di Michele Tedesco
BARI. Nell’ iconografia qualunquista da oratorio di provincia, troppo spesso e troppo volentieri, il demonio porta i capelli lunghi, indossa stivalacci da motociclista, un giubbotto di pelle pieno di borchie e una t-shirt sdrucita. Il terzetto rock-demonio-dannazione eterna, la fa da padrone nell’ affollatissima e sempreverde regione dei luoghi comuni. La polemica nata attorno all’ evento heavy metal più importante dell’ estate pugliese, il “Welcome To The Pit - Open Air Festival”, che si svolgerà presso il Target Club di Valenzano (BA), ha un che di singolare e curioso. A prendere parte alla manifestazione, che di sicuro non si preannuncia essere un festival per voci bianche, tra le tante band, due delle formazioni più estreme del panorama Heavy mondiale: i Deicide e i Belphegor. A puntare il dito e non solo, contro l’ evento, voluto e organizzato dall’ agenzia Vivo Management, il blog di apologetica e news cattoliche non secolarizzato, www.pontifex.roma.it, che ha messo in atto contro la rassegna una vera e propria crociata, interpellando, oltre a figure di spicco del mondo cristiano, anche personalità laiche, tra le quali il criminologo Francesco Bruno e l’ ex comandante del R.I.S. Di Parma, il generale dell’ Arma dei Carabinieri in congedo, Luciano Garofano. Partendo dal presupposto secondo cui la scelta di spendere il proprio tempo libero è soggetta alla volontà individuale e non sottoposta a coercizione da parte di terzi, dell’ esistenza della libertà di culto e dal fatto che la blasfemia, ammesso che di questa si tratti, non è una malattia trasmissibile per via aerea, ma un’ offesa la cui definizione ha margini di interpretazione assai labili e confini facilmente valicabili, quanto dovrebbe accadere su quel palco, a detta di chi scrive sul blog, ha ben poco di performance musicale e molto di messa nera, con annessi e connessi. Questo dovrebbe verificarsi, sempre secondo l’ “accusa”, nonostante i protagonisti della serata siano presenti sulla scena estrema da anni e abbiano venduto milioni di dischi, ricchi di microsolchi forieri di canzoni, il cui messaggio può essere più o meno opinabile, in uno stato in cui, ad oggi, la libertà di espressione è ancora largamente garantita. “Fermate i satanisti: Vescovo si svegli. Schittulli vai a casa”, Bari si ribelli ai satanisti. Autorità e Vescovo escano dal silenzio”, “Cardinale dal Vaticano: inaccettabile il concerto satanista di Bari, deforma le coscienze. Il Sindaco adotti tutte le idonee misure per non diffondere certi messaggi contro Dio”, “La musica satanista? Un pericolo per l'anima e le coscienze. Le autorità cerchino il bene dei giovani. Il rock punta alla istigazione peggiore dei sensi”, sono solo alcuni dei titoli dei post presenti nel blog che, a spada tratta, si scaglia contro “questi pseudo artisti oltre che esaltare le forze del male, blasfemano, invitano a compiere atti sacrileghi, osannano all'omosessualità”. Tutto questo accade nel 2011. Tutto questo accade nonostante uno studio condotto dall’ Università di Warvick in Inghilterra, presentato alla British Psychological Society, condotto su 1.057 ragazzi, dimostri come ai più alti QI corrisponda quasi sempre una predilezione per la musica heavy. Tutto questo accade nonostante in stati “evoluti” come la Norvegia, in cui il Black Metal è riconosciuto come parte integrante della cultura nazionale, nonchè come uno dei principali prodotti di esportazione, viene imposto come materia di studio per la formazione dei futuri appartenenti al corpo diplomatico, secondo quanto riportato alla pagina 22 del numero odierno di “Sette”, supplemento del Corriere della Sera.