di Manuela Merico
BARI. Il nome “Melo” deriva dal sanscrito e significa “gioiello di fuoco”. Secondo la tradizione cinese e vietnamita è il dragone a proteggere le perla del fuoco con i suoi artigli, rappresentandolo il potere dell’Imperatore.
Un esemplare di perla dal peso di 54,45 ct è esposto presso l’atelier di Alberto Angelico a Bari ed è incastonata in un anello di oro rosa 18kt con 500 diamanti bianchi e brandy, un gioiello da collezionisti di bellezza inimitabile e notevole rarità .
La gemma è tra le 80 rimaste e appartenute al tesoro dell’Imperatore del Vietnam, per anni rimasto ignoto al resto del mondo.
La loro esistenza era conosciuta, ma nessuno studioso le aveva mai viste. Sembravano appartenere alla leggenda fino a quando, dopo due secoli di supposizioni sulle perle “fiammeggianti”, una di esse fece la sua apparizione, per la prima volta in occidente, nel 1985. Quest’unica perla fu affidata alle mani dello specialista Ken Scarret, direttore delle Ricerche del London Gemological Laboratory, il quale la riconobbe come la rarissima, introvabile e leggendaria “Melo”, prodotta dalla conchiglia Melo melo.
Da almeno cento anni non si hanno quasi più notizie del mollusco che le generava: una conchiglia bianca che ha donato alla perla l’effetto “Flamage”, più precisamente, il gioco di luce che si crea sulla superficie quando si muove la gemma, dando vita alla struttura fiammata.
L’anello rimarrà esposto ancora per poco nell’atelier dell’esperto gemmologo barese che poi lo consegnerà ai banditori d’asta Christies’s dove il suo valore partirà da 180.000 euro e lieviterà fino alla migliore offerta. Accorrete, quindi, a vedere il raro gioiello e perché no, magari a comprarlo!
BARI. Il nome “Melo” deriva dal sanscrito e significa “gioiello di fuoco”. Secondo la tradizione cinese e vietnamita è il dragone a proteggere le perla del fuoco con i suoi artigli, rappresentandolo il potere dell’Imperatore.
Un esemplare di perla dal peso di 54,45 ct è esposto presso l’atelier di Alberto Angelico a Bari ed è incastonata in un anello di oro rosa 18kt con 500 diamanti bianchi e brandy, un gioiello da collezionisti di bellezza inimitabile e notevole rarità .
La gemma è tra le 80 rimaste e appartenute al tesoro dell’Imperatore del Vietnam, per anni rimasto ignoto al resto del mondo.
La loro esistenza era conosciuta, ma nessuno studioso le aveva mai viste. Sembravano appartenere alla leggenda fino a quando, dopo due secoli di supposizioni sulle perle “fiammeggianti”, una di esse fece la sua apparizione, per la prima volta in occidente, nel 1985. Quest’unica perla fu affidata alle mani dello specialista Ken Scarret, direttore delle Ricerche del London Gemological Laboratory, il quale la riconobbe come la rarissima, introvabile e leggendaria “Melo”, prodotta dalla conchiglia Melo melo.
Da almeno cento anni non si hanno quasi più notizie del mollusco che le generava: una conchiglia bianca che ha donato alla perla l’effetto “Flamage”, più precisamente, il gioco di luce che si crea sulla superficie quando si muove la gemma, dando vita alla struttura fiammata.
L’anello rimarrà esposto ancora per poco nell’atelier dell’esperto gemmologo barese che poi lo consegnerà ai banditori d’asta Christies’s dove il suo valore partirà da 180.000 euro e lieviterà fino alla migliore offerta. Accorrete, quindi, a vedere il raro gioiello e perché no, magari a comprarlo!
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