di Nicola Zuccaro. Il Bari è gia partito per il ritiro ma lo sguardo è ancora rivolto all'indietro per la numerosa presentazione dei 10 nuovi acquisti presso la sala stampa del San Nicola nella mattinata di Venerdì 15 Luglio. Dai portieri Lamanna e Zlamal, per passare all'ultimo arrivato, il difensore centrale Borghese prelevato con piena proprietà dal Gubbio, per poi arrivare ai colleghi di reparto Ceppitelli, Masi, Claiton Dos Santos. Dal reparto arretrato si passava al centrocampo con Bellomo, Galano, l'argentino Forestieri, Scavone e la punta Alessandro Marotta. Volti sorridenti sulla scia di quel sorriso manifestato dal loro allenatore, mister Vincenzo Torrente durante la sua presentazione.
Ai sorrisi sono seguìte le buone intenzioni: quelle di far bene, di onorare la maglia biancorossa specie quando si gioca sul rettangolo di gioco di una delle città più grandi del Sud. Tutti vogliosi di guardare avanti (il che fa ben sperare alla luce del passato catastrofico), ma con lo sguardo ancora rivolto alle precedenti militanze calcistiche e alle proprie esperienze tecnico-tattico. Da queste ultime si rileva in larga parte una duttilità nel ricoprire più ruoli, ed è ciò che tornerebbe utile a mister Torrente per un torneo quale quello cadetto duro e lungo. E' su quest'ultimo aspetto che col presente resoconto giornalistico si intende voler puntare l'attenzione. I sorrisi e la voglia di far bene non bastano. La tifoseria biancorossa, alla luce delle precedenti annate trascorse fra i cadetti, chiede di più: due punte, una da 15 e l'altra da 20 reti, capaci non solo di rinfiammare il San Nicola come ai tempi di Protti e Tovalieri ma di completare con una coppia altrettanto prolifica quel mosaico che nelle buone intenzioni manifestate dalla "carica dei 10" dovrebbe e potrebbe far bene. In attesa delle prime amichevoli e senza proclami per un immediato ritorno in A occorre pensare prima di tutto a questo.
Ai sorrisi sono seguìte le buone intenzioni: quelle di far bene, di onorare la maglia biancorossa specie quando si gioca sul rettangolo di gioco di una delle città più grandi del Sud. Tutti vogliosi di guardare avanti (il che fa ben sperare alla luce del passato catastrofico), ma con lo sguardo ancora rivolto alle precedenti militanze calcistiche e alle proprie esperienze tecnico-tattico. Da queste ultime si rileva in larga parte una duttilità nel ricoprire più ruoli, ed è ciò che tornerebbe utile a mister Torrente per un torneo quale quello cadetto duro e lungo. E' su quest'ultimo aspetto che col presente resoconto giornalistico si intende voler puntare l'attenzione. I sorrisi e la voglia di far bene non bastano. La tifoseria biancorossa, alla luce delle precedenti annate trascorse fra i cadetti, chiede di più: due punte, una da 15 e l'altra da 20 reti, capaci non solo di rinfiammare il San Nicola come ai tempi di Protti e Tovalieri ma di completare con una coppia altrettanto prolifica quel mosaico che nelle buone intenzioni manifestate dalla "carica dei 10" dovrebbe e potrebbe far bene. In attesa delle prime amichevoli e senza proclami per un immediato ritorno in A occorre pensare prima di tutto a questo.