BARI. ''Ci sono ragioni di fondo per cui tutti, non solo noi Regioni-Province-Comuni e sindacati, siamo in rivolta aperta nei confronti di questa manovra finanziaria che ingloba la secessione, uccide il Sud definitivamente, ma uccide anche alcune parti del Nord''. Lo ha detto a Bari il leader di Sinistra Ecologia e Liberta' e presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, presentando con l'assessore alla Salute, Tommaso Fiore, i cinque neodirettori generali delle Asl pugliesi. ''Con questa manovra finanziaria ognuno di noi diventa il curatore fallimentare del proprio ente''.
PALESE: VENDOLA AVREBBE DA IMPARARE - “Piuttosto che continuare a fare solo filosofia e dichiarazioni di intenti (opposte ai fatti) su come, dopo 6 anni di suo Governo, Vendola vede la sanità pugliese e dispensare i soliti attacchi ciechi al Governo nazionale, il Presidente della Regione farebbe bene a leggere la manovra economica nella parte che riguarda la sanità. Scoprirebbe che non ci sono tagli, ma risparmi, e non ci sono penalizzazioni, ma incrementi del Fondo Sanitario Nazionale”.
Così il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, risponde a quanto detto in conferenza stampa dal Presidente Vendola.
“Dopo 6 anni di debiti, 18 ospedali chiusi, 340 milioni di euro di tasse regionali in più all’anno, ticket anche agli esenti, clientele, nessuna norma di contenimento della spesa, nessun controllo, un Piano di Rientro che taglia solo i servizi e non gli sprechi, Vendola parla del futuro, come se si fosse insediato oggi. Non più tardi di dieci giorni fa, in Consiglio, lui e la sua maggioranza hanno bocciato per la dodicesima volta il nostro pacchetto di emendamenti che avrebbe inserito norme che traducevano in fatti le sue dichiarazioni di intenti. Quindi su questo piano ha perso ogni credibilità. Quanto ai presunti tagli del Governo, Vendola sa bene che grazie al Governo Berlusconi, a valere sul Fondo Sanitario Nazionale, alla Puglia per il 2011 sono arrivati 113 milioni di euro in più rispetto al 2010, passando da una quota di 6 miliardi 840milioni del 2010 a 6 miliardi 953 milioni di euro per il 2011, il che comunque non ha impedito a Vendola di accumulare debiti e di aumentare tasse e ticket senza che nessun servizio sia stato aumentato o migliorato. E nella manovra è scritto chiaramente che: per il 2012 il Fondo Sanitario Nazionale crescerà del 2,8% rispetto al 2011, come peraltro stabilito dal Patto della Salute 2009; nel 2013 crescerà dello 0,5% rispetto al 2012 e nel 2014 crescerà ancora dell’1,4% rispetto al 2013. Dallo Stato, quindi, arriveranno più soldi anche alla Puglia. Sempre nella manovra, il Governo stanzia ulteriori 486,5 milioni di euro per confermare la sospensione del ticket introdotto dal Governo Prodi e per la spesa farmaceutica introduce uno sconto sullo splafonamento della spesa, che porterà in Puglia non meno di 70 – 80 milioni di euro. Inoltre, quelli che vengono chiamati tagli sono in realtà risparmi: vengono fissati costi standard, cui le Regioni devono attenersi, per l’acquisto di beni e servizi, per evitare che una siringa o un paio di guanti vengano acquistati a 10 centesimi in una Regione e a 50 in un’altra e tutto quello che ogni Regione riuscirà a risparmiare su quel prezzo stabilito, resterà nelle sue casse. Non è vero quindi che le norme in materia sanitaria penalizzeranno la Puglia, resta vero che in Puglia possono arrivare fiumi di soldi per la sanità ma finché il Governo Vendola non deciderà di gestire il controllo del sistema, i soldi non basteranno mai, i debiti aumenteranno e i pugliesi continueranno a pagare 340 milioni di euro di tasse regionali in più”.
PALESE: VENDOLA AVREBBE DA IMPARARE - “Piuttosto che continuare a fare solo filosofia e dichiarazioni di intenti (opposte ai fatti) su come, dopo 6 anni di suo Governo, Vendola vede la sanità pugliese e dispensare i soliti attacchi ciechi al Governo nazionale, il Presidente della Regione farebbe bene a leggere la manovra economica nella parte che riguarda la sanità. Scoprirebbe che non ci sono tagli, ma risparmi, e non ci sono penalizzazioni, ma incrementi del Fondo Sanitario Nazionale”.
Così il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, risponde a quanto detto in conferenza stampa dal Presidente Vendola.
“Dopo 6 anni di debiti, 18 ospedali chiusi, 340 milioni di euro di tasse regionali in più all’anno, ticket anche agli esenti, clientele, nessuna norma di contenimento della spesa, nessun controllo, un Piano di Rientro che taglia solo i servizi e non gli sprechi, Vendola parla del futuro, come se si fosse insediato oggi. Non più tardi di dieci giorni fa, in Consiglio, lui e la sua maggioranza hanno bocciato per la dodicesima volta il nostro pacchetto di emendamenti che avrebbe inserito norme che traducevano in fatti le sue dichiarazioni di intenti. Quindi su questo piano ha perso ogni credibilità. Quanto ai presunti tagli del Governo, Vendola sa bene che grazie al Governo Berlusconi, a valere sul Fondo Sanitario Nazionale, alla Puglia per il 2011 sono arrivati 113 milioni di euro in più rispetto al 2010, passando da una quota di 6 miliardi 840milioni del 2010 a 6 miliardi 953 milioni di euro per il 2011, il che comunque non ha impedito a Vendola di accumulare debiti e di aumentare tasse e ticket senza che nessun servizio sia stato aumentato o migliorato. E nella manovra è scritto chiaramente che: per il 2012 il Fondo Sanitario Nazionale crescerà del 2,8% rispetto al 2011, come peraltro stabilito dal Patto della Salute 2009; nel 2013 crescerà dello 0,5% rispetto al 2012 e nel 2014 crescerà ancora dell’1,4% rispetto al 2013. Dallo Stato, quindi, arriveranno più soldi anche alla Puglia. Sempre nella manovra, il Governo stanzia ulteriori 486,5 milioni di euro per confermare la sospensione del ticket introdotto dal Governo Prodi e per la spesa farmaceutica introduce uno sconto sullo splafonamento della spesa, che porterà in Puglia non meno di 70 – 80 milioni di euro. Inoltre, quelli che vengono chiamati tagli sono in realtà risparmi: vengono fissati costi standard, cui le Regioni devono attenersi, per l’acquisto di beni e servizi, per evitare che una siringa o un paio di guanti vengano acquistati a 10 centesimi in una Regione e a 50 in un’altra e tutto quello che ogni Regione riuscirà a risparmiare su quel prezzo stabilito, resterà nelle sue casse. Non è vero quindi che le norme in materia sanitaria penalizzeranno la Puglia, resta vero che in Puglia possono arrivare fiumi di soldi per la sanità ma finché il Governo Vendola non deciderà di gestire il controllo del sistema, i soldi non basteranno mai, i debiti aumenteranno e i pugliesi continueranno a pagare 340 milioni di euro di tasse regionali in più”.
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