"Idv in rivolta": sede di di Bari ‘chiusa’ a militanti e iscritti dopo commissariamento
BARI. Si è tenuta, ieri pomeriggio, a Bari, davanti alla sede regionale dell’Italia dei Valori, in Via Calefati n. 96, una manifestazione di protesta da parte di circa una cinquantina di iscritti al partito ai quali non è stato concesso una riunione presso la sede.
Gli iscritti, provenienti da tutta la Puglia, volevano incontrarsi per discutere sul commissariamento ‘tranchant’ dell’Idv Puglia effettuato martedì scorso dal presidente nazionale, Antonio Di Pietro.
Ma quando sono arrivati presso la sede hanno trovato la serratura della porta cambiata e nessuno che aprisse. Di qui la decisione di avviare una protesta, la prima di una lunga serie.
Il 28 giugno scorso fu commissariato il segretario regionale e l'intero coordinamento dell'Idv Puglia democraticamente eletti nell'ultimo congresso regionale.
"Riteniamo immotivato e antidemocratico lo stesso e ne pretendiamo quindi la immediata revoca. Il segretario regionale avv. Sebastiano De Feudis aveva, insieme al coordinamento regionale, incominciato un percorso democratico e trasparente che avrebbe tracciato con vigore la nostra azione politica in seno al governo regionale pugliese". A sostenerlo è Nunzia Sorrenti, segretario Idv Bat.
"Col commissariamento - prosegue Sorrenti - a nostro avviso si è tentato di ristabilire "sostanzialmente" un equilibrio tra poteri forti e politici. Come non bastasse contestualmente all'atto di commissariamento persino le serrature della nostra sede regionale sono state cambiate e, atto gravissimo, licenziate in tronco due dipendenti, ree di essere state incaricate durante la segreteria precedente, e chiuso di fatto il partito ai militanti e iscritti".
"In seguito alla richiesta di discutere degli avvenimenti presso la nostra sede regionale - precisa la Sorrenti -, la stessa ci è stata negata con un rimbalzo di responsabilità lasciando fuori una cinquantina di iscritti provenienti da tutta la regione Puglia e comprendenti anche di segretari di circolo, segretari provinciali, dirigenti regionali e semplici iscritt".
"Noi non ci fermiamo qui. Tutti continueremo a lottare affinché questo nostro partito continui ad essere il partito del rispetto della moralità e legalità - conclude - e non quello delle ‘serrature cambiate’ e dei ‘commissariamenti manipolati’".
Gli iscritti, provenienti da tutta la Puglia, volevano incontrarsi per discutere sul commissariamento ‘tranchant’ dell’Idv Puglia effettuato martedì scorso dal presidente nazionale, Antonio Di Pietro.
Ma quando sono arrivati presso la sede hanno trovato la serratura della porta cambiata e nessuno che aprisse. Di qui la decisione di avviare una protesta, la prima di una lunga serie.
Il 28 giugno scorso fu commissariato il segretario regionale e l'intero coordinamento dell'Idv Puglia democraticamente eletti nell'ultimo congresso regionale.
"Riteniamo immotivato e antidemocratico lo stesso e ne pretendiamo quindi la immediata revoca. Il segretario regionale avv. Sebastiano De Feudis aveva, insieme al coordinamento regionale, incominciato un percorso democratico e trasparente che avrebbe tracciato con vigore la nostra azione politica in seno al governo regionale pugliese". A sostenerlo è Nunzia Sorrenti, segretario Idv Bat.
"Col commissariamento - prosegue Sorrenti - a nostro avviso si è tentato di ristabilire "sostanzialmente" un equilibrio tra poteri forti e politici. Come non bastasse contestualmente all'atto di commissariamento persino le serrature della nostra sede regionale sono state cambiate e, atto gravissimo, licenziate in tronco due dipendenti, ree di essere state incaricate durante la segreteria precedente, e chiuso di fatto il partito ai militanti e iscritti".
"In seguito alla richiesta di discutere degli avvenimenti presso la nostra sede regionale - precisa la Sorrenti -, la stessa ci è stata negata con un rimbalzo di responsabilità lasciando fuori una cinquantina di iscritti provenienti da tutta la regione Puglia e comprendenti anche di segretari di circolo, segretari provinciali, dirigenti regionali e semplici iscritt".
"Noi non ci fermiamo qui. Tutti continueremo a lottare affinché questo nostro partito continui ad essere il partito del rispetto della moralità e legalità - conclude - e non quello delle ‘serrature cambiate’ e dei ‘commissariamenti manipolati’".