BARI. “E adesso tutti alle urne per i quattro referendum, domenica 12 e lunedì 13 giugno. Votando “SI’” all’abrogazione, la maggioranza degli italiani cancellerà lo spettro dell’uranio dal Paese e il Governo nazionale dovrà trarre le conclusioni necessarie e recedere da ogni programma sul nucleare, presente e futuro, sospeso o rinviato”. È il commento del presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna sulla decisione della Cassazione che ha dato via libera alle urne, sciogliendo ogni dubbio sui provvedimenti governativi che avevano modificato le norme oggetto dei quesiti referendari, dopo che i referendum erano stati indetti ufficialmente.
Infatti, oltre al nucleare, gli elettori si pronunceranno anche sulle norme che privatizzano la gestione dell’acqua e quelle sul legittimo impedimento. La Corte ha stabilito che la richiesta di abrogazione si estende alle disposizioni normative modificate, confermando in tal modo l’efficacia della consultazione popolare.
“Una decisione che dà fiducia sulla tenuta dei principi democratici e giuridici alla base dell’ordinamento repubblicano – aggiunge il presidente Introna – ma che allo stesso tempo responsabilizza i cittadini, titolari della sovranità popolare che viene chiamata ad esprimersi”.
“Sono certo che gli italiani hanno a cuore le sorti dell’ambiente, non sognano un avvenire popolato di scheletri di centrali come Chernobil e Fukushima e credono nella proprietà pubblica delle risorse idriche”.
Per Introna, “non era fuori tempo massimo il tentativo del governo centrale di cambiare la carte in tavola a gioco quasi concluso, prima sull’acqua pubblica poi sulle centrali, un autentico ‘putsch’ normativo che non ha ottenuto l’effetto sperato. La Cassazione ha rimesso ordine e confermato i referendum. Ora la parola passa agli italiani, sarebbe ingiustificato non esprimerla: il quorum del 50% va superato, per convalidare la scelta di chi ha veramente a cuore il domani dei propri figli e nipoti”.
Mentre per il consigliere regionale Francesco Pastore (Gruppo Misto-PSI), la decisione della Cassazione ha evitato che "il governo impedisca ai cittadini la possibilità di bocciare una ipotesi di sviluppo energetico basata sul nucleare. Ora, però, bisogna concentrarsi sulla comunicazione e informazione sui referendum, soprattutto dopo che la Commissione servizi e prodotti dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha rilevato che la collocazione nei palinsesti dei messaggi autogestiti relativi ai referendum del 12 e 13 giugno, finora attuata dalla Rai, non è conforme ai principi del regolamento della Commissione sulla par condicio referendaria e ha richiamato la concessionaria pubblica a garantire una collocazione nei palinsesti che offra maggiori possibilità di ascolti. In attesa che questo accada spetta a tutti, con senso civico, farsi promotori di un diritto – dovere, quello di andare a votare, per garantire il successo di uno dei pochi strumenti di democrazia diretta".
“La decisione della Corte di Cassazione di ammettere il referendum sul nucleare costituisce un’altra buona notizia": lo afferma il presidente del Gruppo consiliare Sel, Michele Losappio.
"E’ così naufragato il tentativo un po’ fraudolento e un po’ maldestro - secondo Losappio - di aggirare la volontà dei cittadini sottraendo loro la possibilità di decidere con il voto su un argomento che segnerà la vita del Paese per sempre".
"Ora tocca a noi, cittadini-elettori, il compito e la responsabilità di garantire con la nostra presenza il raggiungimento del quorum e smantellare con le centrali - conclude l'esponente Sel -anche il programma filonucleare del Governo Nazionale”.
Infatti, oltre al nucleare, gli elettori si pronunceranno anche sulle norme che privatizzano la gestione dell’acqua e quelle sul legittimo impedimento. La Corte ha stabilito che la richiesta di abrogazione si estende alle disposizioni normative modificate, confermando in tal modo l’efficacia della consultazione popolare.
“Una decisione che dà fiducia sulla tenuta dei principi democratici e giuridici alla base dell’ordinamento repubblicano – aggiunge il presidente Introna – ma che allo stesso tempo responsabilizza i cittadini, titolari della sovranità popolare che viene chiamata ad esprimersi”.
“Sono certo che gli italiani hanno a cuore le sorti dell’ambiente, non sognano un avvenire popolato di scheletri di centrali come Chernobil e Fukushima e credono nella proprietà pubblica delle risorse idriche”.
Per Introna, “non era fuori tempo massimo il tentativo del governo centrale di cambiare la carte in tavola a gioco quasi concluso, prima sull’acqua pubblica poi sulle centrali, un autentico ‘putsch’ normativo che non ha ottenuto l’effetto sperato. La Cassazione ha rimesso ordine e confermato i referendum. Ora la parola passa agli italiani, sarebbe ingiustificato non esprimerla: il quorum del 50% va superato, per convalidare la scelta di chi ha veramente a cuore il domani dei propri figli e nipoti”.
Mentre per il consigliere regionale Francesco Pastore (Gruppo Misto-PSI), la decisione della Cassazione ha evitato che "il governo impedisca ai cittadini la possibilità di bocciare una ipotesi di sviluppo energetico basata sul nucleare. Ora, però, bisogna concentrarsi sulla comunicazione e informazione sui referendum, soprattutto dopo che la Commissione servizi e prodotti dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha rilevato che la collocazione nei palinsesti dei messaggi autogestiti relativi ai referendum del 12 e 13 giugno, finora attuata dalla Rai, non è conforme ai principi del regolamento della Commissione sulla par condicio referendaria e ha richiamato la concessionaria pubblica a garantire una collocazione nei palinsesti che offra maggiori possibilità di ascolti. In attesa che questo accada spetta a tutti, con senso civico, farsi promotori di un diritto – dovere, quello di andare a votare, per garantire il successo di uno dei pochi strumenti di democrazia diretta".
“La decisione della Corte di Cassazione di ammettere il referendum sul nucleare costituisce un’altra buona notizia": lo afferma il presidente del Gruppo consiliare Sel, Michele Losappio.
"E’ così naufragato il tentativo un po’ fraudolento e un po’ maldestro - secondo Losappio - di aggirare la volontà dei cittadini sottraendo loro la possibilità di decidere con il voto su un argomento che segnerà la vita del Paese per sempre".
"Ora tocca a noi, cittadini-elettori, il compito e la responsabilità di garantire con la nostra presenza il raggiungimento del quorum e smantellare con le centrali - conclude l'esponente Sel -anche il programma filonucleare del Governo Nazionale”.