di Dany Martini
UGENTO (LE). Si torna a parlare di incidenti sul lavoro. E' quello che è accaduto ad Ugento dove Giovanni Colitti, di 53 anni, titolare di una ditta edile, è stato travolto dalle pedane in cemento e quindi morto sul colpo. Il titolare è deceduto per le gravissime conseguenze subite a seguito di un incidente sul lavoro. L’ennesima morte bianca si è registrata all’alba intorno alle 6 quando il titolare insieme a quattro operai aveva raggiunto il cantiere in via Acquarelli, ad Ugento e stavano incominciando le prime operazioni di lavoro. La ditta, infatti, si occupa della realizzazione di lastre in cemento che servivano alla realizzazione di muretti a secco da destinare poi alla vendita di privati. Secondo quanto accertato dai carabinieri della locale stazione, l’incidente sarebbe stato causato dal cedimento di una colonna in cemento alto un metro e largo circa due che non era stato ben ancorato al terreno. Il blocco, senza sostegno, si è inclinato determinando lo spostamento delle altre colonne, alte circa due metri, che hanno praticamente sepolto Colitti, rimasto schiacciato sotto il cemento. Sono stati gli stessi operai a richiedere l’intervento di un’ambulanza, ma quando sul posto sono arrivati i sanitari del 118 non c’era più nulla da fare. Sul posto sono intervenuti anche gli ispettori dello Spesal che hanno avviato una serie di accertamenti finalizzati ad accertare se il cantiere fosse in regola. Colitti era sposato e aveva due figli, Mirko e Daniele, musicisti del gruppo I Calanti.
UGENTO (LE). Si torna a parlare di incidenti sul lavoro. E' quello che è accaduto ad Ugento dove Giovanni Colitti, di 53 anni, titolare di una ditta edile, è stato travolto dalle pedane in cemento e quindi morto sul colpo. Il titolare è deceduto per le gravissime conseguenze subite a seguito di un incidente sul lavoro. L’ennesima morte bianca si è registrata all’alba intorno alle 6 quando il titolare insieme a quattro operai aveva raggiunto il cantiere in via Acquarelli, ad Ugento e stavano incominciando le prime operazioni di lavoro. La ditta, infatti, si occupa della realizzazione di lastre in cemento che servivano alla realizzazione di muretti a secco da destinare poi alla vendita di privati. Secondo quanto accertato dai carabinieri della locale stazione, l’incidente sarebbe stato causato dal cedimento di una colonna in cemento alto un metro e largo circa due che non era stato ben ancorato al terreno. Il blocco, senza sostegno, si è inclinato determinando lo spostamento delle altre colonne, alte circa due metri, che hanno praticamente sepolto Colitti, rimasto schiacciato sotto il cemento. Sono stati gli stessi operai a richiedere l’intervento di un’ambulanza, ma quando sul posto sono arrivati i sanitari del 118 non c’era più nulla da fare. Sul posto sono intervenuti anche gli ispettori dello Spesal che hanno avviato una serie di accertamenti finalizzati ad accertare se il cantiere fosse in regola. Colitti era sposato e aveva due figli, Mirko e Daniele, musicisti del gruppo I Calanti.