di Marco Panarese. Le tariffe di luce e gas in Italia restano più alte rispetto alla media dell’Unione Europea. Questo vale sia per le imprese sia per la famiglie, anche se, per quest’ultime, il divario è in attenuazione. È quanto emerge dalla Relazione dell'Autorità dell'Energia al Parlamento, la prima redatta da Guido Bortoni dopo la nomina a presidente dell'Authority. In particolar modo, risultano essere più penalizzate le famiglie con consumi più alti, mentre, per quelle con consumi più bassi, il prezzo è inferiore del 12% rispetto alla media europea.
LE CIFRE – “Per i consumi più elevati, l'Italia presenta prezzi lordi dell'energia elettrica relativamente più elevati della media europea (+12,3% al lordo imposte), sebbene il divario si sia attenuato rispetto al passato” con un calo del 4%. Invece nel secondo semestre 2010 le imprese italiane hanno pagato prezzi dell'energia elettrica, al lordo delle imposte, “superiori alla media europea per tutte le classi di consumo”. Analoga la situazione per il gas. “Nel 2010 il prezzo italiano del gas al netto delle imposte - si legge nella relazione - per un consumatore domestico, si è collocato su livelli in linea con la media europea per tutte le classi di consumo, con scostamenti positivi o negativi inferiori o intorno al 5%. Il prezzo del gas per le utenze domestiche si è collocato a un livello superiore rispetto al prezzo medio europeo se calcolato al lordo delle imposte, con scostamenti positivi progressivamente crescenti per le classi di consumo più alte, in conseguenza di un livello di imposizione fiscale relativamente elevato rispetto alla media dei Paesi europei”.
ITALIA E CRISI LIBICA – Secondo il presidente dell'Autorità dell'Energia, Guido Bortoni, “senza infrastrutture l'Italia sarà condannata a diventare una ‘provincia’ del gas e non un Paese-snodo che assume un ruolo cruciale nel nuovo contesto sovranazionale”. Inoltre “anche togliendo la produzione libica, rimane un margine più che sufficiente per coprire la domanda attesa nel corso del 2011. Tuttavia, per una serie di motivi, l'ampia disponibilità di greggio non mette i paesi consumatori al riparo da aumenti, pure sostenuti, del prezzo del greggio”.
BOLLETTE PIÙ CHIARE – L’Authority intende perseguire, tra i suoi obiettivi, quello di rendere le bollette di più facile consultazione e lettura. Bortoni ha parlato, infatti, della necessità di una “più completa informazione” al consumatore, “conseguibile anche grazie a documenti di fatturazione che ci impegniamo a rendere più semplici e chiari”. Bortoni ha inoltre diffidato le aziende dall’ attivazione di contratti di vendita non richiesti, sostenendo che tali comportamenti le danneggiano proprio sul piano della fiducia del cliente finale.
LE CIFRE – “Per i consumi più elevati, l'Italia presenta prezzi lordi dell'energia elettrica relativamente più elevati della media europea (+12,3% al lordo imposte), sebbene il divario si sia attenuato rispetto al passato” con un calo del 4%. Invece nel secondo semestre 2010 le imprese italiane hanno pagato prezzi dell'energia elettrica, al lordo delle imposte, “superiori alla media europea per tutte le classi di consumo”. Analoga la situazione per il gas. “Nel 2010 il prezzo italiano del gas al netto delle imposte - si legge nella relazione - per un consumatore domestico, si è collocato su livelli in linea con la media europea per tutte le classi di consumo, con scostamenti positivi o negativi inferiori o intorno al 5%. Il prezzo del gas per le utenze domestiche si è collocato a un livello superiore rispetto al prezzo medio europeo se calcolato al lordo delle imposte, con scostamenti positivi progressivamente crescenti per le classi di consumo più alte, in conseguenza di un livello di imposizione fiscale relativamente elevato rispetto alla media dei Paesi europei”.
ITALIA E CRISI LIBICA – Secondo il presidente dell'Autorità dell'Energia, Guido Bortoni, “senza infrastrutture l'Italia sarà condannata a diventare una ‘provincia’ del gas e non un Paese-snodo che assume un ruolo cruciale nel nuovo contesto sovranazionale”. Inoltre “anche togliendo la produzione libica, rimane un margine più che sufficiente per coprire la domanda attesa nel corso del 2011. Tuttavia, per una serie di motivi, l'ampia disponibilità di greggio non mette i paesi consumatori al riparo da aumenti, pure sostenuti, del prezzo del greggio”.
BOLLETTE PIÙ CHIARE – L’Authority intende perseguire, tra i suoi obiettivi, quello di rendere le bollette di più facile consultazione e lettura. Bortoni ha parlato, infatti, della necessità di una “più completa informazione” al consumatore, “conseguibile anche grazie a documenti di fatturazione che ci impegniamo a rendere più semplici e chiari”. Bortoni ha inoltre diffidato le aziende dall’ attivazione di contratti di vendita non richiesti, sostenendo che tali comportamenti le danneggiano proprio sul piano della fiducia del cliente finale.
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