di Nicola Ricchitelli. Parte con Donato Piccinino – segretario cittadino del Pd di Trinitapoli nonché candidato sindaco alle scorse amministrative - il progetto “Tourpolitik” promosso da Giornale di Puglia.
D: Un saluto da Giornale di Puglia a Donato Piccinino – candidato sindaco a Trinitapoli nella scorsa tornata elettorale nonché segretario cittadino del Pd – dott. Piccinino qual è la situazione del centro sinistra qui a Trinitapoli alla luce di quanto accaduto con Sel?
R:« Ci siamo presentati divisi alla competizione elettorale non riuscendo a superare la contrapposizione che rinveniva dalla gestione amministrativa precedente, a guida PD, con sindaco Ruggero D Gennaro e che vedeva all'opposizione proprio Sel. Nemmeno il passo indietro del sindaco uscente, al primo mandato, ha aiutato la ricomposizione del centrosinistra. E' necessario mettere da parte molti personalismi a vantaggio di un dibattito solo politico e di costruzione dell' alternativa. Ma Sel deve iniziare a pensare che le coalizioni si costruiscono a Roma, Bari e sui territori e non solo quando conviene. Avevamo immaginato un percorso orientato su basi programmatiche ma l'autorità personale si è poi imposta sui percorsi politici, azzerandoli. Quel metodo per noi era una priorità prima della campagna elettorale, lo è a maggior ragione oggi»
D: Il coordinatore provinciale della Bat di Sel – Vincenzo Brucoli – auspica in una nota fatta diffondere di recente in un centrosinistra a cui è affidato il dovere di aprire un cantiere, di scrivere un’agenda dell’Italia che vogliamo. "Occorre costruire fin d’ora il nuovo centrosinistra, dargli un chiaro e forte profilo, scegliere democraticamente e con le “primarie” le leadership e i fondamentali": quali gli ingredienti a suo modo di vedere per mettere su questo cantiere qui a Trinitapoli?
R:« Il confronto deve essere aperto e partecipativo, senza ricadere nell'errore di perdere il contatto con quel vasto schieramento di cittadini che ha apprezzato il coraggio di cambiare. Valorizzare il nuovo protagonismo generazionale che si è fatto spazio con decisione, competenza ed entusiasmo. Riconoscere ruoli e responsabilità e ricercare nuovi spazi di dialogo. Costruire l'opposizione nel merito prospettando una alternativa concreta a questa maggioranza elettorale ma minoranza politica nella città. Non è il caso di utilizzare il termine "rottamatori" ma chi sa che i tempi sono maturi per nuovi scenari, responsabilmente faccia scelte che evitino la radicalizzazione di uno scontro personale».
D: La sconfitta del centro sinistra qui a Trinitapoli trova spiegazione nelle lacerazioni interne o in cinque anni di amministrazione Digennaro che non hanno soddisfatto i cittadini di Trinitapoli?
R: Le lacerazioni, nate in ambito amministrativo, hanno avuto riverbero nelle questioni interne portando alcuni a scegliere altri percorsi, purtroppo di opposizione. Caduto quel principio di lealtà e di responsabilità rispetto al mandato elettorale sono iniziate fibrillazioni che hanno minato il lavoro di Di Gennaro. Qualcuno ha preferito incentivare il dissenso invece di impegnarsi, attivamente, per migliorare decisioni e costruire, invece, consenso. Non si può leggere una sconfitta guardando al dato elettorale ogni 5 anni, ma necessità di valutazioni intermedie più attente e condivise. Più semplicemente: divisi si perde».
D: Dott.Piccinino cosa ha da rispondere a chi ha designato il consigliere regionale Ruggiero Mennea quale capo espiatorio della sconfitta del centro sinistra qui a Trinitapoli?
R:«Credo che il consigliere regionale Mennea abbia già risposto, con garbo e stile come suo solito, descrivendo una realtà molto chiara che evidentemente si arricchisce di particolari, fatti e circostanze che i suoi interlocutori non conoscono perchè, forse, mal informati o con l'intento di disinformare. Io,invece, ringrazio il consigliere Mennea per essersi speso direttamente per agevolare prima un percorso di confronto e poi condividendo un progetto politico non con "il fiato corto" ma di lungo respiro».
D: Quali saranno i connotati della sua azione amministrativa all’opposizione in questi cinque anni di amministrazione Difeo?
R: Il programma amministrativo che abbiamo presentato in campagna elettorale sarà il faro della nostra azione politica. Priorità ai servizi sociali in un contesto difficile di crisi, facendo emergere come l'azione del governo Berlusconi sia una mannaia per i nostri comuni che si vedono tagliare, anno per anno, risorse per garantire i servizi per la scuola, il trasporto, l'assistenza alle fasce deboli. Sproneremo l'amministrazione a non disperdere il lavoro fatto in questi anni per le problematiche ambientali, la cura e la tutela del paesaggio e l'interesse per la crescita culturale e turistica di Trinitapoli. Non sarà una opposizione pregiudiziale, ma di merito, sapendo anche proporre alternative a soluzioni che riterremo dannose per la città».
D:Il responso delle urne può dirsi una vittoria del centrodestra o una sconfitta del centro sinistra? Quanto ha influito la stampa locale nella tornata elettorale appena conclusa?
R:« Il centrodestra ha beneficiato, vincendo per la prima volta nella storia locale, di un centrosinistra diviso ma maggioranza nella città. Qualcuno ha anche parlato di un risultato dopato per certi versi e legato a formule di raccolta del consenso che devono aprire, da subito, una ampia discussione per evitare che diventino "cultura politica" e prassi. Durante la campagna elettorale abbiamo sottolineato più volte la mancanza di sobrietà con una comunicazione gridata e fatta solo di slogan pubblicitari. Occorre anche promuovere una discussione sul ruolo dei mezzi di comunicazione partendo dal ruolo di sentinella che dovrebbero avere nel nostro sistema sociale e politico».
D: Passiamo al discorso referendum: Trinitapoli assieme a Margherita – detentrice della maglia nera – è stata tra le città che non ha raggiunto il quorum. Come si spiega ciò?
R:« In termini assoluti l'elettorato di centrosinistra è tornato a votare per il referendum anche se non abbiamo avuto una intensa campagna referendaria. Le tossine delle amministrative evidentemente erano ancora nell'aria. Noi del Partito Democratico ci siamo attivati con gazebo, punti informativi e comizi di piazza, garantendo una continuità nella nostra capacità di mobilitazione che ci viene riconosciuta da più parti. Poi ci sono altre componenti che non hanno fatto raggiungere il quorum sperato e che sono oggetto di dibattito interno che porteremo in piazza con i prossimi appuntamenti di partito».
D: Concludiamo questa intervista con una previsione: quale futuro per il centrosinistra trinitapolese?
R:« Le previsioni in politica sono strettamente connesse al profilo che ciascuno saprà e vorrà darsi. Il PD a Trinitapoli, come in tutta Italia, è il perno di una coalizione che vuole diventare alternativa di governo. Adesso concentriamo le risorse nel rafforzare il nostro progetto politico, allargando gli orizzonti, investendo nel futuro, non perdendo il contatto con i cittadini. Ripartiamo dall'idea di essere momentaneamente all'opposizione attenti a registrate, con i fatti e i progetti, un nuovo senso di responsabilità».
D: Un saluto da Giornale di Puglia a Donato Piccinino – candidato sindaco a Trinitapoli nella scorsa tornata elettorale nonché segretario cittadino del Pd – dott. Piccinino qual è la situazione del centro sinistra qui a Trinitapoli alla luce di quanto accaduto con Sel?
R:« Ci siamo presentati divisi alla competizione elettorale non riuscendo a superare la contrapposizione che rinveniva dalla gestione amministrativa precedente, a guida PD, con sindaco Ruggero D Gennaro e che vedeva all'opposizione proprio Sel. Nemmeno il passo indietro del sindaco uscente, al primo mandato, ha aiutato la ricomposizione del centrosinistra. E' necessario mettere da parte molti personalismi a vantaggio di un dibattito solo politico e di costruzione dell' alternativa. Ma Sel deve iniziare a pensare che le coalizioni si costruiscono a Roma, Bari e sui territori e non solo quando conviene. Avevamo immaginato un percorso orientato su basi programmatiche ma l'autorità personale si è poi imposta sui percorsi politici, azzerandoli. Quel metodo per noi era una priorità prima della campagna elettorale, lo è a maggior ragione oggi»
D: Il coordinatore provinciale della Bat di Sel – Vincenzo Brucoli – auspica in una nota fatta diffondere di recente in un centrosinistra a cui è affidato il dovere di aprire un cantiere, di scrivere un’agenda dell’Italia che vogliamo. "Occorre costruire fin d’ora il nuovo centrosinistra, dargli un chiaro e forte profilo, scegliere democraticamente e con le “primarie” le leadership e i fondamentali": quali gli ingredienti a suo modo di vedere per mettere su questo cantiere qui a Trinitapoli?
R:« Il confronto deve essere aperto e partecipativo, senza ricadere nell'errore di perdere il contatto con quel vasto schieramento di cittadini che ha apprezzato il coraggio di cambiare. Valorizzare il nuovo protagonismo generazionale che si è fatto spazio con decisione, competenza ed entusiasmo. Riconoscere ruoli e responsabilità e ricercare nuovi spazi di dialogo. Costruire l'opposizione nel merito prospettando una alternativa concreta a questa maggioranza elettorale ma minoranza politica nella città. Non è il caso di utilizzare il termine "rottamatori" ma chi sa che i tempi sono maturi per nuovi scenari, responsabilmente faccia scelte che evitino la radicalizzazione di uno scontro personale».
D: La sconfitta del centro sinistra qui a Trinitapoli trova spiegazione nelle lacerazioni interne o in cinque anni di amministrazione Digennaro che non hanno soddisfatto i cittadini di Trinitapoli?
R: Le lacerazioni, nate in ambito amministrativo, hanno avuto riverbero nelle questioni interne portando alcuni a scegliere altri percorsi, purtroppo di opposizione. Caduto quel principio di lealtà e di responsabilità rispetto al mandato elettorale sono iniziate fibrillazioni che hanno minato il lavoro di Di Gennaro. Qualcuno ha preferito incentivare il dissenso invece di impegnarsi, attivamente, per migliorare decisioni e costruire, invece, consenso. Non si può leggere una sconfitta guardando al dato elettorale ogni 5 anni, ma necessità di valutazioni intermedie più attente e condivise. Più semplicemente: divisi si perde».
D: Dott.Piccinino cosa ha da rispondere a chi ha designato il consigliere regionale Ruggiero Mennea quale capo espiatorio della sconfitta del centro sinistra qui a Trinitapoli?
R:«Credo che il consigliere regionale Mennea abbia già risposto, con garbo e stile come suo solito, descrivendo una realtà molto chiara che evidentemente si arricchisce di particolari, fatti e circostanze che i suoi interlocutori non conoscono perchè, forse, mal informati o con l'intento di disinformare. Io,invece, ringrazio il consigliere Mennea per essersi speso direttamente per agevolare prima un percorso di confronto e poi condividendo un progetto politico non con "il fiato corto" ma di lungo respiro».
D: Quali saranno i connotati della sua azione amministrativa all’opposizione in questi cinque anni di amministrazione Difeo?
R: Il programma amministrativo che abbiamo presentato in campagna elettorale sarà il faro della nostra azione politica. Priorità ai servizi sociali in un contesto difficile di crisi, facendo emergere come l'azione del governo Berlusconi sia una mannaia per i nostri comuni che si vedono tagliare, anno per anno, risorse per garantire i servizi per la scuola, il trasporto, l'assistenza alle fasce deboli. Sproneremo l'amministrazione a non disperdere il lavoro fatto in questi anni per le problematiche ambientali, la cura e la tutela del paesaggio e l'interesse per la crescita culturale e turistica di Trinitapoli. Non sarà una opposizione pregiudiziale, ma di merito, sapendo anche proporre alternative a soluzioni che riterremo dannose per la città».
D:Il responso delle urne può dirsi una vittoria del centrodestra o una sconfitta del centro sinistra? Quanto ha influito la stampa locale nella tornata elettorale appena conclusa?
R:« Il centrodestra ha beneficiato, vincendo per la prima volta nella storia locale, di un centrosinistra diviso ma maggioranza nella città. Qualcuno ha anche parlato di un risultato dopato per certi versi e legato a formule di raccolta del consenso che devono aprire, da subito, una ampia discussione per evitare che diventino "cultura politica" e prassi. Durante la campagna elettorale abbiamo sottolineato più volte la mancanza di sobrietà con una comunicazione gridata e fatta solo di slogan pubblicitari. Occorre anche promuovere una discussione sul ruolo dei mezzi di comunicazione partendo dal ruolo di sentinella che dovrebbero avere nel nostro sistema sociale e politico».
D: Passiamo al discorso referendum: Trinitapoli assieme a Margherita – detentrice della maglia nera – è stata tra le città che non ha raggiunto il quorum. Come si spiega ciò?
R:« In termini assoluti l'elettorato di centrosinistra è tornato a votare per il referendum anche se non abbiamo avuto una intensa campagna referendaria. Le tossine delle amministrative evidentemente erano ancora nell'aria. Noi del Partito Democratico ci siamo attivati con gazebo, punti informativi e comizi di piazza, garantendo una continuità nella nostra capacità di mobilitazione che ci viene riconosciuta da più parti. Poi ci sono altre componenti che non hanno fatto raggiungere il quorum sperato e che sono oggetto di dibattito interno che porteremo in piazza con i prossimi appuntamenti di partito».
D: Concludiamo questa intervista con una previsione: quale futuro per il centrosinistra trinitapolese?
R:« Le previsioni in politica sono strettamente connesse al profilo che ciascuno saprà e vorrà darsi. Il PD a Trinitapoli, come in tutta Italia, è il perno di una coalizione che vuole diventare alternativa di governo. Adesso concentriamo le risorse nel rafforzare il nostro progetto politico, allargando gli orizzonti, investendo nel futuro, non perdendo il contatto con i cittadini. Ripartiamo dall'idea di essere momentaneamente all'opposizione attenti a registrate, con i fatti e i progetti, un nuovo senso di responsabilità».