LONDRA. Bye bye Wimbledon. Lo Slam londinese si appresta a chiudere la prima settimana ma sui campi in erba dello storico «All England Lawn Tennis and Croquet Club» l'Italtennis non c'è più. Anche le ultime due azzurre in tabellone, Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, escono di scena e non senza rimpianti. Due sconfitte al terzo turno (tutt'e due sul Court 12) che lasciano l’amaro in bocca, troppe le occasioni sprecate da entrambe in incontri che avrebbero potuto avere ben altra piega.
Che peccato per la Leonessa, salvata venerdì dalla pioggia contro la certo non irresistibile Tamira Paszek, numero 80 Wta La 31enne milanese era riuscita a completare la rimonta nel terzo parziale (sotto 0-3 era andata sul 2-3 prima dell’interruzione e aveva poi pareggiato i conti fino al quattro pari) ma alla fine ha dovuto alzare bandiera bianca, dopo tre ore e 41 minuti di gioco, cedendo 11-9.
Una sconfitta che brucia, perché Francesca ha avuto in mano il suo destino andando a servire due volte per il match (sull'8-7 e sul 9-8) ma il servizio l’ha tradita, un po’ come accaduto alla Pennetta.
Ben altre le difficoltà per la brindisina, visto che dall’altro lato della rete c'era una top ten, quella Marion Bartoli che già nel 2007, l’anno in cui raggiunse la finale, spazzò via l’azzurra sui prati londinesi. Ma rispetto ad allora è stata tutt'altra storia visto che la Pennetta è stata a un passo dalla vittoria.
E invece, come negli ultimi due anni, la sua corsa finisce al terzo turno: 5-7 6-4 9-7, in tre ore e 9 minuti, il finale a favore della Bartoli, con Flavia che nel terzo set era andata alla battuta sul 5-3. E, a voler riempire l’album dei rimpianti, mettiamoci anche le tre palle-break sprecate e i tre match-point annullati sul 6-7 che sembravano poter preludere all’impresa. Passa così la Bartoli, attesa ora da una Serena Williams finalmente in formato Wimbledon.
Che peccato per la Leonessa, salvata venerdì dalla pioggia contro la certo non irresistibile Tamira Paszek, numero 80 Wta La 31enne milanese era riuscita a completare la rimonta nel terzo parziale (sotto 0-3 era andata sul 2-3 prima dell’interruzione e aveva poi pareggiato i conti fino al quattro pari) ma alla fine ha dovuto alzare bandiera bianca, dopo tre ore e 41 minuti di gioco, cedendo 11-9.
Una sconfitta che brucia, perché Francesca ha avuto in mano il suo destino andando a servire due volte per il match (sull'8-7 e sul 9-8) ma il servizio l’ha tradita, un po’ come accaduto alla Pennetta.
Ben altre le difficoltà per la brindisina, visto che dall’altro lato della rete c'era una top ten, quella Marion Bartoli che già nel 2007, l’anno in cui raggiunse la finale, spazzò via l’azzurra sui prati londinesi. Ma rispetto ad allora è stata tutt'altra storia visto che la Pennetta è stata a un passo dalla vittoria.
E invece, come negli ultimi due anni, la sua corsa finisce al terzo turno: 5-7 6-4 9-7, in tre ore e 9 minuti, il finale a favore della Bartoli, con Flavia che nel terzo set era andata alla battuta sul 5-3. E, a voler riempire l’album dei rimpianti, mettiamoci anche le tre palle-break sprecate e i tre match-point annullati sul 6-7 che sembravano poter preludere all’impresa. Passa così la Bartoli, attesa ora da una Serena Williams finalmente in formato Wimbledon.