BRINDISI. Dopo diverse ore di ricerche è stato ritrovato il corpo di Salvatore Di Latte, 47enne di Carovigno, operaio della Semes, l'impresa che gestisce la cava di contrada Autigno, sulla strada che collega Brindisi a San Vito dei Normanni.
MORTO SEPOLTO - L'uomo è rimasto sepolto dalla frana provocata da un'esplosione controllata attivata intorno alle 12.30. Era alla guida di una Fiat Panda rossa che transitava presso il punto in cui sono state fatte brillare le mine.
Quando i colleghi hanno raggiunto l'auto, hanno trovato la portiera aperta ma Di Latte non è stato rintracciato e si sospetta che sia finito sotto le macerie.
A cercare l'uomo nella cava che prende il nome della contrada in cui si trova, 'Autigno', in località Serranova, nelle vicinanze della discarica comunale, sono stati proprio i suoi colleghi che hanno scavato per ore e ore tra i sassi utilizzando anche un escavatore: la zona è impervia ed è stato infatti molto difficile per i mezzi dei vigili del fuoco e degli altri soccorritori raggiungere il luogo della disgrazia. Sul posto, i vigili del fuoco, gli agenti della squadra mobile della questura di Brindisi e il magistrato di turno Giuseppe De Nozza.
L'ALLARME - E' stata la presenza dell'auto - di cui però i colleghi si sono resi conto solo dopo - che ha fatto scattare l'allarme. Il telefonino di Di Latte ha squillato a lungo a vuoto. All'interno della cava sono state fatte brillare cariche di esplosivo nell'ambito della normale attività di estrazione. In quel momento nella zona interessata non ci sarebbe dovuto essere nessuno e invece qualcuno subito dopo le esplosioni ha notato la Panda dell'operaio, parcheggiata proprio nelle vicinanze e con lo sportello aperto.
Le operazioni necessarie per rimuovere le tonnellate di roccia hanno richiesto ore di tempo. Poi la tragica scoperta.
MORTO SEPOLTO - L'uomo è rimasto sepolto dalla frana provocata da un'esplosione controllata attivata intorno alle 12.30. Era alla guida di una Fiat Panda rossa che transitava presso il punto in cui sono state fatte brillare le mine.
Quando i colleghi hanno raggiunto l'auto, hanno trovato la portiera aperta ma Di Latte non è stato rintracciato e si sospetta che sia finito sotto le macerie.
A cercare l'uomo nella cava che prende il nome della contrada in cui si trova, 'Autigno', in località Serranova, nelle vicinanze della discarica comunale, sono stati proprio i suoi colleghi che hanno scavato per ore e ore tra i sassi utilizzando anche un escavatore: la zona è impervia ed è stato infatti molto difficile per i mezzi dei vigili del fuoco e degli altri soccorritori raggiungere il luogo della disgrazia. Sul posto, i vigili del fuoco, gli agenti della squadra mobile della questura di Brindisi e il magistrato di turno Giuseppe De Nozza.
L'ALLARME - E' stata la presenza dell'auto - di cui però i colleghi si sono resi conto solo dopo - che ha fatto scattare l'allarme. Il telefonino di Di Latte ha squillato a lungo a vuoto. All'interno della cava sono state fatte brillare cariche di esplosivo nell'ambito della normale attività di estrazione. In quel momento nella zona interessata non ci sarebbe dovuto essere nessuno e invece qualcuno subito dopo le esplosioni ha notato la Panda dell'operaio, parcheggiata proprio nelle vicinanze e con lo sportello aperto.
Le operazioni necessarie per rimuovere le tonnellate di roccia hanno richiesto ore di tempo. Poi la tragica scoperta.