LECCE. «Rinasce» la spiaggia a San Cataldo. E ieri mattina, dopo aver ultimato il progetto pilota, c’è stato un sopralluogo da parte del sindaco Paolo Perrone, dell’assessore ai Lavori pubblici Gaetano Messuti e del direttore dei lavori, l’ingegnere Cesare Barrotta.
Nella marina leccese, nel corso degli ultimi mesi, sono stati stoccati 10mila metri cubi di sabbia, proveniente da Corigliano Calabro. Rigenerando un lungo tratto di arenile che, nel corso degli anni, era stato letteralmente «mangiato» dall’erosione marina. Dopo lunghi anni di progetti, battaglie giudiziarie e polemiche, giunge finalmente a compimento l’atteso progetto di tutela del litorale di San Cataldo, per un tratto di duecento metri alla sinistra del faro.
Prima, la collocazione dei pennelli di protezione perpendicolari alla costa, poi l’allestimento delle barriere «tecnoreef» adagiate sul fondale, infine la sabbia proveniente da un immenso giacimento di Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza. Una combinazione di tre interventi che dovrebbe garantire la tenuta della spiaggia contro i continui assalti del mare e delle sue correnti. E la prova del nove si è verificata nei giorni scorsi, quando laforte mareggiata non ha in alcun modo intaccato l’intervento di ripascimento nella marina. Con la sabbia di Corigliano Calabro, dunque, è stata rimodellata la linea della costa, che negli ultimi anni era stata notevolmente modificata dalle mareggiate. Un risultato significativo ormai in pien a stagione estiva, che ha consentito finalmente di riqualificare una cospicua porzione di litorale (con spiagge libere e private), restituendo l’area in questione ad una più adeguata e sicura balneazione.
Nella marina leccese, nel corso degli ultimi mesi, sono stati stoccati 10mila metri cubi di sabbia, proveniente da Corigliano Calabro. Rigenerando un lungo tratto di arenile che, nel corso degli anni, era stato letteralmente «mangiato» dall’erosione marina. Dopo lunghi anni di progetti, battaglie giudiziarie e polemiche, giunge finalmente a compimento l’atteso progetto di tutela del litorale di San Cataldo, per un tratto di duecento metri alla sinistra del faro.
Prima, la collocazione dei pennelli di protezione perpendicolari alla costa, poi l’allestimento delle barriere «tecnoreef» adagiate sul fondale, infine la sabbia proveniente da un immenso giacimento di Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza. Una combinazione di tre interventi che dovrebbe garantire la tenuta della spiaggia contro i continui assalti del mare e delle sue correnti. E la prova del nove si è verificata nei giorni scorsi, quando laforte mareggiata non ha in alcun modo intaccato l’intervento di ripascimento nella marina. Con la sabbia di Corigliano Calabro, dunque, è stata rimodellata la linea della costa, che negli ultimi anni era stata notevolmente modificata dalle mareggiate. Un risultato significativo ormai in pien a stagione estiva, che ha consentito finalmente di riqualificare una cospicua porzione di litorale (con spiagge libere e private), restituendo l’area in questione ad una più adeguata e sicura balneazione.