistico editoriali».

D: Radio Kiss Kiss ha sede sia a Napoli, Milano e Roma. Come vivete queste tre realtà aldilà del microfono? Questa Italia è davvero cosi divisa?

R:« Avere più città di sede per dare un respiro autentico e nazionale il vissuto di ognuno di noi che parla alla radio attraverso le sue esperienze è importante sentire Pippo da Napoli, Marco, Stefano Antonio e Demo da Roma, Marco e Jo e Carlotta da Milano perchè raccontano e rendono partecipi gli ascoltatori. Divisa? è varia non divisa. Per abitudini gusti modi di pensare e vivere noi nel nostro piccolo cerchiamo di unirla».

D: Dai siparietti con Marco Baldini viene fuori uno Stefano Piccirillo donnaiolo nonché scrittore per caso. Chi è davvero Stefano Piccirillo, e com’è Marco Baldini visto da Stefano Piccirillo?

R: «E' chiaro che un talento dell' ironia come Marco mi prende in giro e mi fa passare per molto di più di quello che sono. Stefano è solo una persona piena di interessi che vive le sue esperienze qualcuna va bene altre meno e che sopratutto non si prende sul serio. Marco visto da me è un uomo, un fratello maggiore ed un modello radiofonico importantissimo da seguire».

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