“Se governo Vendola non interviene su gestione sanità, i manager Asl saranno generali senza armi né munizione"

BARI. “I Direttori Generali delle Asl pugliesi gestiscono una cifra che si aggira intorno ai 5,5 miliardi di euro. Il passaggio in Consiglio per un parere sulla loro nomina, quindi, è sacrosanto e importante, ma la nostra discussione resta incompleta perché fino a quando il Governo Vendola non deciderà di intervenire sulla gestione del sistema e sul controllo della spesa, questi manager saranno generali senza armi né munizioni”. Lo ha dichiarato il capogruppo del Pdl alla Regione, Rocco Palese, nel corso del suo intervento in aula nel dibattito sulla nomina di 5 Direttori Generali delle Asl.
“Resto convinto – ha detto Palese – che la politica non solo in Puglia ma in Italia debba restare fuori non dall’indirizzo o dalle scelte strategiche, ma dalla gestione della sanità. Questo potrebbe avvenire solo se, fermo restando il possesso dei requisiti determinati dalla Legge nazionale, i direttori generali fossero sottoposti a procedure concorsuali attraverso un’authority che determinerebbe lo svincolo dalla politica e quindi la determinazione di una classifica basata solo su merito e titoli. Non mettiamo in discussione singole persone e competenze – ha aggiunto Palese – ma questo Governo Regionale che continua a far pagare ai pugliesi 340 milioni di euro l’anno di tasse regionali aggiuntive per coprire il deficit sanitario, ha il dovere morale di intervenire sulle cause che determinano il deficit e di eliminarle. Perché temo che neanche il Piano di Rientro stia procurando risparmi, non ostante 18 ospedali in chiusura e tagli ai servizi; ciò significa che a fine anno ci troveremo con un ulteriore deficit; la Puglia è la prima Regione italiana per splafonamento della spesa farmaceutica. Ben venga, quindi il dibattito odierno, ma mi chiedo quando cominceremo, in questo Consiglio, a discutere di norme che costituiscano una concreta e seria inversione di tendenza?”.
“Senza questo - ha concluso Palese - non serve vantarsi di aver selezionato i nuovi manager con procedure che non hanno precedenti in Italia, perché occorre che la Giunta assegni a questi manager strumenti e obiettivi atti a fermare l’emorragia di sprechi e clientele e ad invertire la rotta”.
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