di Nicola Zuccaro. Dalla lettura dei quotidiani del 6 Luglio appena trascorso si apprende che l'amichevole Italia - Spagna programmata per Mercoledì 10 Agosto unitamente agli eventi collaterali promossi dagli Enti Locali sarà anche l'occasione per "festeggiare" i 20 anni dall'arrivo nel Porto di Bari del Mercantile " Vlora". A bordo 10.000 albanesi che invasero la città mettendola a soqquadro. Una parte di essi fu trasferita in condizioni igieniche e sanitarie pietose. Chi scrive ricorda il reciproco sguardo terrorizzato che un barese e un albanese si lanciavano in un capoluogo che fu in stato d'assedio. Nell'auspicio che questo abbinamento non sia provenuto dalle istituzioni, ma da forzature di colleghi che il 9 Agosto 1991 erano forse ancora in fasce, è il caso di porgere e di porgersi la seguente domanda: cosa c'è da festeggiare (peraltro non organizzando l'amichevole Italia-Albania ma Italia - Spagna) per uno degli avvenimenti ritenuti fra i più drammatici del secondo dopoguerra barese? Casomai sarebbe opportuno commemorare con cerimonie distinte e distanti dagli eventi collaterali di Italia-Spagna questo evento che per le sue dimensioni epocali sconvolse e non poco la geopolitica europea. Si pensi, come proposta lanciata dal Giornale di Puglia e da girare al Comune di Bari, di collocare una lapide al porto e l'altra allo Stadio della Vittoria perchè essi furono il teatro di questo dramma dell'era contemporanea: lo stesso verrebbe così commemorato con dignità e compostezza. Come direbbe un noto esponente politico: che c'azzecca?