Barletta, Paolillo (Pd), dite SI quando è SI, e NO quando è NO
BARLETTA. Riportiamo comunicato riportato sulla sua bacheca Facebook del consigliere comunale del PD, Paolillo
Una cosa deve essere chiara, a tutti. Chiara, netta e incontrovertibile. il sostegno a Nicola Maffe non solo non è mai mancato da parte mia e del mio gruppo, sin dall’ormai lontano maggio 2006 – quando è stato eletto Sindaco per la prima volta – ma gia’ prima di allora siamo stati determinanti, sia per la sua indicazione al tavolo politico che per la sua elezione. In tempi, dunque, non sospetti, quando alcuni fra quelli che oggi sono i suoi più ferventi amici, erano acerrimi nemici.
In tutti i cinque anni di sindacatura non abbiamo cambiato idea, il nostro sostegno all’Amministrazione non e’ mai venuto meno, pur nella giusta criticità di alcuni passaggi politico-amministrativi, nel pieno rispetto sia dei ruoli che della reciproca autonomia di giudizio.
abbiamo sostenuto Maffei sia per la seconda indicazione nel partito, sia alle primarie, sia all’elezione, mai incoraggiando il voto disgiunto, come hanno fatto invece molti di quelli che oggi si ammantano di verginali veli. Oggi, sia io che altri eletti del Pd abbiamo messo in campo una battaglia per la democrazia interna del partito, che nulla ha a che vedere con il sostegno al sindaco e all’amministrazione che, ancora una volta, non viene meno. Non è democrazia la scelta del Presidente del Consiglio da parte di tutti i partiti ma non del Pd; non è democrazia la mancanza di ragionevolezza e di dialogo sulle posizioni degli eletti del Pd. Non c’è democrazia quando a un gruppo consiliare non è consentito esprimersi ed eleggere il proprio capogruppo; non è democrazia impedire a un gruppo consiliare di esprimersi e di decidere il proprio candidato alla presidenza del consiglio; non è democrazia andare via dalle riunioni del gruppo consiliare rifiutandosi di votare al termine della discussione, e accettare poi di votare all’interno di fantomatiche primarie di maggioranza per la Presidenza del Consiglio.
Abbiamo tentato tante strade di mediazione, tutte rispedite al mittente, qualche volta anche per “fuoco amico”. Ritenevamo, e riteniamo ancora, che il nome di Michele Lasala sia un’ottima scelta per la Presidenza del Consiglio, ma siamo anche disponibili, come indicato nel documento apparso ieri sulla Gazzetta del Mezzogiorno e firmato dai 6 consiglieri del Pd, a discutere. Sempre.purché sia fatto tutti insieme. democraticamente. Ci è estranea la logica della “guerra fra bande”, e se qualcuno pensa di poterci risucchiare in tali giochetti, ha sbagliato i suoi conti. Siamo stati, siamo e rimaniamo al servizio della città.
Una cosa deve essere chiara, a tutti. Chiara, netta e incontrovertibile. il sostegno a Nicola Maffe non solo non è mai mancato da parte mia e del mio gruppo, sin dall’ormai lontano maggio 2006 – quando è stato eletto Sindaco per la prima volta – ma gia’ prima di allora siamo stati determinanti, sia per la sua indicazione al tavolo politico che per la sua elezione. In tempi, dunque, non sospetti, quando alcuni fra quelli che oggi sono i suoi più ferventi amici, erano acerrimi nemici.
In tutti i cinque anni di sindacatura non abbiamo cambiato idea, il nostro sostegno all’Amministrazione non e’ mai venuto meno, pur nella giusta criticità di alcuni passaggi politico-amministrativi, nel pieno rispetto sia dei ruoli che della reciproca autonomia di giudizio.
abbiamo sostenuto Maffei sia per la seconda indicazione nel partito, sia alle primarie, sia all’elezione, mai incoraggiando il voto disgiunto, come hanno fatto invece molti di quelli che oggi si ammantano di verginali veli. Oggi, sia io che altri eletti del Pd abbiamo messo in campo una battaglia per la democrazia interna del partito, che nulla ha a che vedere con il sostegno al sindaco e all’amministrazione che, ancora una volta, non viene meno. Non è democrazia la scelta del Presidente del Consiglio da parte di tutti i partiti ma non del Pd; non è democrazia la mancanza di ragionevolezza e di dialogo sulle posizioni degli eletti del Pd. Non c’è democrazia quando a un gruppo consiliare non è consentito esprimersi ed eleggere il proprio capogruppo; non è democrazia impedire a un gruppo consiliare di esprimersi e di decidere il proprio candidato alla presidenza del consiglio; non è democrazia andare via dalle riunioni del gruppo consiliare rifiutandosi di votare al termine della discussione, e accettare poi di votare all’interno di fantomatiche primarie di maggioranza per la Presidenza del Consiglio.
Abbiamo tentato tante strade di mediazione, tutte rispedite al mittente, qualche volta anche per “fuoco amico”. Ritenevamo, e riteniamo ancora, che il nome di Michele Lasala sia un’ottima scelta per la Presidenza del Consiglio, ma siamo anche disponibili, come indicato nel documento apparso ieri sulla Gazzetta del Mezzogiorno e firmato dai 6 consiglieri del Pd, a discutere. Sempre.purché sia fatto tutti insieme. democraticamente. Ci è estranea la logica della “guerra fra bande”, e se qualcuno pensa di poterci risucchiare in tali giochetti, ha sbagliato i suoi conti. Siamo stati, siamo e rimaniamo al servizio della città.