Berlusconi: nel 2013 non mi candido, al posto mio Alfano

ROMA. Tra 18 mesi il candidato premier del centrodestra non sara' piu' Silvio Berlusconi, ma il nuovo segretario del Pdl Angelino Alfano. Ad annunciarlo e' lo stesso presidente del Consiglio in un'intervista a 'la Repubblica' in cui sottolinea: Io se potessi lascerei anche ora". Ma non si puo': "Infatti non mi dimetto, pero' verrebbe voglia".
E ancora: "Cerchero' di costruire il Ppe in Italia. Ma a 77 anni non posso piu' fare il presidente del Consiglio". Berlusconi non punta neanche al Quirinale: "Non e' per me - dice - ci andra' Letta. E' la persona piu' adatta. Anzi e' una grande persona. E' un buono e ha anche ottimi rapporti con il centrosinistra".
Bocciata nel frattempo l'ipotesi di un governo tecnico: "Non c'e' alcuna possibilita' che nasca un governo del genere. Anche i leghisti, dove vuole che vadano? Tutti quelli che si staccano fanno una brutta fine. Pensate a Fini e Casini.
Quelli del Fli ormai sono inesistenti. Il loro progetto politico e' il nulla. Ero solo io il loro obiettivo".
E poi, osserva, e' logico che siano partiti i movimenti in vista di un cambio della guardia: "Sono le nuove generazioni. E' giusto.
Capiscono che io e Umberto prima o poi dobbiamo essere sostituiti. E si preparano. Con una piccola differenza rispetto al Pdl: ci sono tanti giovani di valore come Reguzzoni o Cota, ma non hanno ancora trovato il successore di Bossi".
Ma e' anche convinto che tutta la coalizione accettera' Alfano come suo successore: "Credo che siano tutti d'accordo. Io faro' la campagna elettorale e aiutero' Angelino. Faro' il "padre nobile". Quindi il premier torna ad attaccare i magistrati: "il partito dei giudici si sta preparando alle prossime elezioni.
Tutti cercano dei meriti per farsi candidare" e "la loro e' semplice invidia sociale".
E sull'inchiesta P4 non ha dubbi: "E' solo fango e finira' nel nulla". Sulla manovra il premier argomenta: "Dobbiamo tenere cono delle circostanze". E aggiunge. "Sulle tasse andiamo comunque avanti. E' chiaro che la situazione e' difficile. Abbiamo cercato soprattutto di non mettere mani nelle tasche degli italiani. Negli altri Paesi lo hanno fatto". Ma ha comunque assicurato alcune modifiche: "Correggeremo il superbollo sulle autovetture e qualcosa sulle tasse la faremo".
E non risparmia una bacchettata a Tremonti: "Lui pensa di essere un genio e crede che tutti gli altri siano dei cretini. Lo sopporto perche' lo conosco da tempo e va accettato cosi'. Ma e' l'unico che non fa gioco di squadra". E ha concluso: "E' carattere. Ma alla fine non puo' fare niente.
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