Isola d' Elba: alla scoperta dell' incanto del mare


di Mariagrazia Rongo
Ha la forma di un pesce che si allontana dal continente e il colore, il profumo e il destino segnato dal mare: l’isola d’Elba è circondata dall’acqua del Tirreno che cambia tonalità quasi metro dopo metro, scogliera dopo scogliera; racchiude al proprio interno granito e pietra, ferro e calcio, rocce, boscaglie, pinete e limonaie. Il suo favoloso paesaggio ha incantato condottieri, artisti, viaggiatori e popoli interi: i greci, gli etruschi, i romani, i longobardi, gli spagnoli che a turno si sono insediati sull’isola, hanno fondato colonie, costruito borghi e necropoli e hanno dedicato templi agli dèi sulle colline boscose dell’interno.
Lungo il periplo dell’isola toscana, che si può effettuare anche in poche ore, si possono trovare paesaggi sempre diversi: lidi di sabbia, di roccia e di ciottoli; cale lambite dal mare verde scuro e profondo a ponente, dove la risacca batte su gradoni di granito che scendono dalle pendici del monte Capanne; baie bagnate dall’acqua più chiara e trasparente a levante, dove le spiagge sono ricoperte di ciottoli bianchi e luminosi.
Il viaggio alla scoperta della variegata e sorprendente costa dell’isola parte da Portoferraio, che sorge su un’ampia e meravigliosa baia, il porto più attivo e il luogo di partenza e di arrivo dei traghetti da Piombino. Si percorre la provinciale litoranea, che procede quasi sempre accanto al mare, ma l’ideale è salire a bordo di una delle tante imbarcazioni prese a noleggio a Portoferraio e navigare verso occidente. Appena usciti dal porto, accanto alla mole della splendida fortezza spagnola e a ridosso di capo Bianco, si scorge la lucentezza della spiaggia delle Ghiaie, ricoperta di pietre e punteggiata dai garofani fucsia delle rupi, che si raggiunge anche a piedi subito dopo essere scesi dal traghetto. Una leggenda racconta che qui si sarebbero fermati gli Argonauti, i mitici eroi greci che Giasone condusse alla ricerca del vello d’oro.
La navigazione prosegue tra strette spiagge e pareti a picco sul mare che si alternano fino al promontorio dell’Enfola, un istmo lungo cento metri e largo solo una trentina, dove si trovano le rovine di un’antica tonnara. Qui, da una parte il vento di levante è forte e agita il mare, mentre dall’altra permette agli appassionati di immersioni subacquee di fare bellissime escursioni. 
Dopo aver attraversato una serie di baie e cale, più o meno profonde, si arriva nel delizioso porticciolo di Marciana Marina, borgo di impronta ligure, dominato da una torre di avvistamento usata per segnalare l’arrivo dei pirati e corsari. 
Superato il porto e la baia della Caletta, che sembra uno smeraldo incastonato nella roccia, la navigazione è più difficile: il versante di ponente dell’isola, infatti, è costituito da maestosi graniti e immensi massi che affiorano dal terreno. Sulla costa, improvvisamente, appare capo Sant’Andrea, isola nell’isola per il felice connubio tra mare e montagna, con i suoi spettacolari scogli granitici dalle forme bizzarre e il sentiero quasi a pelo del mare che dalla spiaggia sabbiosa raggiunge la punta del Cotoncello. Doppiato il capo di Punta Nera, si raggiungono Chiessi e Pomonte che offrono a pochi metri di profondità relitti più o meno integri, testimoni di un versante complicato per i naviganti e con pochi approdi. Eppure i fondali sono incontaminati, uno spettacolo, soprattutto per i coralli che abbondano ovunque. Su questo versante dell’isola la vegetazione si spinge quasi fino all’acqua creando scorci meravigliosi, anche per chi viaggia sulla provinciale disegnata a metà costa della collina, e ammira il paesaggio dall’alto. Proseguendo l’itinerario si arriva alla spiaggia più bella ed esclusiva dell’isola: Fetovaia con la sua insenatura profonda, quasi un fiordo, e il suo arenile luccicante, racchiuso da una stretta e verdissima penisola. Prima di giungere a Marina di Campo, borgo da visitare con calma e su cui veglia una grande torre di guardia, si passa accanto a Steccheto e alle sue singolari piscine naturali, create dall’erosione del mare e del vento. Qui la costa è frastagliata e lascia intravedere piccoli specchi d’acqua, ampie baie e golfi profondi e spaziosi, come quelli di Lacona e Stella, interrotti da grandi spiagge e deliziose dune ricoperte di vegetazione.
In piena estate le spiagge dell’Elba sono molto affollate, come su ogni isola di grande fascino e di interesse turistico; nonostante ciò non bisogna assolutamente rinunciare a visitare i centocinquanta chilometri di costa, sempre bella e sempre diversa, tutta da scoprire.