Partite truccate: come prima più di prima, è la fine del calcio italiano?

di Nicola Zuccaro. Ci risiamo! Trentun'anni dopo l'esplosione del calcio scommesse e cinque anni dopo l'esplosione di Calciopoli, si scopre ancora una volta che il pallone italiano è taroccato. Dopo questi scandali sembrava che si fosse fatta finalmente pulizia intorno alla sfera di casa nostra e invece, per farci mandare di traverso la colazione e/o il pranzo, ecco che spunta fuori all'improvviso una nuova nonchè ennesima inchiesta che coinvolge nomi noti e meno noti dello sport italiano più popolare. Di essi le cronache hanno già ampliamente informato. A noi notisti della strada spetta invece quel compito delicato e al tempo stesso affascinante di andare nei luoghi investiti da questo nuovo tsunami: le sale scommesse. Intuibile il silenzio che, dovuto anche per la parziale conclusione della stagione sportiva, dominava in esse sin dalle primissime ore della mattinata e lungo il restante pomeriggio di Mercoledì 1 Giugno 2011. Un silenzio che nasconde la rabbia per essere stati presi in giro.
Un silenzio che grida giustizia tanto da improvvisare dinnanzi alle sale scommesse quelle requisitorie durante le quali aumentano come a macchia d'olio i sospetti sulla intera regolarità dei campionati.
In assenza di elementi certi e del regolare proseguimento delle indagini possiamo associarci al pensiero di Andrea Pirlo che dal ritiro della Nazionale ha commentato esclamando sdegnatamente:
"E' uno schifo!" . Condividere questo sfogo non basta. Dalle colonne di questo giornale, che segue da vicino l'evolversi dell'inchiesta di Cremona relativamente ai coinvolgimenti pugliesi, invitiamo gli organi competenti a fare pulizia al più presto e prima che sia troppo tardi poichè il rischio consiterà nel celebrare da qui a qualche anno il funerale di un "calcio" che per le dimensioni di quest'ultimo scandalo ha scritto, oggi, una delle sue pagine più replorevoli della sua ultracentenaria storia.