Esplosione bombola in carcere Taranto: detenuto grave. Introna, è emergenza umanitaria

TARANTO. Sono gravi le condizioni di uno dei due detenuti rimasti feriti ieri sera nel carcere di Taranto in seguito alla esplosione di una bomboletta a gas che stavano maneggiando. Lo rende noto il vicesegretario generale nazionale dell'Osapp, Mimmo Mastrulli, il quale riferisce che per uno dei due detenuti, entrambi ricoverati ieri sera nell'ospedale ''Santissima Annunziata'' di Taranto, si e' reso necessario il trasporto con un elicottero militare nel Centro Grandi ustioni di Roma.

INTRONA: EMERGENZA UMANITARIA - “Il dramma del sovraffollamento che si consuma quotidianamente nelle carceri, le condizioni di vita dei detenuti e di lavoro del personale carcerario, riportano indietro la lancetta della civiltà del Paese. Le Istituzioni hanno l’obbligo di affrontare un’autentica emergenza sociale e umanitaria”. Dopo l’esplosione di una bomboletta di gas in cella, che ha causato il ferimento di due detenuti nel carcere di Taranto, il presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna ricorda il punto all’ordine del giorno della prossima riunione dell’Assemblea. “Il garante dei detenuti è un argomento non più rinviabile, la priorità della seduta consiliare convocata per martedì 12 luglio. L’intero Consiglio è pronto a dare una risposta ai problemi della popolazione carceraria, resi di stringente attualità da gravi fatti di cronaca”.
Per restare al solo carcere tarantino dove si è verificato l’ultimo incidente, 670 detenuti sono ristretti negli spazi riservati di norma a meno della metà di reclusi, non più di 315. E la situazione si ripete negli altri istituti di pena pugliesi.
La nomina del “Garante regionale delle persone sottoposte a limitazione della libertà personale” e la creazione del suo Ufficio in forza alle strutture consiliari, è prevista dall’art. 31 della legge 19/2006 che disciplina il sistema integrato dei servizi sociali in Puglia ed è stata disciplinata nel 2009 dal regolamento n. 21. Opererà in piena libertà e indipendenza, non sarà sottoposto a controllo gerarchico o funzionale ed avrà pieno accesso ad “atti, informazioni e documenti inerenti il suo mandato”.
Gli sarà affidata la protezione e la tutela non giurisdizionale dei diritti dei detenuti sul territorio regionale, dei diritti costituzionali di recupero e reinserimento sociale, della cura e salvaguardia della salute, istruzione, formazione professionale e lavoro, libertà di culto, di espressione e di opinione.

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