BARI. “E’ un circolo vizioso ma il gioco è presto svelato: Vendola aspetta la chiusura delle urne dei ballottaggi per vedere come va, immagina che le sue velleità politiche nazionali siano rinvigorite dai risultati elettorali, quindi prima aumenta le tasse ai pugliesi, poi fa spuntare dal cilindro un ‘tesoretto’ da 30 milioni di euro di avanzo di amministrazione, da distribuire agli assessorati che così possono continuare a sperperare fondi regionali e comunitari per finanziare, tra l’altro, eventi e spettacoli funzionali alla eterna campagna elettorale di Vendola. Vedi per esempio gli ‘eventi’ pugliesi collaterali alla Biennale di Venezia, in cui Vendola viene oggi presentato dalla stampa nazionale come star”. Lo sostiene in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, che spiega: “Fino all’anno scorso, anche il commissario ad acta Vendola, prima approvava il rendiconto finanziario dell’anno precedente, poi a seconda che ci fosse o meno un avanzo di amministrazione e a seconda dell’entità di questa somma, valutava se quell’avanzo era sufficiente a coprire il disavanzo sanitario o se, purtroppo, occorreva anche aumentare la pressione fiscale”.
“Quest’anno – continua l’esponente Pdl - è accaduto l’inverso: pur essendoci tutti i tempi necessari per venire in Consiglio Regionale con il rendiconto e far valutare anche al Consiglio il da farsi, appena chiuse le urne dei ballottaggi, Vendola ha immediatamente approvato il decreto di aumento dell’Irpef per coprire il disavanzo sanitario, prendendo altri 93 milioni di euro dalle tasche dei cittadini pugliesi, per arrivare così ad un totale di 331 milioni di euro di tasse regionali all’anno. Solo dopo dalla stampa, abbiamo appreso che secondo l’assessore Pelillo, il rendiconto porta un avanzo di amministrazione di circa 30 milioni di euro che ‘saranno distribuiti agli assessorati’. Seguendo il normale corso delle cose, quindi approvando prima il rendiconto, il Governo Vendola avrebbe potuto destinare quei 30 milioni a coprire parte del disavanzo e, quantomeno, limitarsi a ricorrere all’aumento di tasse solo per i restanti 63 milioni di euro. Invece ha preferito esautorare il Consiglio regionale da ogni tipo di valutazione, condivisione e decisione, mettere subito le mani nelle tasche dei cittadini e tenere i 30 milioni di euro di ‘tesoretto’ per gli assessorati, aggiungendo così quei soldi alle centinaia di milioni di euro di fondi comunitari che continuano ad essere sperperati in varie forme di comunicazione ed autopromozione elettorale di Vendola e dell’estrema sinistra. La decisione di mettere le mani nelle tasche dei cittadini è ancor più grave se si pensa che nel 2010 la Puglia è stata la regione italiana che è cresciuta di meno, con un Pil crollato di circa 12 punti anche a causa dei 240 milioni di euro di tasse regionali in più che i pugliesi hanno pagato.
“E’ chiaro - conclude Palese - che aumentare ulteriormente le tasse regionali farà crollare ulteriormente il Pil. Il tutto finalizzato a cosa? Non a garantire servizi ai cittadini, visto che chiudono 18 ospedali, ma a mantenere intatti sprechi, clientele e spese folli e continuare a convogliare i soldi dei pugliesi verso centinaia di iniziative funzionali alla campagna elettorale e all’autopromozione di Vendola”.
“Quest’anno – continua l’esponente Pdl - è accaduto l’inverso: pur essendoci tutti i tempi necessari per venire in Consiglio Regionale con il rendiconto e far valutare anche al Consiglio il da farsi, appena chiuse le urne dei ballottaggi, Vendola ha immediatamente approvato il decreto di aumento dell’Irpef per coprire il disavanzo sanitario, prendendo altri 93 milioni di euro dalle tasche dei cittadini pugliesi, per arrivare così ad un totale di 331 milioni di euro di tasse regionali all’anno. Solo dopo dalla stampa, abbiamo appreso che secondo l’assessore Pelillo, il rendiconto porta un avanzo di amministrazione di circa 30 milioni di euro che ‘saranno distribuiti agli assessorati’. Seguendo il normale corso delle cose, quindi approvando prima il rendiconto, il Governo Vendola avrebbe potuto destinare quei 30 milioni a coprire parte del disavanzo e, quantomeno, limitarsi a ricorrere all’aumento di tasse solo per i restanti 63 milioni di euro. Invece ha preferito esautorare il Consiglio regionale da ogni tipo di valutazione, condivisione e decisione, mettere subito le mani nelle tasche dei cittadini e tenere i 30 milioni di euro di ‘tesoretto’ per gli assessorati, aggiungendo così quei soldi alle centinaia di milioni di euro di fondi comunitari che continuano ad essere sperperati in varie forme di comunicazione ed autopromozione elettorale di Vendola e dell’estrema sinistra. La decisione di mettere le mani nelle tasche dei cittadini è ancor più grave se si pensa che nel 2010 la Puglia è stata la regione italiana che è cresciuta di meno, con un Pil crollato di circa 12 punti anche a causa dei 240 milioni di euro di tasse regionali in più che i pugliesi hanno pagato.
“E’ chiaro - conclude Palese - che aumentare ulteriormente le tasse regionali farà crollare ulteriormente il Pil. Il tutto finalizzato a cosa? Non a garantire servizi ai cittadini, visto che chiudono 18 ospedali, ma a mantenere intatti sprechi, clientele e spese folli e continuare a convogliare i soldi dei pugliesi verso centinaia di iniziative funzionali alla campagna elettorale e all’autopromozione di Vendola”.
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