LECCE. La corte d'appello di Lecce ha ridotto le condanne inflitte in primo grado ai comandanti della corvetta italiana Sibilla e della motovedetta albanese Kater Rades I accusati di naufragio e omicidio colposo per la collisione del 28 marzo 1997 nel canale d'Otranto che causo' l'affondamento del secondo natante e la morte di 108 immigrati clandestini albanesi. Al comandante italiano Fabrizio Laudadio sono stati inflitti due anni e quattro mesi di reclusione (tre anni in primo grado), all'albanese Namik Xhaferi tre anni e dieci mesi (4 anni). E' stato stabilito inoltre che il Ministero della Difesa dovra' pagare risarcimenti per poco piu' di due milioni di euro ai familiari delle vittime.
Il procuratore generale Giuseppe Vignola aveva chiesto l'assoluzione per Laudadio sostenendo che la collisione tra la Sibilla e la Kater Rades I era stata causata dalle manovre spericolate del comandante della motovedetta per sfuggire al blocco navale italiano davanti alle coste pugliesi.
MOTOVEDETTA ROTTAMATA - La Corte d'appello di Lecce ha disposto la rottamazione della motovedetta Kater I Rades, affondata il 28 marzo 1997 nel Canale d'Otranto. Nella "tragedia del venerdi' santo" persero la vita 108 persone e i corpi di 39 di esse non furono mai ritrovati.
Il procuratore generale Giuseppe Vignola aveva chiesto l'assoluzione per Laudadio sostenendo che la collisione tra la Sibilla e la Kater Rades I era stata causata dalle manovre spericolate del comandante della motovedetta per sfuggire al blocco navale italiano davanti alle coste pugliesi.
MOTOVEDETTA ROTTAMATA - La Corte d'appello di Lecce ha disposto la rottamazione della motovedetta Kater I Rades, affondata il 28 marzo 1997 nel Canale d'Otranto. Nella "tragedia del venerdi' santo" persero la vita 108 persone e i corpi di 39 di esse non furono mai ritrovati.