Test truccati a Medicina Bari: 88 rinvii a giudizio
BARI. Il gip del Tribunale di Bari, Marco Guida, ha rinviato a giudizio 88 persone nell'ambito dell'inchiesta sui presunti test truccati per l'accesso alla facolta' di Medicina. Sono 32 gli imputati che hanno deciso di patteggiare la pena versando nelle casse dell'Universita' tra i 10 e i 12mila euro a titolo di risarcimento, sette infine gli imputati che hanno optato per il rito abbreviato.
La prima udienza del processo ordinario si celebrera' il prossimo 7 dicembre davanti ai giudici della prima sezione collegiale, gli abbreviati saranno discussi il 29 novembre, mentre l'11 ottobre saranno ratificati i patteggiamenti.
127 INDAGATI - L'inchiesta della Guardia di finanza, coordinata dalla pm Francesca Romana Pirrelli, parti' nel 2007. I 127 indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa pluriaggravata.
LE INDAGINI - Secondo le indagini della Procura, il professore Marcantonio Pollice, considerato la mente della presunta organizzazione, con l'aiuto di altri professori, dipendenti dell'Universita' e genitori degli studenti, avrebbe allestito per i test d'ammissione a Medicina e Odontoiatria del 4 e 5 settembre 2007 due 'centrali operative' da cui sarebbero partite via sms le risposte ai quesiti ministeriali.
'QUIZZOPOLI' - Il meccanismo era semplice: dai partecipanti ai quiz arrivavano gli sms con le domande e nelle centrali si elaboravano le risposte da spedire sui telefonini degli studenti stessi. Oltre agli studenti e ai loro genitori coinvolti nello scandalo, anche noto come 'quizzopoli', ha ottenuto di poter patteggiare lo stesso Pollice.
L'Ateneo di Bari si e' costituito parte civile nel processo, chiedendo 26 milioni di euro come risarcimento per il presunto danno d'immagine.
La prima udienza del processo ordinario si celebrera' il prossimo 7 dicembre davanti ai giudici della prima sezione collegiale, gli abbreviati saranno discussi il 29 novembre, mentre l'11 ottobre saranno ratificati i patteggiamenti.
127 INDAGATI - L'inchiesta della Guardia di finanza, coordinata dalla pm Francesca Romana Pirrelli, parti' nel 2007. I 127 indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa pluriaggravata.
LE INDAGINI - Secondo le indagini della Procura, il professore Marcantonio Pollice, considerato la mente della presunta organizzazione, con l'aiuto di altri professori, dipendenti dell'Universita' e genitori degli studenti, avrebbe allestito per i test d'ammissione a Medicina e Odontoiatria del 4 e 5 settembre 2007 due 'centrali operative' da cui sarebbero partite via sms le risposte ai quesiti ministeriali.
'QUIZZOPOLI' - Il meccanismo era semplice: dai partecipanti ai quiz arrivavano gli sms con le domande e nelle centrali si elaboravano le risposte da spedire sui telefonini degli studenti stessi. Oltre agli studenti e ai loro genitori coinvolti nello scandalo, anche noto come 'quizzopoli', ha ottenuto di poter patteggiare lo stesso Pollice.
L'Ateneo di Bari si e' costituito parte civile nel processo, chiedendo 26 milioni di euro come risarcimento per il presunto danno d'immagine.