AMATI: IMPUGNAZIONE PREVEDIBILE - ''Sull'Acquedotto pugliese l'impugnazione era piu' che prevedibile, a causa della profonda e radicale differenza di punto di vista giuridico e politico tra il Governo nazionale e i cittadini italiani, delle cui aspettative sull'argomento ci siamo fatti convinti porta bandiera''. Lo afferma, in una nota, l'assessore alle Opere Pubbliche della Regione Puglia, Fabiano Amati a proposito della decisione del Consiglio dei ministri sulle due leggi regionali in materia di ripubblicizzazione di Acquedotto Pugliese ed istituzione dell'Autorita' Idrica Pugliese.
''Da cio' che mi pare di cogliere - prosegue - i motivi su cui si fonda l'impugnazione sono la trasformazione di Aqp da societa' per azioni a soggetto giuridico di diritto pubblico e la potesta' del legislatore regionale di imporre l'affidamento del servizio. Circa l'impugnazione della legge istitutiva dell'Autorita' Idrica Pugliese, i rilievi sono di modestissima portata e fondati, sulla base di quanto riesco a capire a caldo, su una disposizione che introducemmo accogliendo un emendamento dell'opposizione e su mancanza di precisione sul transito del personale dall'Ato all'Aip''.
AQP: DECARO A FITTO, NON RIUSCIRAI A TENERE IN PUGNO LA PUGLIA - ''Fitto impugna tutto nel disperato tentativo di tenere in pugno la Puglia: non ci riuscirà ''. Lo assicura il capogruppo del Partito democratico alla Regione Puglia, Antonio Decaro, dopo che il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge sulla ripubblicizzazione dell'Acquedotto pugliese.
''Si possono definire senz'altro ossessive le attenzioni del ministro per ogni attivita' della Puglia. Ma Fitto - sottolinea Decaro - deve farsene una ragione: ha perso le elezioni sei anni fa e da allora i cittadini hanno scelto il centrosinistra''.
''Non e' certo con questi stratagemmi - conclude - che riconquisterà la fiducia dei pugliesi, soprattutto perche' la legge sulla ripubblicizzazione dell'Aqp va nella direzione tracciata, anche dai pugliesi, nell'ultimo referendum''.
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