'Potresti perdere il pullman': sgominata a San Giovanni Rotondo organizzazione criminale con monopolio parcheggi
SAN GIOVANNI ROTONDO (FG). Avrebbero costretto anche con le minacce e con altri espedienti gli autisti dei pullman dei pellegrini in visita a San Giovanni Rotondo, ai luoghi di San Pio, a utilizzare i loro parcheggi: e' quanto hanno scoperto gli agenti del Commissariato di Polizia di Manfredonia, in provincia di Foggia, che hanno arrestato due fratelli Antonio e Graziano Armanetti, di 37 e 32 anni, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale del capoluogo dauno, Salvatore Casiello, su richiesta del pubblico ministero della Procura, Alessandra Fini.
LE ACCUSE - Sono accusati di una serie di tentate estorsioni. L'obiettivo dei due fratelli era quello di raggiungere l'assoluto monopolio nel settore dei parcheggi. L'operazione e' stata denominata 'Assalto alla diligenza' da una frase pronunciata nelle sue dichiarazioni da una delle vittime. Per attirare, ''con le buone o le cattive'' la clientela, i fratelli Armanetti effettuavano a San Giovanni Rotondo un capillare controllo del territorio, con veri e propri posti di blocco agli ingressi della cittadina di San Pio da Pietrelcina.
LE MINACCE - Si posizionavano sulla strada, obbligando gli autisti a fermarsi, invogliandoli dapprima a servirsi delle loro strutture con regalie ed, al loro rifiuto, costringendoli contro la loro volonta' a parcheggiare presso il Parcheggio del Pellegrino, di loro proprieta'. I due fratelli minacciavano danni a veicoli che valgono centinaia di migliaia di euro. Inoltre, secondo quanto accertato, seguivano costantemente tutti i veicoli turistici in arrivo.
I CONTATTI CON LA 'MALA' - La forza intimidatrice derivava dal fatto che la famiglia Armanetti orbita storicamente nella malavita locale. Infatti, alcuni anni fa uno zio materno, Salvatore Fiorentino detto 'fraiass', esponente di spicco della criminalita', venne ammazzato in un agguato proprio davanti al loro parcheggio, a San Giovanni Rotondo sulla strada statale che collega la cittadina a San Marco in Lamis. Ai fratelli Armanetti si contestano tre episodi estorsivi ai danni di altrettanti titolari o autisti di bus turistici giunti a San Giovanni Rotondo e, risalgono a marzo e maggio 2010.
Il primo vide come vittima un autista di una linea laziale, il secondo un autista portoghese che lavora per un'azienda svizzera, l'ultimo ai danni di un autista campano. Nel primo episodio la vittima, che si era gia' munita del permesso del Check Point che permette l'ingresso nella Ztl ed il parcheggio a San Giovanni Rotondo, dopo aver lasciato i pellegrini in hotel, si era recato al parcheggio comunale per parcheggiare. Sulla rampa venne affiancato da un furgone condotto da Antonio Armanetti che, si sarebbe rivolto alla vittima con questa frase: ''Perche' non hai parcheggiato nel mio parcheggio? E chi ti ha detto di parcheggiare nel Comunale? Perche' domani mattina l'autobus potresti pure non trovarlo''.
Poi l'autista riconobbe il malvivente dalle fotografie. Inizialmente non si comprendeva come Armanetti avesse saputo dell'arrivo del bus turistico ma poi si accerto' che suo fratello Graziano aveva pedinato il bus. Infatti era stato notato gia' davanti all'hotel al momento della discesa dei turisti, ed evidentemente aveva avvisato suo fratello Antonio, appostato non distante dal Check Point o piu' comunemente detto parcheggio comunale, il capolinea da dove partono i bus del servizio urbano di San Giovanni Rotondo che trasportano i fedeli direttamente al Santuario di San Pio o agli hotel della Ztl.
Simili le frasi pronunciate da Antonio Armanetti nei confronti dell'autista del bus svizzero ''sull'autobus potresti pure avere problemi!!, io ho perso soltanto venticinque euro al giorno tu potresti perdere il pullman''. Anche in quest'occasione la vittima individuo' l'estorsore. La terza tentata estorsione sarebbe stata perpetrata addirittura nel parcheggio comunale, dove un autista campano aveva lasciato in sosta il suo veicolo. L'uomo venne raggiunto da minacce ed ingiurie: ''Tu sei un vigliacco, statti attento perche' tu stai in mezzo alla strada...''.
Il settore dei parcheggi, a San Giovanni Rotondo, e' ormai diventato terreno minato. Ne e' la riprova il recente incendio di tre veicoli del servizio urbano proprio nel parcheggio comunale, teatro degli episodi estorsivi. Gli inquirenti ipotizzano che gli episodi delittuosi di cui si sarebbero resi responsabili i fratelli Armanetti sono molti piu' numerosi di quelli contestati.
LE ACCUSE - Sono accusati di una serie di tentate estorsioni. L'obiettivo dei due fratelli era quello di raggiungere l'assoluto monopolio nel settore dei parcheggi. L'operazione e' stata denominata 'Assalto alla diligenza' da una frase pronunciata nelle sue dichiarazioni da una delle vittime. Per attirare, ''con le buone o le cattive'' la clientela, i fratelli Armanetti effettuavano a San Giovanni Rotondo un capillare controllo del territorio, con veri e propri posti di blocco agli ingressi della cittadina di San Pio da Pietrelcina.
LE MINACCE - Si posizionavano sulla strada, obbligando gli autisti a fermarsi, invogliandoli dapprima a servirsi delle loro strutture con regalie ed, al loro rifiuto, costringendoli contro la loro volonta' a parcheggiare presso il Parcheggio del Pellegrino, di loro proprieta'. I due fratelli minacciavano danni a veicoli che valgono centinaia di migliaia di euro. Inoltre, secondo quanto accertato, seguivano costantemente tutti i veicoli turistici in arrivo.
I CONTATTI CON LA 'MALA' - La forza intimidatrice derivava dal fatto che la famiglia Armanetti orbita storicamente nella malavita locale. Infatti, alcuni anni fa uno zio materno, Salvatore Fiorentino detto 'fraiass', esponente di spicco della criminalita', venne ammazzato in un agguato proprio davanti al loro parcheggio, a San Giovanni Rotondo sulla strada statale che collega la cittadina a San Marco in Lamis. Ai fratelli Armanetti si contestano tre episodi estorsivi ai danni di altrettanti titolari o autisti di bus turistici giunti a San Giovanni Rotondo e, risalgono a marzo e maggio 2010.
Il primo vide come vittima un autista di una linea laziale, il secondo un autista portoghese che lavora per un'azienda svizzera, l'ultimo ai danni di un autista campano. Nel primo episodio la vittima, che si era gia' munita del permesso del Check Point che permette l'ingresso nella Ztl ed il parcheggio a San Giovanni Rotondo, dopo aver lasciato i pellegrini in hotel, si era recato al parcheggio comunale per parcheggiare. Sulla rampa venne affiancato da un furgone condotto da Antonio Armanetti che, si sarebbe rivolto alla vittima con questa frase: ''Perche' non hai parcheggiato nel mio parcheggio? E chi ti ha detto di parcheggiare nel Comunale? Perche' domani mattina l'autobus potresti pure non trovarlo''.
Poi l'autista riconobbe il malvivente dalle fotografie. Inizialmente non si comprendeva come Armanetti avesse saputo dell'arrivo del bus turistico ma poi si accerto' che suo fratello Graziano aveva pedinato il bus. Infatti era stato notato gia' davanti all'hotel al momento della discesa dei turisti, ed evidentemente aveva avvisato suo fratello Antonio, appostato non distante dal Check Point o piu' comunemente detto parcheggio comunale, il capolinea da dove partono i bus del servizio urbano di San Giovanni Rotondo che trasportano i fedeli direttamente al Santuario di San Pio o agli hotel della Ztl.
Simili le frasi pronunciate da Antonio Armanetti nei confronti dell'autista del bus svizzero ''sull'autobus potresti pure avere problemi!!, io ho perso soltanto venticinque euro al giorno tu potresti perdere il pullman''. Anche in quest'occasione la vittima individuo' l'estorsore. La terza tentata estorsione sarebbe stata perpetrata addirittura nel parcheggio comunale, dove un autista campano aveva lasciato in sosta il suo veicolo. L'uomo venne raggiunto da minacce ed ingiurie: ''Tu sei un vigliacco, statti attento perche' tu stai in mezzo alla strada...''.
Il settore dei parcheggi, a San Giovanni Rotondo, e' ormai diventato terreno minato. Ne e' la riprova il recente incendio di tre veicoli del servizio urbano proprio nel parcheggio comunale, teatro degli episodi estorsivi. Gli inquirenti ipotizzano che gli episodi delittuosi di cui si sarebbero resi responsabili i fratelli Armanetti sono molti piu' numerosi di quelli contestati.