Incendia auto datore di lavoro perchè non pagato: arrestato 23enne

TARANTO. Ha incendiato l'auto del datore di lavoro e subito dopo, interrogato da carabinieri, ha ammesso le sue responsabilita' sostenendo di averlo fatto per rabbia visto che non veniva pagato dalla concessionaria per cui aveva iniziato a lavorare da un mese. La versione del gestore, marito della titolare, e' diversa. E' avvenuto la notte scorsa a Massafra, in provincia di Taranto. Verso l'1.30 i carabinieri, avvisati da una chiamata al 112, sono intervenuti per un'auto in fiamme in via Cialdini, nel centro abitato.

A prendere fuoco la parte posteriore di una Fiat Brava. Personale della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco di Taranto hanno spento il rogo. I carabinieri hanno presto accertato la natura dolosa dell'incendio. Il proprietario del mezzo, gestore di fatto di una rivendita di auto a Massafra, ha riferito di ripetuti diverbi avuti negli ultimi giorni con un giovane del luogo a causa di divergenze sulla paga settimanale.

Il giovane, che per circa un mese aveva lavorato in prova presso la concessionaria, avrebbe piu' volte richiesto un aumento, mai ottenuto. Inoltre, proprio ieri sera, poco prima dell'incendio, la vittima lo aveva notato transitare vicino alla sua abitazione con atteggiamento sospetto.

I militari si sono quindi recati nell'abitazione del giovane che e' crollato poco dopo scoppiando in lacrime ed ammettendo la sue responsabilita'. Ha poi condotto gli uomini dell'Arma in un garage dove era custodito il suo scooter dal quale aveva prelevato la benzina, versata poi in una bottiglietta di plastica utilizzata per incendiare l'auto.

Il giovane ha poi fornito una versione differente, riferendo che i diverbi con il gestore della rivendita non nascevano dalle sue richieste di aumento della paga, bensi' dal fatto che in circa due mesi di lavoro presso la concessionaria, ad eccezione della prima settimana, non aveva mai ricevuto lo stipendio.

Era creditore di diverse centinaia di euro, tanto da arrivare alla decisione di interrompere il rapporto di lavoro. Il gesto sarebbe dunque da ricondurre all'esasperazione che pero' non puo' essere giustificata. Il giovane e' stato sottoposto agli arresti domiciliari.
Nuova Vecchia

Modulo di contatto