di Adriano Abrusci. Oltre. Al di là di tempo e spazio. La vera Arte è complessità e sintesi. Pensiero e anima al servizio dell’essere, per la salvezza terrena dell’Uomo. Indecifrabile nell’essenza dall’arrogante umiltà d’una impreparata, immatura contemporaneità , di pochi è il privilegio del Linguaggio. Artisti artigiani, profeti d’Umanità , liberi servi dell’Irrazionale, latori di significati della cui guida, pur con indugio sempre più inesorabile, gli uomini tutti si pregiano, se non stupidamente rifiutando. Maestri di senso di cui Annigoni è indubbiamente esempio tra i più autentici e profondi. Scrittore per passione, viaggiatore per vocazione, pittore per naturale elezione. Consapevole della responsabilità d’agire per chiunque abbia possibilità di farlo, l’instancabile ‘canonicus’, amorevolmente immola il suo istante terreno sull’altare del quotidiano impegno, intendendo non vanificare il talento che all’espressione d’universale messaggio gli è stato dato in dote. Libero pensatore, infaticabile cercatore, geniale creatore. Interprete unico d’un senso che, impensabile nel ventesimo, ancora sa da venire nel nostro giovane secolo. Coraggioso eroe, sordo alle critiche di acerbi fruitori suoi coevi, sedicenti innovatori eppur poveri narratori d’un tempo in scadenza, Annigoni ha esplorato le regioni dell’animo, urlando la necessità d’una rigenerazione spirituale tradotta in un rinnovato ritorno. Un figurativo errante che, reinterpretando strumenti noti, scavalca lo smarrimento d’un precario presente, proiettando il pensiero al futuribile, rivelando con naturali forme l’urgenza d’una rivoluzione etica quale sicuro e solo rifugio dal nostro distorto istintuale. Ordine e natura, inquietudine e ideale, passato e futuro. Queste le componenti di un’Arte riconoscibile quanto non pienamente riconosciuta, dall’uomo contemporaneo ancora incompresa per incolpevole torbidezza di pensiero. Arte che per la prima volta ha trovato spazio nel nostro Sud trascorsi ben più di vent’anni dalla morte del genio, per lodevole assunzione di responsabilità da parte di aziende consapevoli del valore economico che la crescita spirituale genera. Ben 72 opere impreziosiscono le sale del prestigioso Palazzo Baldassarre, accogliendo la città d’Altamura per una settimana ancora, la monografica ‘Pietro Annigoni: viaggio tra due secoli’, promossa dal movimento culturale cittadino ‘Spiragli’ e curata da Gilberto Grilli. Paesaggi, volti, immaginazioni. Un’esistenza in costante divenire attentamente riprodotta per immagini attraverso un ponderato processo di accostamento tematico tra opera e artista. Un allestimento di pregevole fattura (proposta di ‘Sistema’, all’altezza delle aspettative), curatissimo in forme e significati (ingegnoso quanto innovativo l’utilizzo di pannelli laterali sospesi in metacrilato trasparente, con molteplici finalità funzionali e finemente decorativi a un tempo), ripercorre in colori e spazi cinque fondamentali fasi del percorso creativo annigoniano, divenendo siffatto supporto, per cura e raffinatezza d’intenti, esempio raro di arte al servizio dell’Arte. Essa stessa, per mezzo dell’uomo, sempre al servizio dell’Uomo. In ogni sguardo, ombra, tratto. In ogni linea d’ogni singola perla pittorica complessità e sintesi. Annigoni al di là di spazio e tempo. Oltre.