Referendum nucleare: il 10 giugno manifestazione a Roma pro sì. Celentano ad Annozero, questione di vita o di morte

ROMA. Il 10 giugno ci sara' una manifestazione a Roma di tutte le forze che voteranno si' ai quattro quesiti referendari. Si concludera' cosi' la campagna elettorale per favorire la massima partecipazione al voto del 12 e 13 giugno.
L'idea e' stata lanciata da Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, che ha inviato una lettera a Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, e ad Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, nella quale auspicava ''una grande manifestazione non dei partiti ma di popolo in grado di dar voce a tutti gli italiani, nessuno escluso, che chiedono e vogliono un'Italia senza il nucleare, con l'acqua pubblica e dove nessun potente resti impunito''.
Per il segretario del Pd, il problema principale e' il raggiungimento del quorum: ''Sappiamo che l'asticella per il referendum e' molto alta, si chiede un'affluenza non richiesta neanche per le elezioni politiche o amministrative.
Siamo tuttavia fiduciosi. I cittadini hanno l'occasione di poter decidere e spero non se la facciano sfuggire''.
Sulla manifestazione comune di tutti i referendari, Bersani chiarisce: ''Stiamo ragionando su cosa sia meglio fare. Bisogna sviluppare iniziative per aprirsi il piu' possibile.
Ad esempio il sindaco leghista di Varese ha detto di essere favorevole a due quesiti, allora venga sul palco. Cosi' come Fli''. L'ipotesi non dispiace a Nichi Vendola, Sel.
Nella puntata di ieri sera di ''Annozero'' dedicata ai referendum, Michele Santoro e' riuscito intanto a convincere Adriano Celentano a dire la sua sui referendum in collegamento video da Milano e non piu' attraverso una telefonata, come aveva fatto la settimana precedente.
''Stavolta e' questione di vita o di morte. Non possiamo permettere che non si raggiunga il quorum. I governanti piu' spregiudicati non aspettano altro. Se l'affluenza fosse al di sotto del 50% piu' uno, il quorum dopo ce lo fanno loro, a pezzi. Dobbiamo andare a votare assolutamente'', dice il cantante riferendosi al nucleare.
Celentano e' determinato nel suo ruolo di testimonial e annuncia il suo si' anche contro la privatizzazione dell'acqua e per l'abolizione della legge sul legittimo impedimento: ''Anche chi e' gia' al mare deve tornare a casa per votare. Dopo, le vacanze saranno senz'altro piu' belle. Avrete gettato un'ancora di salvezza non solo per i vostri figli ma per i figli dei vostri figli''.
Il ''molleggiato'', come viene chiamato fin dagli inizi della carriera musicale, e' decisamente schierato a favore del centrosinistra: ''Le cose che vi sto dicendo le dice anche la dolce brezza del cambiamento. Pisapia sara' il sindaco della svolta a Milano, come De Magistris a Napoli''.
In studio, Daniela Santanche' rintuzza la foga referendaria di Celentano: ''Lei e' il mio idolo, lei e' un intellettuale, lei e' meraviglioso. Ancora di piu' quando canta. Perche' non mi canta una canzone?''. La sottosegretaria alla presidenza del Consiglio coglie l'occasione per ribadire che il Pdl lascia liberta' di voto ai propri elettori sul nucleare.
La posizione e' ribadita da Angelino Alfano, segretario in pectore del Pdl, in una intervista al Tg1: ''La questione del nucleare e' talmente controversa, figlia anche della emotivita' nata dalle vicende drammatiche giapponesi, per cui noi non vogliamo influire dando un'indicazione di governo e di maggioranza''. Aggiunge il guardasigilli: ''Prenderemo il risultato del referendum per quel che sara'.

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