Bat, i furti di rame e l’esasperazione degli imprenditori

di Nicola Ricchitelli. Esasperazione. Una parola sola per riassumere in breve quello che è lo stato d’animo degli imprenditori della sesta provincia pugliese da tempo ormai impegnati nel fronteggiare l’eterna piaga dei furti di rami, furti che provocano altresì l’interruzione delle linee telefoniche nonché l’isolamento delle azienda dal resto del mondo.

LA DENUNCIA - La denuncia è arrivata dall’imprenditore andriese Riccardo Civita dell’Azienda Polaris sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno: «Siamo esasperati ed indignati. Da tempo denunciamo i furti di rame ma nessuno fa niente. Mentre le nostre aziende rischiano la chiusura perché senza linea telefonica. Negli ultimi 90 giorni ci sono stati almeno nove furti di cavi del telefono e noi siamo rimasti senza linea con inevitabili contraccolpi sull’attività visto che non possiamo usare internet e non possiamo inviare/ricevere fax, indispensabili per ordini, preventivi e fatture. Non basta la crisi economica, adesso ci voleva anche questo problema per affossare l’economia cittadina. Ora rischiamo grosso e non vogliamo essere trattati come cittadini di secondo piano. Siamo onesti imprenditori che danno lavoro a tanta gente e come tale meritiamo attenzione e maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine»

IL CASO- Un problema quello dei furti di rame più volte denunciato alle autorità competenti ma mai affrontato con le dovute misure, un problema a cui va aggiungersi altresì a quello dell’alto tasso di disoccupazione. L’imprenditore andriese prosegue: «Al commissariato ci dicono che sono sotto organico e non possono intervenire vuol dire che ci organizzeremo noi imprenditori con delle ronde per acciuffare i delinquenti che agiscono prevalentemente di notte. Il problema è gravissimo ma tutti lo snobbano. Comprese le istituzioni politiche. Se vogliamo, nella stessa zona, c’è un elevato tasso di prostituzione che passa anche inosservato» una situazione esplosa dopo l’ultimo furto avvenuto appena pochi giorni fa, dopo che la Telecom era intervenuta la mattina dello stesso giorno:«Non fanno a tempo a sistemare la linea che c’è subito il furto. Il modus operandi è sempre lo stesso: si arrampicano sui tralicci, tagliano il filo e poi lo legano a dei rimorchi che provvedono a sradicarlo».
Un problema risolvibile solo se si cerca di capire dove va finire il rame rubato, un fenomeno che vede coinvolti spesso e volentieri diversi cittadini rumeni.
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