Manovra 2011: i vescovi, tagli alle famiglie un'ingiustizia da sanare

ROMA. Il mondo cattolico ha ''ingoiato senza fare troppe storie'' la manovra ma ''ora che responsabilmente l'abbiamo assunta dobbiamo chiederci se la medicina contro la crisi del Paese e' davvero quella adatta, verificarne le controindicazioni, ritararne le dosi per il futuro''. Lo scrive in un editoriale il quotidiano della Cei, Avvenire. In particolare, ''la decisione di inserire nel decreto la 'clausola di salvaguardia' - che tagliera' del 5% nel 2013 e del 20% dal 2014 tutte le agevolazioni fiscali - a destare allarme e a gettare un'ombra ferale sull'intera manovra''. Per Avvenire, cosi' facendo, ''non si sono compiute scelte, non si e' esercitata la responsabilita' 'politica' di vagliare quali agevolazioni eliminare e quali salvaguardare, mettendo sullo stesso piano di un taglio lineare le spese per il veterinario del gatto e quelle del cardiologo per la nonna, i contributi elargiti ai partiti e le detrazioni per un figlio a carico''.
Nei confronti della famiglia, ''non ci sono privilegi da rivendicare ma anzitutto un'ingiustizia da sanare, che rappresenta una concausa del calo demografico e dell'impoverimento del nostro tessuto sociale ed economico''.
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